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5. Utopia, controutopia, ironia

p. 58-67


Extrait

1È stato giustamente osservato1 che una caratteristica essenziale dell’utopia nel Novecento è l’affermarsi e il diffondersi di quel genere letterario che è stato variamente qualificato come antiutopia, distopia, controutopia…; e forse questa non è una delle caratteristiche dell’utopia novecentesca, ma la caratteristica saliente, almeno a giudicare dalla costanza con cui la letteratura e le altre forme d’arte utopiche, il cinema soprattutto, hanno prodotto immagini di mondi «perfettamente negativi», che dunque conservano tutti i caratteri «ottimizzanti» dell’utopia, nel senso che immaginano una realtà in cui quelle che nella situazione attuale sono solo possibilità siano realizzate in tutte le loro implicazioni estreme; ma tutto ciò, invece di dar luogo a un mondo perfettamente felice, dà luogo proprio alla condizione opposta, alla totale e irrimediabile infelicità. Rispetto ai modelli di controutopie del passato, ad esempio rispetto alle anticipazioni che si possono trovare in

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