Alcuni elementi euboici in Beozia in età arcaica
p. 35-43
Texte intégral
11. Di rapporti tra Eubeae Beozia in età arcaica sembrano essere l’eco due tradizioni frammentarie il cui motivo centrale è costituito, in entrambe, da avvenimenti bellici.
2In un frammento di Teopompo (fr. 212 Jacoby) si accenna ad una guerra fra Calcidesi da una parte ed Eoli di terra ferma dall’altra, cioè Calii e Beotie Orcomeni, e Tebani. Il passo è molto brevee la frase è riportata tronca, ma si intravede tuttavia in essa il tono del discorso. I Calcidesi sono il soggetto dell’azione (οἱ Χαλϰιδείς πολεμήοαντες...) e i loro avversari sono popolazioni grossee famose; fra essi i Beoti, annotati accanto ai Tebanie agli Orcomeni, sembrano voler dare l’idea della completezza oltre che della importanza dello schieramento. In questo contesto che sembra il risultato dell’ottica calcidese, dal momento che mettere in evidenza la forza degli avversari significa glorificare se stessi, i Calii compaiono al primo posto.
3Calia è un insediamento noto soltanto da questo passoe da un altro frammento, sempre di Teopompo (fr. 211 Jacoby), in cui si dice che vicino ad. esso, in Beozia, si trova Iria. Si è discusso sulla localizzazione precisa dei due centri1, ma, quale che essa sia, Calia, come Iria, non è lontana da Aulide2, si trova quindi, comunque, nel territorio di fronte a Calcid. e. Il posto di rilievo che i Calii occupano nella frase di Teopompo, primi fra popolazioni molto più famose, sembra indicare che Calia è un dato importante nell’ottica calcidese, forse il solo centro su cui si è affermato (o conservato?) il dominio di Calcide, in eventi il cui ricordo affiora in un racconto dal tono glorioso.
42. Ugualmente tracce di imprese di guerra tra Beozia ed Eubea si trovano in scrittori tard. i, ed esse sembrano, questa volta, riflettere una tradizione di formazione beotica. Questa è legata alla figura mitica di Calcodonte, re degli Euboici.
5La leggenda di Calcodonte sconfitto da Anfitrione è presente in Beozia ancora in età tarda, in luoghi diversi. Presso Teumesso fu visto da Pausania3 un mnema di Calcodonte, il quale, Pausania ricorda, morì vinto da Anfitrione, quando c’era la guerra fra Tebani ed Euboici. A Tebe, ad Atena Zosteria furono dedicate due statue di pietra da Anfitrione poiché lì l’eroe tebano aveva preso le armi quando era per combattere contro Calcodontee gli Euboici: ciò Pausania ricorda4, avendo raccolto la leggenda in ambiente tebano. A Leuttra5 Epaminonda si decise ad affrontare gli Spartani, poiché in quel luogo già prima i Tebani erano stati liberati dai tributi, quando Anfitrione uccise Calcodonte re degli Euboici. Il motivo della vittoria tebana su Calcodonte ad opera di Anfitrione è quindi diffuso in Beozia, ed esso, dopo aver assunto il tono di una guerra di riscossa (liberazione dai tributi), è ritenuto valido come messaggioe come stimolo ancora nel IV secolo, all’epoca di Leuttra. Si può quindi affermare che ci si trova di fronte ad. una leggenda gloriosae ad. una tradizione epica di parte beotica. Se essa vada letta nel contesto di quegli stessi eventi di cui rimane cenno nei frammenti di Teopompo, se cioè le due tradizioni siano specchio di medesimi avvenimenti, una volta visti da parte calcidese (il conservare il possesso di Calia diventa il motivo dominante della vittoria calcidese), un’altra volta da parte tebana (cacciata degli Euboici dalla Beozia), è anche possibile, ma non si hanno a riguardo elementi probanti.
6Ai fini del presente discorso interessa essenzialmente esaminare il rapporto Beozia-Calcodonte. Nella tradizione beotica, dal tono epico-leggendario, Calcodonte appartiene ad un contesto bellico. Si pone pertanto il problema se queste leggende riflettano eventi di guerra realmente accaduti, ma anche se al di là delle imprese di guerra non si possa individuare il significatoe la funzione della presenza di Calcodonte euboico in Beozia, se cioè fattie condizioni di vita non abbiano lasciato qualche traccia in una tradizione che mette in primo piano il momento della guerra.
7La presenza di Calcodonte legata, come si è visto, a vari luoghi della Beozia, ma sempre con riferimento ad Anfitrionee a Tebe, sembra interessare la Beozia in quanto fa capo a Tebe. Se si esamina il contesto dei singoli luoghi in cui si conserva il ricordo di Calcodonte, va osservato che esso si è localizzato in questi per motivi diversi. Mentre l’idea di collocare a Leuttra la vittoria su Calcodonte con la conseguente liberazione dai tributi si spiega se sorta proprio dalla battaglia di Leuttra; se il legame di Calcodonte con Atena Zosteria. a Tebe costituito dalla dedica di Anfitrione vittorioso, che in quel luogo avrebbe preso le armi contro Calcodonte, sottolinea la posizione centrale che Tebe ha in questi eventi, un significato a parte sembra avere il ricordo di Calcodonte euboico presso Teumesso. Descrivendo la strada che va da Tebe a Calcide, la stessa percorsa nel senso inverso da Apollo nell’inno omerico6, nei pressi di Teumesso, dopo aver deviato verso Glisa, ritornando verso Teumessoe la strada per Calcide, Pausania7 vede e indica ai suoi lettori un mnema di Calcodonte. Si tratta di un ricordo del personaggio mitico, legato ad un monumento preciso, in un luogo preciso, lontano da Tebe. Anche se Pausania pone un rapporto fra questoe Tebe, perché richiama la leggendae la guerra con Anfitrione, ci si domanda cosa significhi un mnema di Calcodonte in questo luogo, dove nessun altro elemento di storia tebana può averlo richiamato.
8Poiché la presenza di Calcodonte, eroe di origine tessalica8, è abbastanza diffusa in vari luoghi della Grecia, testimoniata ο da mnema ο dal ricordo di imprese legate al suo nome, andrebbe di volta in volta esaminato il suo significato in quei contesti, per comprendere la figura dell’eroe nei suoi vari aspetti.
9Nella tradizione che riguarda il contesto beotico, Calcodonte è re degli Euboici. Già in Omero9 come nei frammenti esiodei delle Eoie10, Calcodonte è padre di Elefenore, capo degli Abanti,e in una fonte tarda11 è testimoniata la sua filiazione da Abas. Gli Abanti, guerrieri euboici, abili nell’uso della lancia, sono nella tradizione tardae locale di Archemaco12, autore di Euboikà, assimilati ai Cureti euboici, coloro che hanno inventatoe per primi hanno usato le armi. È stata discussa la validità di questa testimonianza13, che legherebbe gli Abanti al mondo delle armie dei metalli,e quindi si prescinde qui da essa, ma sembra altresì valida, per Calcodonte, la interpretazione, basata su elementi diversi, ma soprattutto attici, che ne fa un eroe della metallurgia,e in particolare del bronzo14.
10Tale analisi infatti sembra trovare conferma nel significato del mnema dell’eroe a Teumesso, dove questo acquista luce se esaminato in rapporto alla zona, così come è descritta da Pausania. A. Teumesso, a breve distanza quindi dal mnema di Calcodonte, che si trova appunto sulla strada da Glisa a Teumesso, vi è un santuario, senza immagine, di Atena Telchinia. E Pausania sente il bisogno di tentare anche una spiegazione della presenza di questa Atena a. Teumessoe fa l’ipotesi che una parte di Telchini si siano spostati da Cipro, che è una delle loro sedi più famose, in Beozia. I Telchini, gruppo come è noto, legato alla lavorazione dei metalli, in particolare del ferro15, sono protetti da Atena, di cui hanno costruito un agalma. Vi è una polemica sulla loro malevolenza ο meno, che Strabone ricordae che Pindaro già conosce16. Essi sono quindi un gruppo mitico arcaico. Pertanto in uno stesso contesto territoriale sono presenti Calcodontee Atena Telchinia, l’eroe della metallurgiae la dea protettrice degli artigiani del metallo; cioè la. vicinanza di Atena Telchinia sembra confermare che il mnema di Calcodonte sia qui da intendersi come segno dell’eroe dei metalli. Ci si chiede allora se ciò non lasci intravedere che ci si trova di fronte ad una zona in cui avveniva tradizionalmente la lavorazione dei metalli, sia da parte euboica (Calcodonte), sia da parte beotica (Atena Telchinia). Essa va da Glisa a Teumesso. Glisa è nel catalogo delle navi17, Teumesso, no, ed. è invece una tappa del cammino del dio nel più tardo inno ad Apollo18. Questo centro sembra pertanto posteriore a Glisa,e non è perciò azzardato accennare all’ipotesi che si sia passati nei due centri, rispettivamente, dalla lavorazione del bronzo a quella del ferro. I vicini giacimenti di ferro presso il lago Copaide19 possono rappresentare un elemento a favore di questa interpretazione. Che poi in Beozia si praticasse comunemente la lavorazione del bronzo, prima che del ferro, da qualunque parte venisse il metallo, sembra testimoniato dai versi esiodei20 in cui si paragona l’energia del fulmine di Zeus nella lotta contro un Titano con l’azione impetuosae violenta che si svolge in una fornace dove si lavora il ferro ο lo stagno; se ne deduce quindi che questa esperienza doveva essere molto nota agli interlocutori di Esiodo.
113. La presenza di Calcodonte non è un elemento euboico isolato in Beozia. Lo ps. Plutarco21 tramanda, in parallelo con l’episodio di Tulio Ostilio squartato dai cavalli, un analogo racconto per la Beozia. Presso il fiume Herakleion, in Beozia, vi è un luogo che si chiama « i puledri di Pyrachme ». L’origine del nome è la seguente: Pyrachme re degli Euboici combatteva contro i Beoti ed. Eracle νέος legò il re per i piedi a due puledri, squartò in due parti Pyrachme,e gettò via il corpo insepolto. Ancora ai tempi di chi tramanda il racconto il luogo rimbomba di nitriti quando i cavalli bevono.
12Il βασιλέως, διασπαραγμός è, come è noto, un motivo mitico. L’aneddoto greco, messo a confronto con quello romano, risulta non fabbricato sul modello di questo, ma, soprattutto per il particolare del nitrito22, sembra essere di tradizione locale, cioè beotica. In essa il motivo dell’agogè, del superamento della prova, affiorante nel racconto del re squartato, è sottolineato non soltanto dal fatto che i cavalli sono πῶλοι, puledri, ma anche dal particolare che l’Eracle che vince le difficoltà è νέος.
13Il mito viene calato in un racconto leggendario (Eracle combatte contro Pyrachme re degli Euboici) e il tutto è localizzato in un contesto preciso. L’episodio viene situato presso l’Herakleion, fiume nel cui nome il richiamo ad. Eracle è evidentee la cui posizione geografica è a noi sconosciuta, ma è ben presente all’attenzione di chi tramanda l’aneddoto23 se egli, ai suoi tempi, sente ancora il nitrito dei cavalli. La leggenda cioè è ambientata in un luogo che, almeno in età tarda, è frequentato da. cavalli (e un fiume è necessario all’allevamento di cavalli),e che si chiama « i puledri di Pyrachme ». Tale toponimo, che è costituito da una locuzione in cui il nome Pyrachme è al genitivo, lascia intendere: i cavalli che sono di Pyrachme, piuttosto che: i cavalli usati contro Pyrachme. Allevamento di cavalli in una società in cui funzionano i riti agonali, ad. opera di elementi euboici, se la leggenda parla di Pyrachme, re degli Euboici? Ad ogni modo allevamento nello stesso luogo, anche da parte beotica, se cavalli continuano in età tarda ad abbeverarsi al fiume.
144. Interessante è poi dal punto di vista cultuale la presenza di Narkissos eretriese accanto al santuario di Anfiarao ad Oropo24.
15Infatti a poca distanza dal tempio di Anfiarao vi è un mnema, dove Narkissos riceve un culto, in qualità di ἣρως Σιγηλός, ed. ancora la tradizione tarda sa che questo eroe è Narkissos eretriese. Nonostante cioè Narkissos sia anche una figura beotica25, qui, ad Oropo, viene riconosciuta la sua provenienza dall’Eubea,e questa nozione è riscontrabile anche nel legame dell’eroe con Amarinthose quindi con Artemide amarinzia eretriese26.
16Vi è tra Narkissose Anfiarao, vicini nel luogo del culto, un rapporto anche dal punto di vista mitico. Anfiarao scompare nella terrae riemerge nell’acqua di una fonte salutare27, Narkissos scompare in una fonte per riapparire attraverso la terra come fiore. Vi è quindi fra i due miti una analogia tipologica che si esprime con passaggi inversi, e che spiega l’accostamento nel culto delle due figure28. E allora la consapevolezza, ad Oropo, che accanto ad Anfiarao vi sia un elemento eretriese analogo, indica una vicinanza cultuale molto stretta, la partecipazione cioè da parte eretriesee da parte beotica a momenti cultuali molto vicini.
17Appare pertanto qui esplicita l’essenza di quel rapporto tra Beozia ed Eubea che per gli altri luoghi si intravedeva soltanto.
185. Mnema di Calcodonte — puledri di Pyrachme — mnema di Narkissos, nomi euboici in Beozia, sono, in realtà, elementi fragili, ognuno di per sé. Se però li si considera nel loro insiemee si osserva che sono, ciascuno di essi, legati a zone precise, nelle quali Atena Telchinia, allevamenti di cavalli, Anfiarao rappresentano a loro volta la parte beotica, legata a determinati settori di attività, che si accompagna ai rispettivi elementi euboici, si può forse ritenere questi ultimi come segni di presenza euboica in Beozia. E ciò non soltanto a livello di contattie scambi culturali, ma. di permanenza consapevole.
19Per interpretarne il significatoe la dinamica, è necessario tentare un inquadramento cronologico, sia pure a larghi tratti.
20Riferimenti ad. ambienti precisi possono essere rintracciati nei racconti leggendari, presenti nelle tradizioni prese in esamee che alludono alle lotte fra Tebani ed Euboici.
21Tali eventi sono stati invero dapprima collocati, per quanto in modo vago, in età arcaica29. La loro cronologia è stata in seguito diversamente posta dal Bakhuizen30, il quale ha ritenuto che queste tradizioni possono riflettere conflitti micenei piuttosto che eventi del primo millennio. Recentemente poi è stato ancora supposto che le leggende dei combattimenti di Eracle con gli Euboici possono riflettere eventi della fine dell’ottavo secolo31. È opportuno pertanto esaminare queste tradizioni più da vicino.
22Le vittorie sugli Euboici sono attribuite una volta ad Anfitrione — su Calcodonte —, una volta ad Eracle — su Pyrachme —, personaggi, entrambi, legati a Tebe. A, Tebe, si è visto, vi è il ricordo dell’impresa con Calcodonte: due statue di pietra di Atena Zosteria sono ritenute dedica di Anfitrione vittorioso. Questo elemento di per sé può dare qualche indicazione cronologica per due motivi.
23Il primo è che Atena Zosteria è una divinità presente, in Beozia, oltre che a Tebe, a Tanagra32. Ciò fu interpretato33 nel senso che il culto di tale divinità passò da Tanagra a Tebe,e tale analisi comporterebbe che esso sia giunto a Tebe non prima dell’età arcaica, quando cominciarono a porsi le basi della confederazione beotica34. Ma anche se il passaggio fu inverso, la presenza nei due luoghi della Zosteria induce a ritenere che questa divinità fosse oggetto di particolare interesse, anche a Tebe, in quel periodo arcaico in cui si andarono ponendo le relazioni fra le due città,e quindi è comunque probabile che in esso sia stato stabilito un rapporto tra la deae Calcodonte.
24Il secondo motivo è la ubicazione delle statue. Queste si trovano presso la porta Pretidia35, da dove parte la strada per Calcide. E se ciò si addice al monumento che, la leggenda racconta, ha origine da fatti euboici, d’altro canto va notato che esso è inserito in. un complesso monumentale dedicato ad Anfionee Zeto. Accanto ad. Atena Zosteria vi è la pira dei figli di Anfione, a mezzo stadio di distanza dalla tomba dei figli di Anfione36 ; dall’altro lato, poco distante, vi è ancora il mnema comune di Anfionee Zeto37. Anfione e Zeto, figli di Antiope, figlia dell’Asopo, sono diventati i fondatori di Tebee i costruttori delle sue mura in una rielaborazione della leggenda, avvenuta in età arcaica38, quando Tebe comincia ad assumere importanzae ad avere dalla sua parte le borgate dell’Asopoe del Citerone. Non si vuole entrare qui nel dibattito se la versione mitica che valorizza questi personaggi come fondatori della città in rivalità con Cadmo sia nata per la polemica tra Beotie Tebani, oppure tra Tebani che avevano conquistato l’egemonia in Beoziae Delfi39. Il dato da prendere qui in esame è: la presenza di monumenti sepolcrali che a Tebe, in uno stesso settore urbanistico, proprio sulle murae in misura consistente, ricordano Anfionee Zeto, personaggi della cui estraneità originaria alla città rimane il ricordo in età tarda40, presuppone con ogni verosimiglianza che sia già avvenuta la rifondazione della leggenda; essi pertanto non possono essere anteriori all’età arcaica. L’inserimento di Atena Zosteria in questo contesto, insieme con i dati del suo rapporto con Tanagra lascia supporre con sufficiente attendibilità che anche questo monumento faccia parte del momento espansionistico tebano.
25L’altra vittoria su Pyrachme euboico è attribuita ad. Eraclee la leggenda ha origine, si è visto, in una tradizione locale, cioè beotica. Il ciclo beotico delle leggende di Eracle, come il culto di Eracle in Beozia, non è più antico dell’VIII e forse del VII sec41.
26Pertanto le leggende sulle guerre tra Beozia ed Eubea contengono due elementi cultuali, Atena Zosteria ed Eracle, che sono un punto di riferimento cronologico. Non prima della presenza della dea a Tebee di Eracle in Beozia, cioè non prima dell’età arcaica, si è potuto legare il ricordo di imprese al loro nome. Ciò significa che in piena età arcaica, appunto, i problemi tra Beoti ed Euboici erano ancora vivie che in tale periodo assumevano carattere di ostilità.
27Tali eventi vanno quindi inquadrati, in termini lati, nella temperie che si formò in Beozia quando si ponevano le basi della confederazione beoticae della egemonia tebana, ma vanno, prima, letti nell’assetto culturale della zona. Infatti nel protogeometrico la ceramica attesta nell’area della Beozia nord-orientalee nell’Eubea una forte integrazione, che si andò spezzando dopo di quel periodo42, e d’altra parte la scrittura presenta nella Beozia-Tessaglia un’influenza calcidese,e ad Oropo, invece, forti legami con Eretria43.
28Se quindi le leggende intorno alle lotte euboiche devono intendersi nate non prima dell’età arcaica, bisogna ritenere che in questo torno di tempo si conclude un periodo segnato dalla presenza euboica in Beozia, che si prolunga ad Oropo fino alla fine del VI secolo44 ; e questo è testimoniato, indipendentemente dalle leggende, dai luoghi in cui sono presenti i nomi euboici.
29Quanto sia lungo tale periodo non è possibile dire. Narkissos è una figura antichissimae non si può quindi datare il suo passaggio da Eretria. Ma se Calcodonte è un eroe della fine del tardo bronzo45, il suo inizio andrebbe ricercato dopo di quell’età, e ad ogni modo il fatto che sia Calcodonte, sia Pyrachme sono detti re degli Euboici, senza specificare di quale centro dell’Eubea, sembra rinviare ad un momento pre-politico46.
30E comunque se l’esperienza euboica in Beozia si conclude, grosso modo, con i processi che portarono al primo formarsi di quella che sarà la confederazione beotica, essa si è svolta nel periodo che precedee forse accompagna il primo sorgere della polis. In questo contesto cronologico per quanto da intendersi in termini molto elastici, la presenza euboica in Beozia, se collegata ad attività metallurgichee ad allevamenti di cavalli, non può non richiamare la società delle città euboiche, in cui si andavano costituendo le politeiai di hippeis ed hippobotai.
31Ci si chiede cioè se l’allontanamentoe lo spostarsi dalla Beozia di gruppi (gene?) euboici di allevatori di cavallie di esperti della tecnica della metallurgia non coincida, oltre che con la progressiva affermazione della confederazione beotica, anche con il lento realizzarsi del sinecismo delle poleis dell’Eubea, e anche, forse, con i movimenti di colonizzazione.
Notes de bas de page
1 Esso è, forse, un insediamento della piana di Dhrosia, moderna Khàlia, penisola beotica sull’Eu-ripo: per la discussione, cf. S. C. Bakhuizen, Salganeus and the Fortifications on its Mountains, Chal-cidian Studies, 2, Gröningen 1970, p. 145 ss. ; e ancora J. M. Fossey, The identification of Graia, in Euphrosyne 1970, p. 17 ss.
2 Horn. Il. II, 496; St. Byz. s. v.’Τρία.
3 IX, 19, 3.
4 IX, 17, 3.
5 Plut. Narr. Amat. 774 c.
6 Ap. hymn. 223-26.
7 IX, 19, 3.
8 Cf. A. Mele, comunicazione in questo volume, pag. 9-33.
9 Il. II, 540-541 ; IV, 463-464.
10 Fr. 204, 52 M-W.
11 Aristocrate Λάκων, fr. 5 (IV, 333M); Schol. Il. II, 536.
12 FGrH 424, F 9.
13 La notizia di Archemaco è stata ritenuta una costruzione erudita dal Bakhuizen (Chalcis in Eu-boea, Iron and Chalcidians Abroad, Chalcidian Studies 3, Leiden 1976, p. 34 s); contro il suo argomento secondo cui gli ὄπίσϑεν ϰομῶντες Κουρήτες che combattevano continuamente nella pianura lelantina sono un aition della tradizione euboica, che identifica i Cureti Calcidesi con gli Abanti omerici, va tenuta presente l’attribuzione di una κουρά ai Cureti già in Agatone (TGF, 3, p. 763 = 39 F 3 Snell, cf. A. Mele, in Contribution à l’étude de la société et de la colonisation eubé-ennes, Naples 1975, p. 26) in ambiente non euboico.
14 Mele, comunicazione in questo volume.
15 Strab. XIV, 2, 7; Nic. Dam. FGrH 90, 114, cf. A. Brelich, Gli eroi greci, Roma 1958, p. 334 ss.
16 Ol. 7,53. Sulla malevolenza dei Telchini e la rappresentazione mitica dei metallurghi, cf. M. Detienne-J. -P. Vernant, Le astuzie dell’intelligenza, Bari 1978 (ed. franc. 1974), p. 194 ss.
17 Il. II, 504.
18 Ap. hymn. 224.
19 Bakhuizen, Chalcis..., p. 51 ss.
20 Theog. 860 ss.
21 Parallel. gr. et rom. 7.
22 M. Delcourt, Romulus et Mettius Fufetius, in Hommages à G. Dumézil, Latomus 65, 1960, p. 80.
23 Lo Ps. Plutarco cita un autore di un « de fluviis ».
24 Strab. IX 2, 10; Eusth. Od. 24, 465.
25 Ovid. Met. III, 324ss. ; Myth. Vat. I, 185; Lact. narr. 3,5; Eusth. Il. p. 266,7.
26 Probus, ad Verg. Bucai. II, 48 = FGrH 102 (Acusilao) cfr. Jacoby, FGrH 1,2 comm. p. 385, n. 44.
27 Una fonte con culto a lui dedicata è anche presso il santuario (Paus. I, 34,4).
28 I. Chirassi, Elementi di cultura precerealicola nei miti e riti greci, Roma 1969, p. 148.
29 F. Geyer, RE suppl. IV (1924), 432, s. v. Euboia.
30 Salganeus..., p. 18, n. 63.
31 R. J. Buck, A History of Boeothia, Alberta 1979, p. 100.
32 IG VII, 548, cf. RE ΧΑ 848; per Atena Zosteria cf. Ch. Picard, Athéna Zosteria, in REA 1932, p. 245 ss, P. Scmitt, Athéna Apaturia et la ceinture, in Annales, Economies, Sociétés, Civilisations 1977, p. 1064.
33 Ο. Gruppe, GMR, München 1906, p. 73.
34 Sulla confederazione beotica e i relativi problemi cronologici, cf. L. Moretti, Ricerche sulle leghe greche, Roma 1966, p. 97 ss; J. Ducat, Conféderation béotienne et l’expansion Thébaine à l’époque archaïque, in BCH 1973, p. 59 ss. che tende ad abbassare la data; Buck, A History of..., p. 87 ss. e le osservazioni che fa nella comunicazione in questo volume, p. 75, L. Breglia Pulci Doria.
35 Paus. IX, 16, 6; IX, 18, 1.
36 Paus. IX, 17,2.
37 Paus. IX, 17, 4.
38 Od. XI, 260-265, cf. F. Vian, Les origines de Thèbes, Cadmos et les Spartes, Paris 1963, p. 69 ss,
39 Vian, Les origines..., p. 69 ss; M. Sordi, Mitologia e propaganda nella Beozia arcaica, in Atene e Roma 1966, p. 15 ss.
40 Paus. IX, 4-7; X, 32, 10-11, cf. Vian, Les origines..., p. 74.
41 Y. Bequignon, La vallée du Spercheios des origines au IVe siècle, Paris 1937, p. 210 ss. J. Defradas. Les thèmes de la propagande delphique, Paris 1972, p. 137.
42 J. N. Coldstream, Greek Geometric Pottery, London 1968, p. 341 ss.
43 L. H. Jeffery, The local scripts of archaic Greece, Oxford 1961, p. 80.
44 Alla fine del VI secolo Oropo passò sotto influenza ateniese, cf. Β. Chr. Petrakos,‘Ο‘ Ωροπòς ϰαὶ τò ἱερòν τοῦ ‘Aμφ ιαράου, Atene 1968, p. 20.
45 Mele, comunicazione in questo volume, p. 25 ss.
46 Per l'appartenenza di Calcodonte ad un contesto unitario abantico, anche se legato in modo privilegiato a Calcide, cf. Mele, in Contribution à l' étude, op. cit., p. 15. E se Calcodonte protagonista delle lotte con Anfitrione è soprattutto l'eroe di Calcide, vi è un motivo di più per ritenere che le lotte che sostengono in Beozia i Chalkideis, a cui allude il frammento di Teopompo, siano in relazione con la guerra con Anfitrione.
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Recherches sur les cultes grecs et l’Occident, 2
Ettore Lepore, Jean-Pierre Vernant, Françoise Frontisi-Ducroux et al.
1984
Nouvelle contribution à l’étude de la société et de la colonisation eubéennes
Centre Jean Bérard (dir.)
1982
La céramique grecque ou de tradition grecque au VIIIe siècle en Italie centrale et méridionale
Centre Jean Bérard (dir.)
1982
Ricerche sulla protostoria della Sibaritide, 1
Pier Giovanni Guzzo, Renato Peroni, Giovanna Bergonzi et al.
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Ricerche sulla protostoria della Sibaritide, 2
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1982
Il tempio di Afrodite di Akrai
Recherches sur les cultes grecs et l'Occident, 3
Luigi Bernabò Brea
1986