Notizie su uno scarico di materiale di età romana nell’area dell’Anfiteatro minore di Pozzuoli (1964-1966)
p. 235-243
Dédicace
Alla memoria della prof.ssa Maria Annecchino, archeologa e studiosa di antichità flegree.
Texte intégral
1Tra l’autunno del 1964 e la primavera del 1966, mentre preparavo la tesi di Laurea in Archeologia con il compianto Prof. Domenico Mustilli, mi interessai, tra l’altro, dell’architettura dell’Anfiteatro minore di Pozzuoli (Sommella, n. 34).
2L’edificio, come si sa, è inedito, benché di grandissimo interesse archeologico, architettonico e storico; esso presenta una mole di problemi e di importanti interrogativi1 di cui si darà rapido cenno nel corso di questa comunicazione2.
3A parte la prima notizia dello Spinazzola3, valida ed utile, ma preliminare e non esauriente, gli archeologi si sono interessati di questo monumento soltanto di sfuggita e soprattutto in relazione al ben più famoso Anfiteatro Flavio Puteolano4.
4Dunque l’Anfiteatro minore ο più antico di Puteoli5, ha avuto la singolare ventura di essere stato riconosciuto tardi come tale, solo nel 1915 (il Dubois, nel 1907, ne credeva le rovine quelle del teatro), quando già era stato gravemente danneggiato e tagliato in due dalla trincea ferroviaria della Direttissima Roma-Napoli. La notizia dello Spinazzola, sommaria, ma lucida e precisa, non valse a promuoverne lo studio, né tanto meno ad impedirne il degrado fino ai nostri giorni.
5Nell’autunno del 1964, oltre a vari e sporadici danni subiti in tutto il perimetro, l’Anfiteatro era stato tagliato per circa un quarto lungo la via Vecchia Vigna.
6Il settore sud-est dell’edificio era stato quasi completamente asportato e la collinetta di pozzolana su cui insiste era stata tagliata fino all’attuale livello stradale di via Vecchia Vigna, evidentemente per ricavare spazio per la costruzione di uno stabile. Il quale stabile non è mai stato costruito ο per l’intervento dell’autorità ο per la mancata concessione della licenza edilizia ο per qualche altro motivo.
7Tuttavia l’edificio era stato gravemente danneggiato; alle mie richieste per sapere dove era stato scaricato il materiale asportato, nessuno del luogo seppe ο voile dare una risposta.
8Informai allora la Soprintendenza alle Antichità di Napoli.
9Nello stesso tempo notai un fatto molto interessante. La cavea dell’anfiteatro, almeno nel settore che era stato tagliato, era stata riempita, in epoca imprecisata, di un’enorme quantità di materiali di scarto e di rifiuto: anfore rotte, frammenti vitrei, ceramica di varissimo tipo (sigillata, a pareti sottili, vasellame da cucina, etc.), valve di conchiglie, ossa di animali, scorie di fusione di ferro, ed altro.
10Il materiale era abbondantissimo ed era ammassato senza un ordine preciso: impossibile volervi leggere, almeno nelle pareti messe allo scoperto, una qualsiasi stratigrafia.
11Raccolsi quel materiale che mi sembrava più rappresentativo, in parte lo fotografai ed insieme al dott. Renato D’Oriano lo portai alla Soprintendenza alle Antichità di Napoli (estate 1966). Lo prese in consegna il dott. Werner Johannowsky, allora ispettore, che ne fu molto soddisfatto. Anzi, successivamente venne un paio di volte sul luogo, constatò l’importanza del ritrovamento e dichiarò la necessità di preservare l’integrità sia dell’anfiteatro che dello scarico di materiale antico.
12Personalmente persi di vista le sorti dell’edificio e del giacimento archeologico in quanto cominciai ad insegnare fuori Pozzuoli, ma mi giunse voce che, sebbene l’area fosse stata recintata, erano cominciati ben presto i saccheggi e gli scavi clandestini. Mi consta che furono trovati tra l’altro numerosi bolli di ceramica sigillata che in parte corrispondevano ai nomi già noti al Bruzza6, mentre qualcuno sembrava apportare nuovi elementi; inoltre mi fu detto che erano stati ritrovati anche dei piccoli oggetti di osso ο di avorio, come dadi, punteruoli e spilloni.
13A questa comunicazione allego sei fotografie che risalgono al 1966; tre rappresentano lo stato del luogo all’epoca e tre il materiale che fotografai e che insieme agli altri reperti raccolti consegnai in Soprintendenza.
14Questo per quanto risulta dalle foto. Ma tantissimo materiale (forse decine di migliaia di frammenti) giaceva frammisto al terreno di riempimento della cavea.
15In circa sedici anni, i frammenti archeologici sono restati alla mercé di chiunque; certamente molti ed i più appariscenti sono stati asportati e fatti oggetto di commercio ο di raccolta personale. Nell’autunno dell’82 inoltre, l’edificio è stato ulteriormente sbancato a sud-ovest per una costruzione abusiva.
16Ma di certo molto materiale è ancora in situ.
17Pertanto lo scopo di questa comunicazione non è quello di fare una relazione scientifica, ma semplicemente quello di una testimonianza diretta dopo tanti anni su quell’importante rinvenimento.
18La consapevolezza che, nonostante tanti saccheggi, ancora molto materiale si potrà rinvenire, soprattutto nell’area della vigna che insiste nel settore nord-ovest dell’anfiteatro.
19Al di là del problema, certamente affascinante, di quando e perché questa mole enorme di rifiuti fu sversata nella cavea dell’edificio, si potrebbe far luce sulla storia dell’economia puteolana tra il I sec. a.C. ed il IV d.C. (entro tali limiti sembrano potersi datare i frammenti ceramici e vitrei rinvenuti), così ancora poco nota e promettente di importanti scoperte.
20Così come infine, ma non ultimo per importanza, si potrebbe pubblicare quest’edificio di cui presentano problemi sia l’inizio della costruzione, sia la struttura architettonica, sia inoltre il motivo e la data dell’abbandono.
21Una pagina non trascurabile dell’archeologia puteolana è ancora da scrivere per la conoscenza delle antichità flegree.
Notes de bas de page
1 R. Adinolfi, Note e considerazioni su Cassio Dione LXIII 3, in Puteoli 3 (1979) 35-40.
Il prof. P. Sommella, in uno scambio orale di idee il 20/8/1981, opina che, dopo gli interventi augustei, l’edificio non sia stato più restaurato e che il suo abbandono dové avvenire all’incirca in età neroniana.
I1 terremoto del 62 d.C. potrebbe essere un elemento post quem per l’abbandono.
D’altro canto il Sommella ha notato che l’Anfiteatro Flavio potrebbe essere stato iniziato in età precedente, per delle strutture più antiche riconoscibili lungo l’asse minore.
Anche lo scrivente opina che l’Anfiteatro minore nel 66 d.C. potesse essere inagibile a causa del terremoto del 62. Cfr. Adinolfi, cit. supra 38.
2 In questo stesso volume è contenuta una relazione di L. ed A. Caruso e G. Del Corso sull’Anfiteatro minore che rappresenta un utile studio preliminare per la pubblicazione.
3 V. Spinazzola, Rovine di un secondo anfiteatro a Pozzuoli, in ΝSc. (1915) 409-415.
4 A. Maiuri, Studi e ricerche sull’Anfiteatro Flavio Puteolano, Napoli 1955. Una scheda molto chiara ed utile sull’Anfiteatro minore di P. Sommella, Forma e urbanistica di Pozzuoli Romana, in Puteoli 2 (1978) 54 figg. 110-119.
5 Gli estremi della datazione oscillano tra: età graccana (Johannowsky) ed età augustea (Maiuri). Ma degli elementi portano ad optare per l’età sillana o cesariana: Sommella, l.c.: metà I sec. a.C.
6 L. Bruzza, Scoperta di figuline in Pozzuoli, in Bull. Ist. (1875) 242-256.
7 Opinione di P. Sommella, cit. a nt. 1.
Auteur
Le texte seul est utilisable sous licence Licence OpenEdition Books. Les autres éléments (illustrations, fichiers annexes importés) sont « Tous droits réservés », sauf mention contraire.
Importuosa Italiae litora
Paysage et échanges dans l'Adriatique méridionale à l'époque archaïque
Maria Cecilia D’Ercole
2002
La Grande Grèce. Aspects et problèmes d’une « colonisation » ancienne
Quatre conférences au Collège de France (Paris, 1982)
Ettore Lepore
2000
De Pithécusses à Pompéi. Histoires de fondations
Quatre conférences au Collège de France (Paris, 2014)
Pier Giovanni Guzzo Jean-Pierre Brun (trad.)
2016
Studi e ricerche su Puteoli romana
Atti del Convegno (Napoli, Centre Jean Bérard, 2/3 aprile 1979)
Giuseppe Camodeca (dir.)
1981
Euphorion et les mythes
Images et fragments
Christophe Cusset, Évelyne Prioux et Hamidou Richer (dir.)
2013
En Grèce et en Grande Grèce. Archéologie, espace et sociétés
Quatre conférences au Collège de France (Paris, 2014)
Emanuele Greco Annie Schnapp-Gourbeillon (trad.)
2020