40 Cfr. a questo proposito innanzi tutto per uno sguardo complessivo sulla questione M. Nacci, Tecnica e cultura della crisi (1914-1939), Torino, Loescher, 1982.
41 Cfr. P. Bürger, Teoria dell’avanguardia, Torino, Bollati Boringhieri, 1990; N. Bourriaud, L’art moderne et l’invention du soi, Paris, Denoël, 1999; N. Bourriaud, Estetica relazionale, Milano, 2010.
42 Cfr. M. Heidegger, La questione della tecnica, in Saggi e discorsi, Milano, Mursia, 1968.
43 A. Gell, The Technology of Enchantment and the Enchantment of Technology, in J. Coote, A. Shelton (a cura di), Anthropology, Art and Aesthetics, Oxford, Oxford University Press, 1992.
44 Cfr. J. Ortega y Gasset, Meditazioni sulla tecnica e altri saggi di scienza e filosofia, trad. e cura di L. Taddio, Milano, Mimesis, 2012.
45 Che questo sia in consentaneo al procedere evolutivo della natura viene suggerito da A. Nowak, con R. Highfield, Supercooperatori. Perché abbiamo bisogno l’uno dell’altro, Torino, Codice, 2012.
46 Cfr. J. Habermas, Urbanisierung der Heideggerschen Provinz (1979) in Philosophisch-politische Profile, Frankfurt a.M., Suhrkamp, 1981, pp. 392-401.
47 È una vicenda che si definisce a partire da C. Batteux, Le Belle Arti ricondotte a un unico principio, a cura di E. Migliorini, Palermo, Aesthetica, 1983. Cfr per es. pp. 54-55: «così la pittura imita la bella natura con i colori, la scultura con i rilievi, la danza per mezzo dei movimenti e degli atteggiamenti del corpo. La musica la imita mediante i suoni inarticolati e la poesia, infine, per mezzo della parola misurata. Ecco i caratteri distintivi delle arti principali. E se accade talvolta che queste arti si mescolino e si confondano come, per esempio, nella poesia, così la danza fornisce i gesti agli attori nel teatro, così la musica dà il tono di voce nella declamazione, così il pennello decora il luogo della scena; questi sono dei servizi che si rendono mutualmente, in virtù del loro fine comune e della loro alleanza reciproca, ma ciò avviene senza scapito dei loro diritti particolari e naturali. Una tragedia senza gesti, senza musica, senza decorazione è sempre un poema. È un’imitazione espressa mediante i discorsi misurati. Una musica senza parole è sempre musica. Essa esprime il pianto e la gioia indipendentemente dalle parole, che l’aiutano, in verità, ma non le aggiungono né le tolgono niente che alteri la sua natura e la sua essenza. La sua espressione essenziale è il suono, nella stessa maniera che quella della pittura è il colore, e quella della danza è il movimento del corpo. Ciò non può essere contestato».
48 Cfr. F.T. Marinetti, Manifesto tecnico della letteratura futurista, in Teoria e invenzione futurista, Milano, Arnoldo Mondadori, 19963, p. 69.
49 Cfr. F.T. Marinetti, Guerra solo igiene del mondo, in Teoria e invenzione futurista cit., p. 303.
50 Cfr. F. Vercellone, Il futuro dell’immagine, Bologna, il Mulino, 2017.
51 Cfr. a questo riguardo K. Korsmeyer, Making Sense of Taste, Ithaca - New York, Cornell University Press, 2002; N. Perullo, Il gusto come esperienza. Saggio di filosofia ed estetica del cibo, Slow Food, 2012.
52 Cfr. P. Ricœur, Tempo e racconto, trad. di G. Grampa, 3 voll., Milano, Jaca Book, 2008.
53 Mi limito qui a ricordare. G. Debord, Commentari sulla società dello spettacolo e La società dello spettacolo, con una nota di G. Agamben, Milano, SugarCo, 1990; M. Vargas Llosa, La civiltà dello spettacolo, Torino, Einaudi, 2013. Per una argomentazione di questa tesi mi sia consentito rinviare a F. Vercellone, Dopo la morte dell’arte, Bologna, il Mulino, 2013, in particolare pp. 96 ss.
54 Per un approfondito sguardo su tutta la questione cfr. A. Fabris, Etica delle nuove tecnologie, Brescia, La Scuola, 2012.
55 Cfr. a questo proposito innanzitutto G. Didi-Huberman, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, trad. S. Chiodi, Torino, Bollati Boringhieri, 2007.
56 Ci si riferisce naturalmente qui in primo luogo a H.G. Gadamer, Gesammelte Werke Bd.I: Hermeneutik I: Warheit und Methode, Tübingen, Mohr Siebeck, 1990.
57 Cfr. in proposito M. Frank, Das Individuelle Allgemeine-Textstrukturierung und – Interpretation nach Schleiermacher, Frankfurt a.M., Suhrkamp, 1977.
58 Cfr, a questo proposito M.-J. Mondzain, L’immagine che uccide. La violenza come spettacolo dalle Torri gemelle all’Isis, Bologna, Dehoniane, 2017.
59 F.D.E. Schleiermacher, Vorlesungen über die Dialektik. Kritische Gesamtausgabe, voll. 10/1, 10/2, Berlin, de Gruyter, 2002.
60 Mi sia consentito rinviare a questo proposito a F. Vercellone, Dopo la morte dell’arte cit., 2013, pp. 96 ss.
61 Cfr. A. Danto, Andy Warhol, trad. P. Carmagnani, Torino, Einaudi, 2010.
62 Cfr. H. De Focillon, La vita delle forme, Torino, Einaudi, 2002, in particolare pp. 175-177; O. Grau, Virtual Art. From Illusion to Immersion, Cambridge (Mass.), The Mit Press, 2003. Fondamentale è poi in questo contesto H. Bredekamp, Theorie des Bildakts, Frankfurt a.M., Suhrkamp, 2010.
63 Cfr. H. Belting, Antropologia dell’immagine, Roma, Carocci, 2011.
64 Mi sia consentito rinviare in questo quadro a proposito di Guyau a F. Vercellone, Estetica dell’Ottocento, Bologna, il Mulino, 1999, e per quanto riguarda G.T. Fechner cfr. lo scritto comparso sotto pseudonimo: Anatomia comparata degli angeli, a cura di E. Vinassa de Regny, Milano, Lampi di stampa, 2003.
65 N. Bourriaud, Estetica relazionale cit., p. 26.
66 H. Belting, Antropologia dell’immagine cit., p. 45.
67 E. Morin, Il metodo. 3. La conoscenza della conoscenza, Milano, Raffaello Cortina, p. 273.
68 Cfr. M. Pistoletto, Re-incantamento del mondo, in A. Martinengo (a cura di), Oltre il disincanto. Proposte per il reincantamento del mondo, Roma, Aracne, 2013.