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Risvegli

La neve del Vesuvio di Raffaele La Capria

p. 67-73


Extrait

1I brevi racconti della Neve del Vesuvio possono essere letti autonomamente (come i Sillabari di Parise o i frammenti di Infanzia berlinese di Benjamin), ma seguono un filo continuo di successivi (e dolorosi) risvegli, in un percorso di iniziazione che porta il protagonista Tonino dalla pienezza primordiale dell’infanzia alla separazione e alla limitazione dell’età adulta. Dell’infanzia si lacerano una dopo l’altra le immagini di sogno: l’altro a cui Tonino si rivolge (che sia la madre, il padre, l’ordine stesso delle parole) si rivela ogni volta incrinato, viziato da un vuoto. Tornano nella Neve personaggi e temi di Ferito a morte, ma come visti di scorcio, brevi tessere di mosaico, che risalgono alle origini infantili delle ferite e delle illusioni del romanzo.

 

2Ogni oggetto del desiderio di Tonino, ogni figura oscilla sul limite della sparizione, anche la sua stessa immagine riflessa dallo specchio; questa è la prima esperienza dolorosa. «Scomparve una rosa che era fiorita s

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