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Introduction

p. 9


Texte intégral

1Alcuni anni fa fu scoperto a Selinunte, nei pressi della torre circolare posta sul lato ovest del muro di cinta dell'acropoli, un capitello che credo sia un «unicum»: si tratta di un capitello dorico «canónico» (Vo sec. a.C.) fiancheggiato da volute ioniche. Fui sorpreso da questo rinvenimento, che avvenne casualmente a seguito di lavori di pulizia e di restauro, e subito cercai di inquadrarlo e di studiarlo: ma non trovavo confronti. Parlandone con colleghi, qualcuno mi disse di farlo vedere e di discuterne con Dinu Theodorescu, uno specialista qualificato per questo argomento; io sapevo della Sua esistenza e anche della Sua specializzazione, ma non lo conoscevo. Ne ebbi occasione poco tempo dopo: con Lui discutemmo appunto del capitello recentemente rinvenuto, Egli me ne confermo la singolarità ed io poi mandai una breve nota, perché gli studiosi ne venissero a conoscenza, al Congresso di Storia dell'Architettura che si tenne ad Atene nel 1967. In questa stessa occasione Theodorescu vide gli altri capitelli conservati nel Museo di Palermo e, con molta discrezione, mi chiese di studiarli. Io non ebbi alcuna difficoltà ad acconsentire al desiderio espressomi dal Theodorescu anzitutto perché, per averLo conosciuto e per aver visto altri Suoi lavori, ne avevo valutato ed apprezzato la capacità e la serietà; e poi perché ritengo straordinariamente utili e, direi, indispensabili, lavori di questo tipo: la scienza archeologica anzi deve essere grata a chi fa questi lavori, certo pesanti e difficili e forse non gradevoli come un bell'articolo di critica d'arte. Sono inoltre convinto che uno dei compiti, e non l'ultimo, di chi ha la cura e la responsabilità del materiale archeologico, sia quello di affidarne la pubblicazione a specialisti che diano ogni possibilità di garanzia di capacità e di onestà scientifica.

2Sono certo di non essermi sbagliato nei riguardi di Dinu Theodorescu, e del resto questo stesso lavoro, che pubblica il Centro Jean Bérard a Napoli e che ho l'onore di presentare, lo dimostra ampiamente; aggiungo anzi, a riprova della mia stima nei riguardi dell'Autore di questo pregevole studio, il mio augurio che altri ne possano seguire, anche come risultato di una maggiore e più impegnativa collaborazione del Theodorescu ai lavori della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Occidentale.

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