Webcritica: voci nuove dalla rete
p. 177-182
Résumé
Negli ultimi anni, Internet e le nuove tecnologie hanno portato la critica letteraria a migrare, in parte, verso la rete. E se, inizialmente, questo passaggio è avvenuto in sordina, conservando le stesse modalità della critica tradizionale, lo sviluppo del web 2.0 ha contribuito a cambiare un po’ gli scenari. La riflessione sul testo letterario sta diventando un terreno non più per soli “professionisti”, ma anche e soprattutto per lettori. Lettori che vogliono condividere le proprie idee. Questo vuol dire che la critica sta cambiando? In quali forme e in quali direzioni?
Texte intégral
1Non esiste letteratura senza parole sulla letteratura. Così come non esiste lettura senza discorsi per spiegarla, per raccontarla, per condividerla. Come se pensare la letteratura e parlarne fossero attività complementari, necessarie ad alimentare uno scambio, una discussione che, spesso, continua, sfidando gli anni e centinaia di altri libri pubblicati.
2Nel tempo, i dialoghi sulla letteratura hanno assunto il nome e le sembianze della critica letteraria, un discorso variegato e scientifico che considera il testo creativo come il proprio oggetto e campo di studio.
3Senza voler formulare una definizione assoluta della critica letteraria – definizione che, tra l’altro, non tocca a noi proporre – si potrebbe dire che la critica, in qualche modo, nasce dalla necessità dei lettori più avvertiti e di quelli professionali di andare in profondità nel testo, in maniera solitaria, ma senza privarsi delle letture precedenti. Un lavoro personale, quindi, una riflessione che prende forma in solitudine, ma che continua a tener conto delle pagine già lette. Con gli autori dei romanzi del passato che ritornano e stabiliscono nuovi legami con le letture del presente.
4Anche ad una riflessione rapida, tornando indietro nel tempo, si possono trovare forme di critica letteraria già nel teatro greco e, poi, in quello latino, dove era il pubblico, vivendo emozioni, entrando o meno in sintonia con i dialoghi e le vicissitudini dei personaggi, a stabilire il successo di una pièce. Successivamente, la critica è passata attraverso i commenti che gli uomini della Chiesa elaboravano sui testi sacri, fino a quando, tra il XVII e il XVIII secolo, si sono ampliate in tutta l’Europa le riflessioni letterarie e il dibattito sulle opere. È un percorso che parte da lontano, quello della critica, che attraversa teatri e caffè per arrivare, più tardi, alla migrazione in pubblicazioni critiche di diversa natura.
5Non è detto, però, che la critica istituzionalizzata e, dunque, l’Università rappresenti il solo punto d’incontro della riflessione sul testo. Certo, oggi l’Università è una delle sue sedi ufficiali di rilievo, ma è anche (e soprattutto) la sede della ricerca, ed è, quindi, un orecchio sensibile a tutti i nuovi “rumori”, ai movimenti sotterranei che potrebbero portare a trasformazioni epocali. Soprattutto se provengono dalle zone letterarie, o da quelle immediatamente limitrofe, per esempio, quelle delle altre arti.
6Era inevitabile che negli “anni 2.0”, il discorso attorno alla letteratura iniziasse a trasferirsi, in parte, verso il web, occupando quei territori virtuali pensati proprio per favorire e facilitare lo scambio e la germinazione di idee, approfittando della nuova parametrizzazione dei concetti di spazio e tempo che la rete implica. La critica letteraria sembra si stia spostando, da qualche anno, anche su Internet, ad una velocità che non è possibile prevedere né controllare, e che è in continua trasformazione, poiché segue le “correnti” di un territorio non ancora del tutto esplorato.
7Se, però, con la critica letteraria online si può parlare di una nuova direzione del discorso sul testo creativo, occorre anche aggiornare, come fosse un software, la definizione della critica? E, soprattutto, si può parlare davvero di critica, anche se cambiano il mezzo (uno schermo e una tastiera che danno accesso ad uno spazio intangibile) e le modalità di espressione (la cyber-lingua della rete)?
8Innanzitutto, occorre precisare che la critica letteraria online non è un fenomeno dell’ultim’ora, poiché nasce, grosso modo, una quindicina di anni fa, nel periodo chiamato del “web 1.0” (penso ai primi siti delle case editrici, che proponevano brevi recensioni – spesso le quarte di copertina – dei volumi in uscita), in cui Internet era perlopiù un territorio statico, d’interazione unilaterale con la pagina. Il lettore poteva quindi soltanto fruire di un servizio, spesso rapido e scritto con le stesse modalità di scrittura “tradizionali” della carta stampata, senza possibilità d’interazione. Senza avere il modo né lo spazio per esprimersi su quanto appena letto. In fin dei conti, in questo primo periodo di trasformazione, la riflessione sulla letteratura online, sebbene poco approfondita, non differiva di molto dalle modalità già note.
9Eppure, la fase intermedia dei primordi della critica letteraria nel web 1.0 può essere considerata determinante, in quanto ha aperto un passaggio verso l’immateriale per la critica “tradizionale”, che, col tempo, ha iniziato a trovare spazio nella rete. Uno spazio non solo sempre più grande, ma, soprattutto, sempre più interattivo: il web 2.0 ha determinato l’inizio della fruizione biunivoca Internet-internauta. Non solo, quindi, l’utente poteva avere accesso alla lettura della critica, ma, progressivamente, gli sono stati offerti spazi e strumenti per interagire con la critica, e, in molti casi, per produrla. Attraverso i commenti, attraverso l’apertura dei blog a tema e di siti Internet interattivi, dinamici ed aggiornati sempre più di frequente. In molti casi, quotidianamente.
10Proprio il blog, sorta di diario virtuale, e di contenitore inesauribile, è diventato uno dei luoghi privilegiati della nuova critica letteraria online, forse per la sua natura malleabile o per la semplicità d’utilizzo, sia per gli autori che per i lettori. Così, un po’ per volta, la rete ha iniziato ad ospitare un numero crescente di blog a tema, talvolta gestiti da “professionisti del settore” (giornalisti, critici letterari, o semplicemente studiosi di letteratura), talvolta gestiti da “dilettanti”, da lettori ostinati. La possibilità di commentare ha, naturalmente, aumentato esponenzialmente il numero dei visitatori giornalieri così come quello delle “opinioni”, e la critica letteraria sul web è diventata sempre più aperta, sempre più differenziata. Paradossalmente, a pensarci bene, il web 2.0 ha, in un certo senso, chiuso il cerchio, restituendo la riflessione sulla letteratura agli “applausi” del pubblico – proprio come avveniva nell’antica Grecia –, un pubblico “profano” che, però, sempre più spesso, sente la necessità di esprimersi su quello che ha letto.
11Lo spazio ibrido del blog letterario – né magazine, né sito Internet tradizionale, né diario personale – sta attualmente diventando un vero e proprio strumento di orientamento letterario, basato sul principio della lettura e “raccomandazione” di romanzi, sia da parte di chi gestisce il blog, sia da parte di chi lo legge. La possibilità di partecipazione al dibattito attraverso i commenti diventa, quindi, il vero e proprio motore della fidelizzazione dei “lettori-critici”.
12Però, per tornare ai quesiti già proposti, occorre, con i blog specializzati, dare una nuova definizione di critica letteraria? E, soprattutto, si può parlare davvero di critica letteraria?
13Probabilmente, questa non è la sede adatta per trovare una risposta definitiva a queste domande; si può, però, tentare di delineare e spiegare, in sintesi, alcune delle differenze più importanti tra le due modalità di critica letteraria, quella “tradizionale”, della carta stampata e quella nascente, ancora ibrida ed in continua evoluzione, del web.
Strumenti diversi, diversa “accordatura”
14Il passaggio alla scrittura per il web implica una riflessione fondamentale: se, prima, il “mezzo” era la carta stampata (libri, quotidiani, pubblicazioni di ogni genere), ora occorre valutare il peso dell’immateriale, e cioè l’influenza che un mezzo intangibile come Internet può avere sulle parole. La scrittura, quindi, probabilmente, sarà modellata anche dal mezzo. Questo non significa necessariamente che si produrrà una variazione qualitativa, e, forse, occorre pensare alla pagina di carta e a quella online come a due strumenti diversi, che hanno bisogno di una diversa accordatura, ma che, in qualche modo, produrranno la stessa musica. Con inevitabili (e preziose) sfumature che ne segneranno la differenza. Cambierà forse lo stile, cambieranno le forme d’espressione e le parole impiegate; ma si continuerà a parlare di letteratura. E a produrre critica in formato differenziato.
Questione di tempo
15Quanto tempo passa tra la lettura e la scrittura? Quanto tempo è necessario al critico per “metabolizzare” le pagine scritte e per poter elaborare un nuovo testo? Forse, tra le differenze più rilevanti fra la critica tradizionale e quella che sta prendendo forma online, c’è proprio il tempo disponibile. Se, all’interno dell’Università, i tempi di redazione di un volume di critica, di una monografia, possono richiedere mesi, se non anni, la critica letteraria su Internet ha, spesso, poche ore a disposizione, pochi giorni, poiché un blog, per definizione, va aggiornato di continuo. Tutti i giorni, o, comunque, il più frequentemente possibile.
16Un romanzo, quindi, deve essere letto e recensito per la rete – nel migliore dei modi, se si vuole fidelizzare il lettore – nell’arco di tempi ridottissimi. Perché Internet si muove velocemente. E occorre intercettare i suoi ritmi.
Quante pagine? O quante battute?
17Se la critica tradizionale “misura” la lunghezza dei suoi scritti in articoli lunghi, talvolta in volumi interi, la critica online deve restare in spazi stretti. Poche battute, poche righe, affinché la lettura risulti semplice e rapida per l’utente, che, in media, resta “in una pagina” di un sito Internet solo pochi secondi. E ha tempi di lettura limitati.
18Quindi: dire tutto in poche parole. Dire breve e dire bene.
Chi scrive? Chi legge?
19E cioè: chi è, su Internet, il vero critico? Un lettore, un lettore qualunque. Certo, si potrà obiettare che anche il critico letterario “tradizionale” è, prima di tutto, un lettore. Ma è un lettore avvertito, un lettore che ha maturato, col tempo e con l’esperienza, una grande consapevolezza della scrittura. Su Internet, invece, capita sempre più spesso che la vera discussione sulla letteratura avvenga nello spazio riservato ai commenti, in cui sono gli utenti, gli “internauti”, ad esprimersi sugli ultimi romanzi pubblicati. Così, sempre più spesso, i ruoli si capovolgono e s’instaura il potere del lettore profano (o non professionale).
Per concludere
20Occorre precisare che queste sono solo linee generali. Internet è un territorio vastissimo, animato e frequentato in maniera occasionale, ma anche, a suo modo, molto professionale, che si avvale di autentiche competenze. Esiste una nuova critica letteraria che sta nascendo sulla rete, una critica giovane e sempre in trasformazione. Probabilmente è ancora troppo presto per poterla guardare e definire con il distacco necessario, e con un’adeguata precisione; tuttavia, si tratta di un fenomeno esistente, che si ritaglia uno spazio sempre più grande e il favore crescente di lettori, ma anche di scrittori.
21Ci si chiede spesso quale sia stato il momento che ha portato alla nascita di questo fenomeno, si spreca tempo in “ricostruzioni storiche” che potrebbero non essere così utili, almeno in questa circostanza. Perché la critica letteraria online, al momento, non è una critica che sta “accanto” a quella tradizionale. È una critica autonoma, viva e vivace; e, forse, rappresenta una sorta di passaggio culturale obbligato, un po’ come quello che ha caratterizzato la fotografia, nelle sue trasformazioni dall’analogico al digitale. In ogni caso, è un fenomeno che produce lettori, che produce scrittura e che ha in comune, con la critica tradizionale un aspetto fondamentale: la letteratura. Quali che siano le parole per dirla, i tempi e gli spazi per rappresentarla.
Auteur
Le texte seul est utilisable sous licence Licence OpenEdition Books. Les autres éléments (illustrations, fichiers annexes importés) sont « Tous droits réservés », sauf mention contraire.
Le sujet et l’Histoire dans le roman français contemporain
Écrivains en dialogue
Gianfranco Rubino (dir.)
2014
Nuove solitudini
Mutamenti delle relazioni nell’ultima narrativa francese
Matteo Majorano (dir.)
2012
La violenza inapparente nella letteratura francese dell'extrême contemporain
Giusi Alessandra Falco
2016