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Le forme del bello: trasformazioni dell’estetica

p. 105-122


Extrait

1. Premessa

1Per adempiere il compito che mi è stato assegnato dagli organizzatori dell’omaggio a Remo Bodei per il suo ottantesimo compleanno, prima, e ora di questo volume che ne rielabora gli interventi, ovvero di ragionare sul suo Le forme del bello1, cercherò di compiere una lettura prospettica di quel libro secondo due direttrici principali che lo mettano in relazione con il resto dell’opera del filosofo e di svolgere poi un approfondimento delle trasformazioni che esso ha subito nell’arco degli oltre vent’anni che separano le sue due versioni. Si tratta, nella prima direzione, di vederlo come il punto focale in cui si incrociano i diversi temi estetici e l’interesse per l’estetica che caratterizzano tutto il lavoro di Bodei dagli anni giovanili fino a oggi (§ 2). Nella seconda direzione, sembra invece opportuno evidenziare almeno la rete principale dei concetti che sorregge e attraversa gran parte della sua opera e che pure si mostra qui in aspetti decisivi (§ 3). In chia

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