6. La fine del confinamento e i mesi successivi. Ritorno alla normalità?
p. 119-132
Texte intégral
1Durante il primo confinamento, c’è stata una forte attenzione sociale e mediatica per il destino delle donne vittime di violenza da un partner, motivata dalla gravità e anche dall’eccezionalità della situazione generale: si sono moltiplicati appelli, informazioni e misure amministrative come la raccomandazione alle autorità locali di rendere disponibili alloggi per le donne che fuggivano dalla violenza. Quando la situazione si è, sia pure relativamente, normalizzata, questo picco di attenzione sembra essere scemato, confermando che, almeno in Italia, l’approccio alla questione resta di tipo emergenziale. Ha giocato l’idea dominante della violenza dal partner come conseguenza di conflitti nella coppia, per cui all’aumento delle tensioni domestiche conseguenti al confinamento, sarebbero aumentate le violenze; terminato il periodo di lockdown, le tensioni si sarebbero attenuate e le violenze estinte. Come vedremo, anche nel periodo post-lockdown, la situazione delle donne è più complessa.
6.1. La ricerca quantitativa
6.1.1. La violenza dopo il confinamento, secondo i dati del questionario
2Come si è evoluta la violenza del partner dopo il lockdown per le donne intervistate nella nostra ricerca? La domanda posta nel questionario era: “Ora che il confinamento si è allentato/è cessato direbbe che, rispetto al periodo del confinamento, la violenza è aumentata/rimasta la stessa/diminuita?” La tabella 6.1 mostra questa evoluzione utilizzando l’indicatore sintetico dell’evoluzione della violenza; per comodità di lettura, presenta il confronto tra i risultati dell’evoluzione durante il lockdown1 con quelli relativi al dopo lockdown.
Tabella 6.1. Evoluzione della violenza dal partner/ex durante il lockdown e dopo il lockdown (indice sintetico)
Durante il lockdown, la violenza è : | Dopo il lockdown, la violenza è : | |||||
aumentata | stabile | diminuita | aumentata | stabile | diminuita | |
% | % | % | % | % | % | |
Tutte le donne (N=238) | 17 | 46 | 37 | 24 | 46 | 31 |
Donne coabitanti+ (N=104) | 28 | 60 | 12 | 36 | 41 | 23 |
Donne non coabitanti+ (N=134) | 8 | 36 | 56 | 14 | 50 | 36 |
p<0.001* | p<0.001* |
+Coabitanti o non coabitanti durante il lockdown
*Confronto coabitanti/non coabitanti.
3Considerando il campione nel suo insieme, vediamo che sia durante il lockdown sia dopo, il 46% delle donne si trova nella categoria “violenza globalmente stabile”2; cresce invece la proporzione di quelle che riportano che la violenza è aumentata (si passa dal 17% al 24%) e diminuisce la proporzione di quelle per cui la violenza è diminuita (dal 37% al 31%). Tra le donne coabitanti3, cresce, rispetto al periodo del confinamento, sia la proporzione di quelle che rispondono che la violenza è aumentata (si passa dal 28% al 36%) sia la proporzione di quelle per cui invece la violenza è diminuita, che quasi raddoppia da un periodo all’altro (dal 12% al 23%). Considerando le non coabitanti, per un terzo c’è un’ulteriore riduzione della violenza nel periodo post-lockdown. Le differenze tra coabitanti e non coabitanti sono statisticamente significative per i due momenti, tuttavia il divario tra i due gruppi si riduce lievemente dopo la fine del lockdown rispetto al periodo precedente.
4In sintesi, rispetto al periodo del primo lockdown, nei mesi successi la violenza di un partner/ex è:
aumentata per l’insieme del campione;
tra le coabitanti, la violenza è ancora aumentata in più di un terzo dei casi;
tra le non coabitanti, è ancora diminuita in più di un terzo dei casi.
5La tabella 6.2 descrive l’evoluzione dopo il lockdown per ogni tipo di violenza. Per le donne coabitanti i maggiori aumenti si riscontrano per le violenze psicologiche, lo stalking fisico e via telefono: l’incremento riguarda più della metà delle donne. Le violenze sulle bambine e bambini aumentano rispetto al lockdown in più del 40% dei casi. Diminuiscono per un terzo o più delle donne le violenze fisiche o sessuali. Il tipo di violenza che diminuisce maggiormente è rappresentato dalle minacce di suicidio del partner o ex, così come era avvenuto anche durante il lockdown.
Tabella 6.2. Evoluzione della violenza dal partner/ex dopo il lockdown secondo che la donna conviva o meno con lui
Donne coabitanti+ (N=104) | |||||||
Evoluzione della violenza dopo il lockdown | |||||||
aumentata | stabile | diminuita | aumentata | stabile | diminuita | ||
Tipo di violenza | % | % | % | p * | % | % | % |
Violenza psicologica | 52 | 27 | 22 | .01 | 32 | 37 | 31 |
Comportamenti di controllo | 43 | 34 | 24 | .01 | 20 | 36 | 44 |
Minacce di violenza, di morte | 44 | 32 | 24 | .01 | 19 | 33 | 48 |
Violenza fisica | 39 | 21 | 39 | .001 | 9 | 24 | 68 |
Violenza sessuale | 41 | 25 | 34 | .01 | 3 | 38 | 60 |
Stalking (fisico) | 58 | 19 | 23 | .01 | 27 | 28 | 45 |
Violenza via telefono/web (insulti, minacce, revenge porn) | 51 | 24 | 24 | .05 | 30 | 32 | 39 |
Violenza economica | 44 | 35 | 21 | .001 | 19 | 45 | 36 |
Minacce di suicidio | 28 | 31 | 41 | ns | 9 | 30 | 61 |
Minacce di portar via i bambini, di far loro del male | 47 | 38 | 15 | .01 | 24 | 32 | 44 |
Bambini/e: violenza assistita | 47 | 26 | 26 | .001 | 14 | 34 | 60 |
Bambini/e: violenza diretta | 41 | 31 | 28 | ns | 21 | 32 | 47 |
N. tipi di violenza | |||||||
4 o meno | 30 | 38 | 32 | ns | 28 | 42 | 30 |
5-6 | 35 | 44 | 21 | .05 | 15 | 43 | 41 |
7-9 | 43 | 43 | 13 | .001 | 2 | 60 | 38 |
Indice sintetico (12 tipi di violenza, inclusi sui figli/e) | 36 | 41 | 23 | .001 | 14 | 50 | 36 |
+Coabitanti o non coabitanti durante il lockdown
*Confronto coabitanti/non coabitanti.
6Per le donne non coabitanti, diminuiscono soprattutto (nel 60% o più dei casi) le violenze fisiche e sessuali e la violenza “assistita”; come per le conviventi, diminuiscono nel 60% dei casi le minacce di suicidio del partner/ex.
7Le differenze tra i due gruppi di donne si osservano anche a parità di varietà di tipi di violenza: per esempio, quando sono esposte a 7-9 tipi di violenza, vedono la violenza diminuire dopo il lockdown il 13% delle conviventi e il 38% delle non conviventi.
8Questi risultati ci danno un’indicazione sull’evoluzione della violenza nel tempo per le conviventi e le non conviventi, ma non ci dicono se la stabilità o l’evoluzione in un senso o nell’altro abbiano riguardato le stesse donne durante e dopo il lockdown. La tabella 6.3 ci dà una prima risposta in merito: le due misure (evoluzione durante e dopo il lockdown) sono associate per le donne non conviventi; per le donne conviventi invece non c’è un legame tra quanto avvenuto durante il lockdown e quanto avvenuto nei mesi successivi. La situazione delle conviventi sembra così improntata da una maggiore instabilità. Riflettendo a partire dalle testimonianze delle donne intervistate nello studio qualitativo presentate nel capitolo precedente, è possibile che una parte delle donne conviventi con un uomo violento abbia deciso di separarsi proprio a causa della difficile situazione dovuta al confinamento; come sappiamo l’annuncio della separazione e il periodo che la circonda sono spesso l’occasione per un intensificarsi dei maltrattamenti.
Tabella 6.3. Evoluzione della violenza dal partner/ex dopo il lockdown (LD) secondo l’evoluzione durante il lockdown
Evoluzione della violenza dopo il LD | |||||
Indice sintetico | |||||
aumentata | stabile | diminuita | |||
Numero | % | % | % | p* | |
Donne coabitanti + Evoluzione della violenza durante il LD (indice sintetico) | |||||
aumentata | 29 | 31 | 38 | 31 | |
stabile | 62 | 35 | 46 | 19 | ns |
diminuita | 13 | 46 | 31 | 23 | |
N tipi di violenza ° | |||||
4 o meno | 40 | 30 | 38 | 32 | |
5-6 | 34 | 35 | 44 | 21 | ns |
7-9 | 30 | 44 | 43 | 13 | |
Donne non coabitanti + Evoluzione della violenza durante il LD (indice sintetico) | |||||
aumentata | 11 | 9 | 36 | 55 | |
stabile | 48 | 25 | 65 | 10 | .001 |
diminuita | 75 | 55 | 10 | 51 | |
N tipi di violenza° | |||||
4 o meno | 40 | 28 | 42 | 30 | |
5-6 | 46 | 15 | 44 | 41 | .01 |
7-9 | 48 | 2 | 60 | 38 |
* Confronto tra l’evoluzione della violenza dopo il lockdown, l’evoluzione e il numero di tipi di violenza durante il lockdown
+Coabitanti o non coabitanti durante il lockdown
Lettura: Su 29 donne coabitanti con un aumento della violenza durante il lockdown: dopo il lockdown nel 31% dei casi la violenza aumenta; nel 38% resta globalmente stabile; nel 31% diminuisce.
° Solo violenze contro le donne; violenze contro i bambini escluse.
9La tabella 6.3 presenta anche le relazioni tra la varietà dei tipi di violenza e l’evoluzione della stessa dopo il lockdown. L’associazione è significativa solo per le non conviventi: più tipi di violenza la donna riporta, meno è probabile che le violenze aumentino ancora dopo il lockdown. Per esempio, tra quelle che hanno riportato 4 tipi o meno, la violenza aumenta globalmente nel 27% dei casi; tra quelle che ne hanno riportato 5-6, si osserva un aumento nel 15%; e tra quelle che subivano 7-9 tipi, solo il 2% riporta un ulteriore aumento. Invece, per le conviventi il numero di tipi di violenza non è associato con l’indicatore sintetico dell’evoluzione dopo il lockdown.
10Questi risultati mostrano quanto sia varia e mutevole la situazione delle donne: la storia di violenza e il percorso di uscita non sono mai lineari, ma sono caratterizzati da intoppi, svolte o accelerazioni che dipendono da vari fattori. I commenti delle donne nel questionario sui motivi degli eventuali cambiamenti, ci danno delle indicazioni in merito.
6.1.2. Le tracce dell’evoluzione della violenza nelle risposte aperte del questionario
11Più del 60% delle donne ha risposto alla domanda aperta sull’evoluzione della violenza dal partner o ex dopo la fine del primo lockdown. La lettura dei commenti permette di mettere in luce le spiegazioni che le donne danno più di frequente; molte corrispondono a quanto riscontrato per l’evoluzione durante il lockdown. Come si evince dalla tabella 6.4, tuttavia, non sono necessariamente le stesse donne a riportare le stesse motivazione nei due periodi, una tendenza che corrisponde a quanto già messo in evidenza dall’analisi statistica (tabella 6.3). Per questo motivo, nelle risposte delle donne riportate qui sotto, riportiamo sia la spiegazione relativa all’evoluzione durante il lockdown, sia quella relativa al periodo successivo. Sarà così ancora più evidente quanto la situazione delle donne possa variare anche nello spazio di alcuni mesi. In alcuni casi, i motivi per il cambiamento sono legati all’alcol e alla fine del lockdown: alcune citano il fatto che il partner, con la ripresa dell’attività lavorativa, ha smesso di bere; altre, al contrario, riportano che la riapertura dei bar ha coinciso con la ripresa delle abitudini alcoliche del partner. La fine del confinamento può così rappresentare una ragione sia dell’aumento sia della diminuzione della violenza.
12Le spiegazioni addotte più frequentemente dalle donne per spiegare l’evoluzione o la stabilità della situazione di violenza sono comunque altre: la fine della relazione, la separazione; le situazioni legate a figli/e e alle visite padre-figli/e; gli interventi giudiziari o dei servizi; la volontà maschile di controllo della donna. Eccone alcuni esempi.
13A riprova di come qualsiasi situazione possa diventare occasione di violenza contro la donna, uno strumento per spaventarla, umiliarla e farle sentire che è sempre sotto controllo, riportiamo il commento di una intervistata, per cui sarebbe difficile trovare la categoria appropriata: la ragazza (caso n. 35) aveva lasciato il fidanzato più di tre anni prima e non lo vedeva più: “dopo la quarantena lui è andato di notte sotto casa mia, ha parcheggiato e ha messo una nostra canzone, e poi ha urinato davanti casa”.
Tabella 6.4. Le ragioni per l’evoluzione nella violenza del partner dopo il lockdown
Fine della relazione, separazione |
112*; non convivente**; violenza diminuita durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Mi sono allontanata da lui prima del confinamento |
Dopo: Sempre allontanata da casa e inizio procedura di separazione |
281; non convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Ero sempre a casa di mia mamma e non ci vedevamo per il Covid |
Dopo: A giugno ci siamo lasciati e lì c’è stata un’escalation |
161; convivente; violenza aumentata durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Già prima del confinamento lui stava male, era sempre agitato, durante il confinamento si è accentuato. A maggio ho deciso di lasciarlo |
Dopo: A maggio gli ho comunicato che non volevo più stare con lui e lui non ha accettato la separazione |
224; convivente; violenza aumentata durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Più nervosismo perché non accettava risposte diverse da quelle che aveva in mente lui |
Dopo: Per la lettera di divorzio |
268; convivente; violenza aumentata durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Ultimamente mi vedeva decisa a lasciarlo, lui lavorava prevalentemente fuori città ed era geloso e controllante |
Dopo: Perché ero ancora più decisa a lasciarlo |
Violenze su figli/e o attraverso i figli/e, visite padre-figli/e |
45; non convivente; violenza diminuita durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: A causa del lockdown erano sospese le visite protette |
Dopo: Perché ha accettato la situazione e ha ripreso a sentire il figlio con le videochiamate |
188; non convivente; violenza diminuita durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Non ci vediamo più, solo contatti sms inerenti ai figli |
Dopo: Da accordi con i servizi sociali il mio ex ha potuto rivedere un figlio solo in visita protetta e a lui questa imposizione non è andata bene |
170 non convivente; violenza diminuita durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Poco prima del LD era stato condannato per maltrattamenti in famiglia, quindi alcune forme di violenza sono diminuite |
Dopo: Decreto civile con mantenimento del figlio, l’assistente sociale gli ha spiegato bene che deve versare ogni mese. Gli arretrati no. |
250; non convivente; violenza diminuita durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: La diminuzione è iniziata da quando abbiamo iniziato il percorso con il tribunale ad aprile 2019. Le violenze sono continuate fino ad ora ma molto di meno, la violenza economica è costante |
Dopo: Problematiche per la gestione e le visite dei figli |
101; non convivente; violenza aumentata durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Credo che l’isolamento fisico gli abbia dato più tempo per pensare e agire nei miei confronti |
Dopo: Ho sporto denuncia, interrotto le visite tra bambino e padre, è stato attivato il servizio sociale tramite procura minori. La (violenza) economica è aumentata perché continua a non versare il mantenimento ed io sono sempre più in difficoltà |
140; non convivente; violenza aumentata durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Lui mi ha tenuta in costante clima di imprevedibilità negando ogni comunicazione con me, anche relativamente alla gestione degli incontri con la bambina, facendo una sorta di sciopero del silenzio |
Dopo: A fine confinamento l’assistente sociale ha gestito i contatti tra padre e figlia mettendo ordine |
264; non convivente; violenza aumentata durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Durante il lockdown lui era in (paese di origine), noi qui, non lavorava e quindi aveva più tempo per maltrattarci via telefono |
Dopo: I bambini erano in (paese di origine) dalla mia famiglia, lui ha fatto di tutto per impedirmi di riportarli in Italia |
Interventi giudiziari |
207; non convivente; violenza aumentata durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Perché sono uscita di casa |
Dopo: Per intervento avvocati e divieto di avvicinamento. |
130; non convivente; violenza diminuita durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: La violenza è diminuita perché lui era detenuto in carcere e poi ai domiciliari. Le violenze che non sono diminuite, ha continuato a esercitarle attraverso terze persone. |
Dopo. Adesso non è più ai domiciliari, sospetto che mi stia controllando il telefono. Il resto vedi motivo di prima |
263; non convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Ai domiciliari a seguito di sua denuncia |
Dopo: Uscito dai domiciliari ha ricominciato con le persecuzioni, fatto proposta di risarcimento per evitare la condanna. Non accettata |
284; non convivente; violenza diminuita durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Perché la convivenza era già cessata da prima, fisicamente non poteva avvicinarci a causa del confinamento, viveva in un’altra zona |
Dopo: Lui si è rinforzato a causa di una sentenza civile a suo favore, Ctu (consulente tecnico d’ufficio) ha diagnosticato la pas (sindrome di alienazione parentale), poi decreto sospeso dalla Corte d’appello |
29; convivente; violenza aumentata durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Frustrazione maggiore, lui era a casa dal lavoro e doveva occuparsi per forza anche delle figlie, scelta del datore di lavoro di lasciarlo in cassa integrazione (si è sentito sminuito perché io lavoravo più di lui) |
Dopo: Violenza psicologica è diminuita perché il maresciallo lo ha convocato e gli ha detto di darsi una calmata. Non ci sono stati episodi di violenza fisica dopo la fine del confinamento. Rispetto alla violenza economica è rimasta la stessa ma sta portando via oggetti dalla casa, oggetti che avevamo comprato assieme. |
141; convivente; violenza aumentata durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Si era tutti sotto lo stesso tetto, il bambino era più agitato e questo creava aumento di tensioni |
Dopo: Perché c’è stato un provvedimento di allontanamento per lui da casa, divieto di avvicinamento e contatti |
Il controllo |
169; non convivente; violenza aumentata durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Perché non ero presente, non aveva il controllo della situazione |
Dopo: Perché adesso ha la possibilità di vedermi |
123; convivente; violenza aumentata durante il LD; stabile dopo il LD |
Durante: Troppo contatto, nessuno spazio personale, niente distrazioni, nessun’altro con cui scaricare la tensione |
Dopo: Avere più spazi personali lo aiuta, vedere e contattare amici, lo psicologo, ma allo stesso tempo non avendomi sotto controllo perché sono tornata a lavorare ma part-time si preoccupa e innervosisce |
110; convivente; violenza aumentata durante il LD; diminuita dopo il LD |
Durante: Aveva paura di perdere il controllo. Poteva uscire per la spesa ma spesso non usciva per controllare ciò che facevo |
Dopo: Perché sta facendo un percorso di psicoterapia |
279; convivente; violenza aumentata durante il LD; aumento dopo il LD |
Durante: Insieme tutto il giorno |
Dopo: Aumentato perché non riesce più a controllarmi come quando eravamo in casa |
160; convivente, violenza diminuita durante il LD; aumento dopo il LD |
Durante: Aveva la sicurezza che io non potevo muovermi, non avevo contatti con nessuno e quindi non c’era condizionamento esterno |
Dopo: Adesso non ha il controllo |
245; convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Non poteva uscire, non beveva e non girava sempre con i suoi amici, gli conveniva fare l’agnellino |
Dopo: Perché con la riapertura del bar, e perché io sono tornata ad essere di nuovo indipendente ad uscire |
156; convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Lui si è comportato meglio perché non subiva l’influenza di persone esterne alla famiglia |
Dopo: Con la possibilità di uscire lui diventa geloso e mi controlla perché pensa che lo tradisca, mentre se ero a casa era più tranquillo |
212; convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Durante: Mi aveva sotto controllo, quindi, non è aumentato nulla e qualcosa è diminuito. Dice che sono sua |
Dopo: Se lui non mi ha sotto stretto controllo aumentano le sue violenze. Io ho ricominciato ad uscire per andare a lavorare e lui ha ricominciato a bere |
166; convivente; violenza diminuita durante il LD; aumentata dopo il LD |
Dopo: Il marito è più geloso essendo che posso muovermi liberamente e non sono più costretta in casa |
* Numero del caso.
** Lo status di convivenza è sempre riferito al periodo del primo confinamento.
6.2. La ricerca qualitativa: Le donne raccontano il dopo lockdown
14Nel flusso del racconto di storie così difficili e complesse, non sempre è stato possibile sollecitare la donna intervistata a esporre con ordine tutti gli avvenimenti e i cambiamenti situandoli con precisione nel tempo. Se il periodo del confinamento era facilmente identificabile anche perché delimitato dalle condizioni esterne (raccomandazioni sanitarie, decreti, divieti, controlli di polizia), più difficile era documentare il vissuto dei mesi successivi, che a volte corrispondeva alla situazione, variabile e confusa, al momento dell’intervista. Le narrazioni delle donne rispetto a questo periodo sono così meno numerose e anche più brevi: solo raramente, esse riportano alcuni miglioramenti nei comportamenti di violenza o nella loro vita dopo la fine del confinamento.
Sabrina. Dopo il lockdown è stato meglio diciamo perché almeno riuscivo a vedere i miei genitori, poi avevo un’amica molto legata a me che veniva ad aiutarmi quindi sono riuscita a rilassarmi un po’ di più.
Domanda. E dopo il lockdown lui è tornato dentro, in carcere?
Sabrina. No no era sempre ai domiciliari, lui è tutt’ora ai domiciliari. Lui da maggio fino a tutto luglio aveva solo i permessi per uscire un giorno il giovedì due orette.
Domanda. Come è andata quando poi si poteva uscire?
Lavinia. Un po’ meglio, non aveva tanto tempo. A volte mi faceva uscire a volte no, quando stava bene mi faceva anche fare un giro. Lui faceva il giro per fatti suoi con i cani e io con mio figlio, era meglio diciamo. Ma quando non si poteva uscire lui stava sempre in salone e io nella stanza, da sola, con mio figlio.
Marina. Appena è finito il lockdown mi ricordo il 5 maggio io sono andata a fare denuncia proprio, ho portato tutti i video e le foto di quello che aveva fatto […] sì è cambiato perché logicamente lui andava a lavorare, non aveva il tempo di venire tutti i giorni e quindi solo il weekend cominciava a starmi addosso, il venerdì sera fino alla domenica, però continuava a mettere fiori, a mettere magari regali.
15Per altre donne, invece, la fine delle restrizioni della mobilità ha significato la ripresa delle violenze e della paura dopo la tregua dei mesi precedenti.
Wendy. Allora finché è stata zona rossa ero contenta perché sapevo che lui almeno era al suo posto e non poteva venire nella mia zona, l’ho vissuta liberamente. […] Quando poi hanno riaperto lui si è fatto vedere subito.
Vanessa. Anche lì sono partiti messaggi molto tosti, tipo “finita la quarantena, mi presenterò 24 su 24, questa storia non finisce qui, io mi vendicherò”, erano cose di cui avevo paura, non riuscivo a chiudere occhio io la sera. Ho avuto più paura quando vedevo, non appena tornata a casa ma successivamente, io vedevo che lui si stava legando alle persone che avevo accanto e magari chiedeva anche cose di me, che venisse a sapere dove fossi, dove lavoravo; dopo il lockdown c’è stata la mia più grande paura, quando ho ricominciato anche a lavorare, perché anche lì è stata un’estate in cui lui ha avuto tanti episodi […] ho dovuto fare denuncia per stalking perché gli insulti erano diventati pesanti, mi scriveva “schifosa puttana”, “perché non mi rispondi”, “cosa fai”, “hai l’amante”, “mandami gli screen”, “voglio sapere con chi ti scrivi” e a me stava creando una sorta di stress puro che non riuscivo a gestire.
16Irene non aveva convissuto con il fidanzato durante il lockdown. Aveva passato quei mesi a casa dei genitori, sottoposta a continui controlli e infinite discussioni telefoniche con lui. Finito il confinamento, accetta di convivere, ma la situazione si precisa e si aggrava rapidamente.
Irene. In pratica nel periodo di quarantena lui mi aveva detto che così non poteva andare avanti, quando è finita la quarantena io sono andata a vivere da lui, lui mi ha ricattato, minacciato, e finita la quarantena sono andata a vivere da lui. Io sono resistita, perché posso dire proprio resistita, da lui un mese, praticamente tutto maggio e basta. Eravamo praticamente sempre a casa, lui gli amici che ha li ha allontanati, per cui ogni tanto io ero la ragazza migliore del mondo, la donna della sua vita, ogni tanto ero la merda più merda sulla faccia della terra.
Domanda. Poi stavi tornando da lui…
Irene. Perché, come avrai già sentito un milione di volte, lui non mi mollava, ha ricominciato a scrivermi, a dirmi mi manchi, sei tutta la mia vita, insomma le solite cose che dicono tutti e io di nuovo ci sono cascata.
17Jasmina viene da un Paese asiatico; ha passato dei mesi difficili durante il confinamento, chiusa in casa con un marito che le ha fatto continue e minacciose pressioni perché diventasse “una donna come le altre”, facesse altri figli e rinunciasse ai progetti di studio e di lavoro. La situazione diventa ancora più preoccupante quando, finita la quarantena, li raggiunge in Italia la famiglia di lui.
Jasmina. Dopo di quarantena è arrivato mio suocero e mia suocera da (paese). […] Perché se mio suocero dice “ti sistemo in una settimana” vuol dire che poi lo farà.
18Temendo che il marito e il suocero le avrebbero sottratto i suoi documenti o quelli della bambina, Jasmina si rivolge al centro antiviolenza e viene accolta in casa rifugio.
19Anche per Gloria, la situazione è peggiorata dopo la fine del lockdown. Il suo ex-partner, che viveva in un’altra regione, si è trasferito nella città dove risiedono lei e il bambino; le difficoltà e le violenze si cristallizzano attorno alle visite padre-figlio. L’aggravamento delle tensioni durante il lockdown ha dato il via, secondo Gloria, a un’escalation che ancora continua.
Gloria. Dopo il lockdown, è stato anche peggio; adesso il papà si è trasferito direttamente qua, a [città]. Quindi volendo la situazione è anche peggiorata se così si può dire. La gestione della videochiamata è sempre stata difficile, però in quel periodo si sono esasperate. Al momento sono state interrotte le visite concordate diciamo dalla separazione e ci sono le visite protette perché è come se tutto quello che si era verificato nel lockdown si fosse preso il via per un’escalation che poi con il suo trasferimento ha fatto proprio precipitare le cose. Non veniva rispettato nessun accordo della sentenza. Noi fino al lockdown, con tutte le difficoltà, avevamo un ritmo nelle visite, era complicato ma rispetto ad oggi era abbastanza tranquilla la situazione; dal lockdown c’è stato un precipitare, un’escalation della situazione. Quindi sicuramente ha inciso notevolmente.
20Le situazioni concrete di vita dei due gruppi di donne – conviventi e non conviventi – sono meno distanti dopo il lockdown rispetto al periodo precedente: per le prime, il poter uscire di casa e la ripresa delle attività professionali ha implicato una minore esposizione alle violenze; per le seconde, la tregua garantita dalle misure di distanziamento fisico è terminata. Per le donne conviventi, i cambiamenti dovuti all’epidemia e al lockdown, sembrano più radicali, dato che, come suggeriscono i risultati qualitativi della ricerca, l’aumento della violenza durante il confinamento ha accelerato per alcune la decisione di separarsi.
21Uno spunto interessante viene dell’intervista di gruppo con le operatrici dei centri che hanno partecipato alla ricerca, svolta nel maggio 2021, quindi quasi un anno dopo la raccolta dati dello studio quantitativo e 3 mesi dopo le interviste qualitative. Si tratta di un punto di vista interessante anche perché tiene conto dell’insieme dei casi che i centri hanno seguito e non solo delle donne coinvolte nella ricerca. Le operatrici di 3 centri su 5 riportano un aumento dei casi di donne che arrivano al centro in situazione di emergenza.
Domanda. Cos’è successo dopo la fine del lockdown?
Operatrice, Centro n. 5. Un aumento delle richieste di aiuto di donne nuove che quindi non si erano mai interfacciate con [nome centro] e un aumento delle richieste di ospitalità di emergenza quindi inviateci dalle forze dell’ordine che hanno raccolto il primo contatto con la donna, hanno raccolto nella maggioranza dei casi delle denunce-querele per maltrattamenti che duravano già da molto tempo e che appunto le donne hanno deciso di denunciare.
Operatrice, Centro n. 3. Un aumento delle accoglienze in albergo, quindi la richiesta in emergenza e di accoglienza sia da parte delle forze dell’ordine ma anche diretta da parte delle donne […] un numero sensibilmente più elevato rispetto agli anni precedenti, più che altro anche riferito ai pernottamenti, quindi al numero di notti trascorse in albergo. Nel 2019 abbiamo accolto 15 donne con 7 minori in albergo per un totale di 51 notti, mentre nel 2020 le donne sono state 20, 21 e minori, però un totale di 210 notti, quindi quattro volte superiore. […] C’è un aggravamento delle storie portate dopo l’estate sono arrivati casi più gravi.
22Le operatrici di un altro centro hanno notato un aumento dell’accesso di donne straniere.
Operatrice, Centro n. 2. In questo momento, da settembre, abbiamo avuto un aumento dell’utenza straniera, quindi di donne bengalesi ma non solo, rumene, indiane, per cui un’utenza che di solito non denunciava e non si rivolgeva a noi se non in casi rarissimi.
23Oltre a segnalare l’aumento di casi urgenti e gravi, le operatrici aggiungono un altro elemento di preoccupazione nel “post lockdown”: le maggiori difficoltà economiche incontrate dalle donne.
Operatrice, Centro n. 5. Una maggiore complessità legata anche alla presenza di problematiche importanti di disagio economico, conseguenza secondo noi in parte anche della crisi dovuta al Covid, perché sono donne che, se prima facevano fatica a trovare lavoro o si trovavano a perderlo per violenza economica, insomma per le pressioni psicologiche subite dal maltrattante, nel passato nel momento in cui decidevano di ripartire, col nostro aiuto […] in qualche modo qualcosa ripartiva in tempi più brevi, invece adesso stiamo vedendo che da un anno a questa parte il reinserimento lavorativo è molto molto molto complicato, perché tutti quei lavori di cura che prima era più facile reperire adesso non ci sono.
Operatrice, Centro n. 1. Una stagnazione delle donne che sono in casa rifugio e che sono senza lavoro e che in questa situazione stanno facendo molta difficoltà a reperire una nuova occupazione.
24L’operatrice del centro situato in una zona montana e piuttosto isolata, ripensando all’impatto a lungo termine del Covid e del lockdown, conclude però su degli aspetti positivi:
Operatrice, Centro n. 4. È come se il Covid avesse dato una spinta alle donne, avesse velocizzato il loro processo di consapevolezza.
25Per concludere, i nostri risultati relativi all’impatto del lockdown sulla violenza dal partner o ex-partner tendono a smentire la lettura semplicistica della violenza contro le donne che sembra aver informato l’opinione pubblica e gli interventi istituzionali in questo periodo. Da una parte, la situazione delle donne non conviventi ma ancora vittime di violenze è stata ignorata; dall’altra, la grande attenzione e le (peraltro scarse) misure politiche e amministrative attivate durante il lockdown non hanno avuto seguito: dopo la fine del lockdown, infatti non sono state rilevate né attenzione sostenuta né misure specifiche volte a prevenire e contrastare la violenza e a sostenere le vittime.
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