3. Ricognizione di altri siti
p. 153-163
Texte intégral
1Come si presenta il tessuto abitativo in cui, a partire dalla media età del bronzo, è inserito l’insediamento di Broglio di Trebisacce? Al momento della campagna di scavo del ’79 a Broglio, come abbiamo visto, ci erano noti, nella parte settentrionale della Sibaritide, i siti di Amendolara, Timpone Motta di Francavilla, e Torre del Mordillo; tutti e tre di rilevante importanza, tutti e tre occupati sia durante l’età del bronzo che nella prima età del ferro. Quasi esattamente a metà distanza tra Amendolara e Francavilla si veniva ora ad inserire Broglio, sito analogo agli altri per posizione e per durata dell’occupazione, anche se era difficile valutarne l’importanza non conoscendosene né l’estensione precisa dell’area interessata dall’insediamento, né la necropoli. Occorreva dunque in primo luogo cercare di sapere se, nella fascia collinare retrostante il litorale tra Amendolara e Francavilla, come pure in quella compresa tra Francavilla e Torre del Mordillo, fossero esistiti in età protostorica altri insediamenti; in secondo luogo se la loro natura fosse ο meno da considerare analoga a quella dei centri già noti; infine, che genere di rapporto fosse intercorso tra gli uni e gli altri.
2Una questione particolare si poneva per Torre del Mordillo, sito che per la sua conformazione è, tra quelli della Sibaritide, quello la cui estensione durante la prima età del ferro è delimitabile con più precisione, e, allo stesso tempo, di gran lunga la maggiore. La sua prima fase di occupazione, risalente all’età del bronzo recente, era stata dello stesso tipo, ο aveva interessato un’area più limitata?
3Le ricognizioni eseguite portavano alla scoperta di tre nuovi insediamenti: Tarianne a Sud di Amendolara, Villapiana ad ovest di Broglio, e Pietra Castello di Cassano Ionio a sud-ovest di Francavilla, e a nuove interessanti osservazioni sul sito di Torre del Mordillo.
Tarianne (Amendolara)1
4IGM.F.222 IV NE sez. C, quota 97 (fig. 19, 2). Pianoro su lembo di terrazzo marino quaternario poggiante su conglomerati pliocenici. Collegato verso nord-oves’t ai rilievi retrostanti da una sella strettissima e sinuosa, recentemente crollata, si protende in direzione del mare (la cui vista gli è peraltro in parte preclusa da un altro lembo dello stesso terrazzo), dal quale dista circa 1 Km., ed è isolato in tutte le direzioni, essendo delimitato a sud-ovest dal fosso Potresimo, a nord-est e a sud-est dal letto di un antico corso d’acqua. Pareti in parte a picco, in parte estremamente ripide. Poisizione non dominante: i rilievi circostanti raggiungono spesso quote non inferiori. Superficie naturalmente delimitata, teoricamente abitabile poco più di mezzo ettaro. Concentrazioni di materiale archeologico in superficie: A) in corrispondenza del punto più alto (quota 97), immediatamente ad est della sella, dove affiora uno strato grigio cinerognolo; B) su di un piccolo ripiano a quota lievemente più bassa; C) sul pendio sottostante a questo, in giacitura secondaria; D) sul margine presso la punta sud. I materiali raccolti sembrano riferibili esclusivamente alla media età del bronzo.
5Tav. 37, 6. Framm. di ciotola carenata. Al di sopra della carena parete convessa rientrante; orlosvasato, con diametro pari a quello della carena. Impasto grigio con inclusi, superficie bruna lisciata. Dal punto A).
6Tav. 37, 5. Framm. di ciotola carenata. Al di sopra della carena parete convessa verticale; orlo ad imbuto molto espanso. Impasto grigio con piccoli inclusi, superficie bruna lisciata. Dal punto B).
7Tav. 37, 7. Framm. di manico a nastro (forato?) con margini rilevati ed apici accentuati. Impasto grigio con inclusi, superficie grigia scura lisciata. Dal punto B).
8Tav. 37, 8. Framm. di manico a nastro (forato?) con margini rilevati. Impasto grigio con inclusi, superficie rossa lisciata.
9Tav. 37, 4. Framm. di sostegno (?) cilindrico, comprendente l’intero profilo dal bordo superiore, che presenta l’attacco di un manico a nastro, e quello inferiore. Impasto rossiccio e grigio con grossi inclusi, superficie bruna chiara e rossiccia. Dal punto C).
Villapiana2
10IGM F. 222 IV SO sez. C, quota 321 (fig. 20, 2). Pianoro su altura collinare, collegato verso nord-ovest ai rilievi retrostanti da una sella; si protende in direzione del mare, dal quale dista circa 5 km. in linea d’area, ed è delimitato a nord-est dal canale Scoroso, a sud-ovest da un altro fosso parallelo. Su questi due lati, soprattutto sul primo, il pendio è molto ripido; complessivamente più dolce verso sud-est, dove presenta però a tratti asperità e salti. Posizione non dominante: i rilievi circostanti raggiungono in buona parte quote non inferiori. Superficie naturalmente delimitata, teoricamente abitabile poco più di due ettari. Concentrazioni di materiale archeologico in superficie: A) immediatamente a sud-est della sella, presso la quota 314, dove affiora uno strato grigio polveroso; B) sul pendio immediatamente a sud del punto più alto (quota 321). I materiali in A) sembrano riferibili esclusivamente alla media età del bronzo; il frammento da B) è da assegnare all’età del bronzo recente.
11Tav. 38, 1. Framm. di ciotola, probabilmente a corpo arrotondato piuttosto che carenata. Parete fortemente convessa, orlo ad imbuto. Impasto rossiccio con inclusi, superficie chiara, bruno-rossiccia e grigia. Dal punto A).
12Tav. 38, 4. Fram. di manico a nastro con foro triangolare ed apici accentuati. Impasto grigio con inclusi, superficie bruno-rossiccia e grigia. Dal punto A).
13Tav. 38, 3. Framm. di manico a nastro con foro triangolare. Impasto grigio con inclusi, superficie nera lisciata. Dal punto A).
14Tav. 38, 6. Framm. di manico a nastro (forato?) con margini rilevati ed apici espansi. Impasto bruno con inclusi, superficie bruna lisciata. Dal punto A).
15Tav. 38, 5. Framm. di manico a nastro (forato?) con margini rilevati ed apici espansi, a lobo. Impasto grigio con inclusi, superficie bruna e grigia, lisciata. Dal punto A).
16Tav. 38, 2. Framm. di ansa con sopraelevazione plastica «a paperella». Impasto grigio scuro con inclusi, superficie grigia scura e bruna chiara. Dal punto B).
Pietra Castello di Cassano Ionio3
17IGM F. 221 II NO sez. C, quota 304 (fig. 19, 1). Alta rupe con dorsale declinante dal lato sud — presso il quale si trovano le due cime (rispettivamente quota 301 e quota 304), separate da una sella — verso nord. Isolata in tutte le direzioni: pareti a picco ad est, sud e sud-ovest, pendii molto scoscesi a nord-ovest (qui la via d’accesso) e nord. Posizione dominante, ma su raggio non molto ampio. Superficie naturalmente delimitata, teoricamente abitabile circa due ettari, che si riducono a poco più di mezzo ettaro se si considera solo l’area più adatta all’insediamento, comprendente le due cime e la sella, tralasciando il pendio nord. Concentrazione di materiale archeologico in superficie nella zona di macerie ai piedi della quota 304, su cui si ergeva il castello medievale, soprattutto verso la sella: frammenti di impasto non tornito frammisti ad abbondante ceramica medievale, comprendenti tra l’altro un frammento di parete con cordone a ditate ed un frammento di ansa a maniglia semicircolare. Ciò consente solo un’attribuzione ad età protostorica, o, più precisamente, allo spazio di tempo che va dall’età del bronzo finale alla prima età del ferro. È assai verosimile che l’area sepolcrale alla quale dovettero appartenere i materiali della prima età del ferro rinvenuti una cinquantina d’anni fa alla stazione ferroviaria, a meno di 300 m. da Pietra Castello (cfr. sopra, p. 20 ss.), sia stata in relazione con questo insediamento, che sarebbe perciò da riferire allo stesso periodo; mentre mancano indizi che esso esistesse già in epoca più antica.
Torre del Mordillo (Spezzano Albanese)4
18IGM F. 221 II SO sez. A, quota 102 (fig. 20, 1). Il vasto altipiano, isolato tutt’intorno da pareti a picco ο da pendii molto scoscesi, presenta un’unica via di facile accesso, là dove si collega verso sud-ovest, mediante una sella, ai rilievi retrostanti. In questa zona (quota 102), e più precisamente sulla parte superiore del declivio che dal sito di Torre del Mordillo scende verso la sella, si hanno diverse concentrazioni di materiale protostorico in superficie, in corrispondenza di altrettanti affioramenti di uno strato nerastro, apparentemente in giacitura primaria; in questi punti la ceramica di età storica, altrove frequente, sembra quasi del tutto assente. I materiali raccolti, che comprendono tra l’altro un frammento di ceramica micenea (tav. 24, 7; cfr. più avanti, p. 159) sono riferibili in parte all’età del bronzo recente (tav. 38, 7-10; 39, 1, 2), in parte all’età del bronzo finale (tav. 39, 5, 7), ο anche alla prima età del ferro (tav. 39, 6). Questi dati vanno posti in relazione con quelli già emersi in passato, che indicano la presenza di elementi sporadici dell’età del bronzo recente sia al centro dell’altipiano5, sia addirittura al di fuori di esso, nell’area della necropoli6, e di uno strato in situ dell’età del bronzo finale presso la punta nord-ovest del pianoro stesso7. Tutto ciò sta ad indicare che, della superficie naturalmente delimitata, teoricamente abitabile di Torre del Mordillo, largamente superiore ai dieci ettari, diverse ed ampie zone dovettero essere realmente occupate nel corso della tarda età del bronzo; e in questo quadro lo stanziamento nel punto che controlla il principale accesso al sito assume una funzione ed un significato ben precisi.
19Tav. 38, 9. Framm. di ciotola carenata a lieve gola, con diametro all’orlo pari a quello della carena. Impasto grigio e rossiccio con inclusi, superficie lucidata.
20Tav. 38, 10. Framm. di ciotola carenata a lieve gola, con diametro all’orlo superiore a quello alla carena. Impasto grigio-bruno con inclusi, superficie nera lucidata.
21Tav. 38, 8. Framm. di ciotola carenata a gola, con diametro all’orlo lievemente superiore a quello alla carena. Impasto nero con inclusi, superficie lucidata.
22Tav. 38, 7. Framm. di ciotola carenata a gola, con orlo il cui diametro sembra superiore a quello alla carena. Impasto grigio con inclusi, superficie nera lucidata.
23Tav. 39, 1. Framm. di ansa con sopraelevazione plastica cornuta ο a corna di lumaca. Impasto grigio con inclusi, superficie lucidata.
24Tav. 39, 2. Framm. di ansa a corna di lumaca. Impasto grigio con inclusi, superficie grigia e bruna.
25Tav. 39, 7. Framm. di tazza con carena molto accentuata e parete fortemente rientrante a profilo concavo. Impasto grigio con inclusi, superficie nera lucidata.
26Tav. 39, 6. Framm. di tazza a collo tronco-conico distinto, con ansa verticale a bastoncello ed attacchi nastriformi. Impasto bruno con inclusi. superficie nera e bruna lucidata.
27Tav. 39, 5. Framm. con decorazione a fasci di solcature obliqui e contrapposti, disposti su di una zona delimitata superiormente da una solcatura orizzontale. Impasto nero con inclusi, superficie nera.
28Tav. 39, 3. Framm. di olla a corpo arrotondato ed orlo svasato con spigolo interno. Impasto grigio con inclusi, superficie nera lucidata.
29Tav. 39, 4. Framm. di dolio cilindrico con cordone aditate, ad orlo diritto, appena prominente. Impasto nero con inclusi, superficie bruna.
30Frammento di ceramica micenea da Torre del Mordillo - Frammento di spalla di vaso chiuso. Argilla rosa con ingubbiatura lucente tendente al camoscio chiaro. Le linee del tornio, ben visibili all’interno, si notano anche all’esterno. È decorato con un motivo a spirale corrente del quale è conservata la banda esterna di una spirale, una linea di congiunzione fra le due spirali tracciata dall’alto verso il basso ed una seconda spirale di cinque giri delta quale manca la parte superiore. La zona cosi decorata è delimitata in basso da una banda orizzontale. Il colore della pittura è bruno, diluito in alcuni punti, La pennellata è netta e data con precisione. Al centro della spirale più conservata c’è una sbavatura di colore (tavv. 24, 7; 26, 6).
h. max. 5,2; l. 7,1; sp. 0,4-0,5; diam. max. ricostruibile 19,5.
31La limitata dimensione del frammento non consente di attribuirlo ad una forma specifica. Potrebbe trattarsi di un’anfora biansata ο triansata, di una brocca ο di uno stamnos. Il motivo della spirale corrente è uno dei più comuni nel repertorio miceneo. La particolare variante adottata nel nostro caso sembra essere la FM 46/59 che per solito è utilizzata su coppe e crateri del Miceneo III C8. Non mancano comunque esempi di tale decorazione su vasi chiusi sia del Miceneo III Β che del Miceneo III C9. Anche fra i materiali trovati in Italia il motivo è rappresentato; in particolare si possono richiamare frammenti di ollette da Porto Perone e da Coppa Nevigata attribuibili al Miceneo III C10. [LV]
32Le osservazioni esposte evidenziano una netta contrapposizione tra Broglio di Trebisacce e gli altri tre abitati protostorici già noti (Amendolara, Francavilla, Torre del Mordillo) da una parte, e i tre nuovi siti scoperti (Tarianne, Villapiana, e, in misura minore, Pietra Castello di Cassano Ionio) dall’altra, sotto diversi aspetti:
331. Superficie naturalmente delimitata, teoricamente abitabile. Probabilmente per Amendolara (dove l’insediamento protostorico è attestato non solo per Rione Vecchio, ma anche per la zona di Santo Cavalcatore: fig. 21, 2)11, e sicuramente, come abbiamo già visto, per Torre del Mordillo, essa è superiore ai dieci ettari. Per Broglio di Trebisacce, l’andamento assai più frastagliato del rilievo rende ardua ogni valutazione (fig. 21, 1); è comunque accertato che l’abitato non era limitato al pianoro dell’acropoli, ma si estendeva anche ai ripiani e pendii circostanti, spingendosi a sud-est fino ad includere l’altura del Castello: il che ci riporta al medesimo ordine di grandezza. A Francavilla (fig. 21, 3) la superficie da prendere in considerazione è forse alquanto minore, attorno ai sette ettari. Abbiamo visto invece che, per i siti del secondo gruppo, l’area abitabile oscilla tra il mezzo ettaro e i due ettari.
342. Posizione naturale. Tutti gli stanziamenti considerati, disposti su uno stesso allineamento lungo i primi rilievi alle spalle prima del litorale, poi della piana di Sibari, si trovano, in maggiore ο minor misura, in posizione eminente e naturalmente munita. Ricorre la configurazione a sperone, a promontorio: solo la rupe di Cassano Ionio è isolata tutt’intorno. Ovunque le pareti sono a picco, ο costituite da pendii molto scoscesi; ma il dislivello medio è decisamente minore a Tarianne e Villapiana (60-70 m.) che altrove (ovunque oltre i 100 m., tranne che a Torre del Mordillo, dove è di circa 80 m., peraltro compensato dalla particolare configurazione del luogo, isolato nella vasta piana del Coscile). Inoltre questi due siti si distinguono dagli altri anche sotto un aspetto diverso: essi sono circondati a distanza piuttosto ravvicinata da rilievi che raggiungono quote non inferiori; di conseguenza non si può parlare di posizione dominante, in quanto il controllo visivo del territorio circostante è circoscritto e discontinuo. Nel caso di Cassano Ionio la posizione è decisamente dominante, ma, a causa del particolare assetto orografico, l’area controllata ha un raggio non molto ampio, che praticamente coincide con la conca di Cassano. Per gli abitati maggiori si può invece parlare non solo di una posizione munita dal punto di vista tattico, ma di un vero e proprio ruolo strategico, con un ampio controllo sul territorio, a cominciare dal litorale.
353. Intervalli tra sito e sito. L’impressione (naturalmente illusoria, ma rivelatrice di un diverso livello fattuale) dell’appartenenza dei siti maggiori ad un unico «sistema» territoriale è suggerita dall’uniformità delle loro distanze: tra Amendolara e Broglio intercorrono in linea d’aria circa 12 chilometri, altrettanto tra Broglio e Francavilla e tra Francavilla e Torre del Mordillo. Sebbene collocati sullo stesso allineamento, i siti minori (o meglio, quelli che conosciamo attualmente) non sembrano inserirsi in questa serie di intervalli (distanze approssimative: Amendolara-Tarianne km. 3; Tarianne-Broglio km. 10; Broglio-Villapiana km. 4; Villapiana-Francavilla km. 9; Francavilla-Cassano km. 5; Cassano-Torre del Mordillo km. 8). Il loro disporsi nel territorio obbedisce dunque verosimilmente ad una logica diversa12.
364. Durata dell’occupazione. A Broglio e a Francavilla le testimonianze di insediamento iniziano nella media età del bronzo, ad Amendolara e a Torre del Mordillo incominciano un po’ più tardi, con l’età del bronzo recente; ovunque giungono alla prima età del ferro: in ogni caso l’arco di tempo coperto è di parecchi secoli. A Tarianne è attestata solo la media età del bronzo, a Villapiana anche l’età del bronzo recente; a Cassano Ionio solo la prima età del ferro. La durata dell’occupazione è dunque molto più consistente nei siti «maggiori» che in quelli «minori».
37La contrapposizione sincronica tra stanziamenti impiantati su superfici dell’ordine di una decina di ettari, in situazione dominante, tale da consentire un controllo «strategico» del territorio, separati tra loro da distanze uniformi ed abbastanza ragguardevoli, e contraddistinti da una lunga durata dell’occupazione, ed abitati molto più piccoli e fitti, in posizione munita ma non dominante, la cui esistenza è stata molto più breve, appare interpretabile storicamente in un solo modo: e cioè nel senso di un ruolo egemonico dei primi rispetto ai secondi. Ma in che modo va letto, tale ruolo egemonico, in senso diacronico? Siti «maggiori» e siti «minori» sono coesistiti nella stessa misura, e con le stesse funzioni, in tutte le fasi protostoriche?
38Diversi indizi sembrano suggerire una risposta negativa. Come insediamento «minore», «minore», Cassano Ionio, il solo riferibile alla prima età del ferro13, è, come abbiamo visto, decisamente atipico. Allo stesso modo, i due insediamenti «maggiori» meno nettamente caratterizzati come tali, Broglio e Francavilla, sono anche i più antichi.
39L’ipotesi di lavoro che qui si vuole avanzare è che, essenzialmente nel corso dell’età del bronzo recente, i siti «maggiori» emergenti abbiano soppiantato quelli «minori», inglobandone il territorio; e che solo nel corso della prima età del ferro, come suggerisce più sopra (p. 31) P.G. Guzzo, siano nuovamente apparsi piccoli centri, questa volta non indipendenti, ma «satelliti», probabilmente con funzione di controllo periferico sul territorio. [RP]
Notes de bas de page
1 Sopraluoghi effettuati nel settembre 1979 da M. Angle, G. Bergonzi, B. Capoferri, A. Cardarelli, A. Gianni, A. Malizia, F. Vannini, e nell’aprile 1980 da C. Belardelli, B. Capoferri, C. Giardino. Segnalazione alla Soprintendenza di G. Bergonzi e A. Cardarelli.
2 Sopraluoghi effettuati nel settembre 1979 da M. Angle, G. Bergonzi, B. Capoferri, A. Cardarelli, N. De Feo, A. Gianni. Segnalazione alla Soprintendenza di G. Bergonzi e A. Cardarelli.
3 Sopraluoghi effettuati nel settembre 1979 da M. Angle, G. Bergonzi, A. Cardarelli, A. Gianni, F. Vannini, e nell’aprile 1980 da V. Buffa, G.F. La Torre, F. Trucco. Segnalazione degli stessi alla Soprintendenza.
4 Sopraluogo effettuato nel novembre 1979 da G. Bergonzi e A. Cardarelli. Segnalazione degli stessi alla Soprintendenza.
5 NSc 1977, p. 491, fig. 72.
6 AMemMG 1977-79, p. 124, nota 47.
7 NSc 1977, p. 491 s., fig. 73.
8 Per alcuni esempi H. Dohl, Iria. Die Ergebnisse der Ausgrabungen 1939, in Tiryns VI, Mainz, 1973, p. 159 ss., tav. 63, 3-4; K.A. Wardle, in ABSA 68, 1973, p. 334, tav. 60d.
9 K. Dimakopoulou, in Archaiologikon Deltion, 29, 1973-74 (B’2), p. 443, tav. 283 E (Tebe); S. Iakovidis, Perati, Athenai, 1969, III, tav. 3 alfa, 94 (Perati); K. Kilian-Ch. Podzuweit, Ausgrabungen in Tiryns, 1976, in AA, 1978, p. 493, fig. 33, 4 (Tirinto).
10 Taylour, Mycenaean Pottery in Italy, cit., tav. 15, 3; Porto Perone, p. 340, fig. 33, 11.
11 J. de La Genière, MEFRA, 85, 1973, p. 33, fig. 1 (solo Rione Vecchio); V. Laviola, Necropoli e città preelleniche, elleniche e romane di Amendolara, Cosenza, 1971, p. 19 ss. (Santo Cavalcatore).
12 Le risultanze di nuove ricerche tuttora in corso sembrano indicare un numero assai elevato di insediamenti «minori», posti a distanze assai ravvicinate (per lo più dell’ordine di 2-4 km. in linea d’aria), a quanto pare ciascuno nell’ambito di un suo comprensorio «naturale» (il segmento di territorio compreso tra due fiumare).
13 Le ricerche di cui si è fatto cenno alla nota precedente sembrano indicare che gli stanziamenti «minori», nella misura in cui hanno restituito materiali databili, sono da riferire in grande prevalenza all’età del bronzo.
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Recherches sur les cultes grecs et l’Occident, 2
Ettore Lepore, Jean-Pierre Vernant, Françoise Frontisi-Ducroux et al.
1984
Nouvelle contribution à l’étude de la société et de la colonisation eubéennes
Centre Jean Bérard (dir.)
1982
La céramique grecque ou de tradition grecque au VIIIe siècle en Italie centrale et méridionale
Centre Jean Bérard (dir.)
1982
Ricerche sulla protostoria della Sibaritide, 1
Pier Giovanni Guzzo, Renato Peroni, Giovanna Bergonzi et al.
1982
Ricerche sulla protostoria della Sibaritide, 2
Giovanna Bergonzi, Vittoria Buffa, Andrea Cardarelli et al.
1982
Il tempio di Afrodite di Akrai
Recherches sur les cultes grecs et l'Occident, 3
Luigi Bernabò Brea
1986