1 K. Lelo, S. Monni, F. Tomassi, Le mappe della disuguaglianza, Roma, Donzelli, 2019 ; E. Esposto, G. Moini, Disuguaglianze e potere a Roma, “La rivista delle politiche sociali/Italian Journal of Social Policy”, 1, 2020, pp. 175-190.
2 « La Consulta dei Comitati di Quartiere è un bacino di ascolto dei cittadini organizzati che concertano, divulgano, promuovono, organizzano attività/manifestazioni pubbliche, preventivamente concordate con l’Amministrazione Comunale, nel rispetto delle normative e/o regolamenti nazionali, regionali e comunali vigenti. I partecipanti si confrontano e riuniscono in tavoli di lavoro, mettendone a conoscenza l’Amministrazione e portando i temi di ascolto e discussione nelle Commissioni Municipali di riferimento». Così sul sito di Roma Capitale. Ma questo processo di istituzionalizzazione dei comitati non ha mai funzionato, perché a essere iscritti sono solo pochissimi comitati : per l’esattezza, dieci (al novembre del 2020).
3 Per un approfondimento, si rimanda ai seguenti saggi : A. Simone, Cuál demos, para cuál democracia ? Notas sobre igualdad, diferencia, ciudadanía y representación democrática en las sociedades europeas contemporáneas, in O. Iazzetta, M.R. Stabili (a cura di), Las transformaciones de la democracia. Miradas cruzadas entre Europa y América Latina, Buenos Aires, Prometeo, 2016, pp. 245-265 ; A. Simone, Neoliberismo, giustizia sociale e crisi della fiducia. Note su un’asimmetria, in L. D’Alessandro, A. Montanari (a cura di), Diseguaglianze e crisi della fiducia. Diritto, politica e democrazia nella società contemporanea, Milano, Franco Angeli, 2018, pp. 269-281 ; A. Simone, Incarnare la violenza, fare luce sul rimosso. Appunti per comprendere razzismi e sessismi vecchi e nuovi, in M. Albanese et al., Politica della violenza. Per un antifascismo al passo coi tempi : note su razzismo, sessismo e crisi dello Stato-nazione, Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2020, pp. 84-101.
4 A. Dal Lago, R. De Biasi, Un certo sguardo. Introduzione all’etnografia sociale, Roma-Bari, Laterza, 2002, p. x.
5 Ibid.
6 Ivi, p. xi.
7 Si rimanda al saggio di Alberto De Nicola contenuto in questo stesso volume.
8 Si veda la nota 1 dell’intervista a Emanuele Venturini. Inoltre, da qui in avanti, per le citazioni tratte dalle interviste, si tengano presenti le note che si trovano sotto la loro versione integrale. Citazioni in cui « |» indica un cambio di interlocutore.
9 Per un approfondimento : V. Carbone, Disagio spaziale, tra vecchie e nuove disuguaglianze urbane, in V. Biasi, M. Fiorucci (a cura di), Forme contemporanee del disagio, Roma, Roma TrE-Press, 2018, pp. 64-82 ; V. Carbone, Dallo spazio ai luoghi dell’Esquilino, in V. Carbone, G. Carrus, F. Pompeo (a cura di), Giornata della ricerca 2019 del Dipartimento di Scienze della formazione, Roma, Roma TrE-Press, 2019 ; V. Carbone, Un territorio, tante mappe. Tentativi di esaurire il luogo Esquilino con il social mapping, in C.C. Canta (a cura di), Accogliere la differenza. Trame culturali nel Mediterraneo, Roma, Aracne, 2019, pp. 239-275.
10 V. Carbone, M. Di Sandro, Esquilino. Per un « etnico» socialmente desiderabile, in Osservatorio romano sulle migrazioni. Tredicesimo Rapporto, Centro Studi e Ricerche idos, 2018, p. 261.
11 F. Crespi, Identità e riconoscimento nella sociologia contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 2004, pp. 3-23.
12 Per un approfondimento, si rimanda a F. Chicchi, A. Simone, La società della prestazione, Roma, Ediesse, 2017, pp. 32-36.
13 La letteratura sull’argomento è ormai sterminata. Tra tutti, rimandiamo a M. Anselmi, Populismo. Teorie e problemi, Milano, Mondadori, 2017 ; M. Anselmi, F. De Nardis, La política italiana entre el multipopulismo y la despolitización, “Revista Internacional de Sociología”, 76, 4, 2018 ; F. De Nardis, The Concept of De-Politization and Its Consequences, “Partecipazione e Conflitto”, 10, 2, 2017, pp. 340-356.
14 Sul conflitto demos/ethnos, É. Balibar, Noi cittadini d’Europa ? Le frontiere, lo Stato, il popolo, a cura di A. Simone e B. Foglio, Roma, manifestolibri, 2004, pp. 37-91.
15 E. D’Albergo, G. Moini, Il regime dell’Urbe. Politica, economia e potere a Roma, Roma, Carocci, 2015.
16 Iid. (a cura di), Questioni di scala. Società civile, politiche e istituzioni nell’aria metropolitana di Roma, Roma, Ediesse, 2011, p. 24.
17 Ivi, p. 32.
18 G. Moini, Le pratiche partecipative nel contesto delle politiche neoliberiste, “Rivista italiana di politiche pubbliche”, 1, 2011, p. 3.
19 L. Caruso, Classi popolari e partecipazione, in N. Bertuzzi, C. Caciagli, L. Caruso (a cura di), Popolo chi ? Classi popolari, periferie e politica in Italia, Roma, Ediesse, 2019, p. 25.
20 Ibid.
21 Per la comprensione delle trame psicopolitiche contemporanee, una base è delineata dal filosofo coreano B.-C. Han, Psicopolitica, Milano, Nottetempo, 2016.
22 R. Girard, Il capro espiatorio, Milano, Adelphi, 1987.
23 T. Pitch, Contro il decoro. L’uso politico della pubblica decenza, Roma-Bari, Laterza, 2013, pp. 3-17.
24 I primissimi comitati dei cittadini contro la presenza degli immigrati nei quartieri nacquero nel centro storico di Genova in seguito ad alcuni pogrom messi a punto dagli « autoctoni» contro gli « stranieri». Su questo, A. Petrillo, La città delle paure. Per una archeologia dell’insicurezza urbana, Avellino, Sellino, 2005.
25 A. Baratta, Criminologia critica e critica del diritto penale. Introduzione alla sociologia giuridico-penale, nuova ed. a cura di A. Simone, Milano, Meltemi, 2019, pp. 69-77. L’ideologia della difesa sociale si consolida a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Un momento fondativo sia per il diritto penale di stampo borghese sia per la criminologia positivistica di Cesare Lombroso e dei suoi collaboratori. I principi su cui poggia questa ideologia della devianza e del crimine sono i seguenti : 1) principio di legittimità : lo Stato è sempre legittimato a reprimere la devianza e il crimine attraverso attori e istituzioni del controllo sociale ; 2) principio del bene e del male : il reato è sempre un danno per la società e il delinquente è sempre il male ; 3) principio dello scopo o della prevenzione : la pena deve essere retributiva oltre che preventiva ; 4) principio di eguaglianza : la criminalità viola la legge e riguarda solo una minoranza della popolazione, ma la legge è uguale per tutti ; 5) principio dell’interesse sociale e del reato naturale : il reato è inteso come un’offesa agli interessi collettivi della società. Tale ideologia è stato il bersaglio critico principale di molte teorie del crimine e della devianza di stampo conflittualistico, nella seconda metà del Novecento e in parte anche oggi ; ma nella realtà politica, sociale e giuridica, è tornata a essere di grande attualità.
26 Retake è un gruppo di cittadini volontari che a Roma ripuliscono i quartieri per sottrarli al degrado, immaginando progetti di rigenerazione urbana legati a ciò che loro chiamano la « rivoluzione gentile».
27 La legge n. 125, promulgata il 24 luglio del 2008 al fine di « contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati all’immigrazione illegale e alla criminalità organizzata», sancisce l’allargamento dei poteri già attribuiti ai sindaci dalla legge n. 142, nonché una specifica collaborazione tra la polizia municipale e la polizia di Stato. In sintesi, legittima definitivamente un uso, anche eccessivo, delle ordinanze amministrative e delle relative sanzioni amministrative, intendendole come uno strumento tra gli altri per governare i territori ; e al contempo amplia i poteri della polizia municipale per renderle effettive.
28 D. Bertaccini, La « nuova riforma» della polizia italiana : i discorsi e le pratiche ufficiali di « polizia di prossimità» in Italia, in M. Pavarini (a cura di), L’amministrazione locale della paura. Ricerche tematiche sulle politiche di sicurezza urbana in Italia, Roma, Carocci, 2006, pp. 65-139.
29 Sull’uso delle ordinanze amministrative come strumento di governance territoriale, si veda A. Simone, I corpi del reato. Sessualità e sicurezza nelle società del rischio, Milano, Mimesis, 2010, pp. 57-84.