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Bernard Chambaz: una poetica dell’Été

p. 405-420

Dédicace

A Maria Gabriella Adamo, studiosa e amante della poesia,

con vivo affetto


Extrait

1Nell’opera di Bernard Chambaz (1949), poeta, narratore e saggista1, una molteplicità di motivi di matrice sentimentale e critica contribuisce a delineare un universo di scrittura che molto deve alla sua formazione di storico, alla sua riflessione politica, che affonda le sue radici in una storia familiare nella quale l’impegno sociale e civile (il padre fu un parlamentare del PCF) è stato tratto predominante, così come, e ancor più, in una vicenda umana e familiare segnata da un destino crudele che lo ha visto perdere un figlio, Martin, non ancora diciassettenne nel luglio del 1992 in un incidente stradale in Gran Bretagna. Vera «fêlure psychologique», questo tragico evento, il più terribile che un genitore possa patire, sarà da lui definito nel récit Martin cet été 2 come «le plus grave de [s]a vie»3. Da qui in poi una poetica della mancanza e del nostos contrassegnerà l’intero suo percorso di scrittura, divenendo un tratto primario d’identificazione di storie da narrarsi, ol

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