Paesaggio con rovine
Le mani sulla città di Francesco Rosi
p. 33-42
Extrait
1Quando uscì il film, nel 1963, l’attenzione si concentrò quasi interamente sul suo significato politico. Alcuni critici scrissero che alle buone e generose intenzioni ideologiche non corrispondeva una realizzazione estetica altrettanto efficace: come se il film fosse un puro materiale di propaganda, nel periodo che vedeva la nascita del centrosinistra in Italia e aspettative di cambiamento rapidamente deluse. A distanza di tempo esso rivela invece di essere una sempre attuale fenomenologia delle classi dirigenti meridionali, realizzata con una intersezione geniale di moduli espressivi neorealisti e di montaggio all’americana.
2Rosi descrive la formazione e il funzionamento di un meccanismo di potere o per meglio dire la fase di passaggio da un sistema di dominio paternalistico, brutale e premoderno a quello più duttile e sottile, che accompagna l’affermazione del modernismo neocapitalista in Italia. A questa transizione si riferiscono i personaggi e le situazioni; ma soprattut
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