Nota del traduttore
p. 17
Extrait
1Il titolo originale di questo libro, Communal Luxury, non è semplice da rendere in italiano. Se luxury – termine che indica un qualcosa che si colloca al di là dei bisogni primari e quotidiani, oltre che un privilegio, un’eccezione – può essere reso con «lusso», più complicate sono invece le cose per quel che riguarda l’aggettivo communal. Nel contesto di questo libro, dedicato appunto all’immaginario politico dischiuso dalla Comune di Parigi e proseguito nelle esperienze delle associazioni anarchiche, comuniste e socialiste di fine Ottocento/inizio Novecento, communal si riferisce rispettivamente sia alla Comune di Parigi sia all’idea del «mettere in comune», dell’elaborare dei nessi di solidarietà cooperativa che permettano di «vivere una vita in comune» al di là della barbarie capitalistica.
2In italiano è impossibile rendere questa doppia allusione alla Comune, da un lato, e alla società comunista, dall’altro. Pertanto si è deciso di tradurre il titolo con un più generale
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