Prosopografia dei prefetti dell’annona
p. 5-72
Texte intégral
14-48?
1. - C. TVRRANIVS GRACILIS
1T: Tac., Ann., 1, 7, 2:
2Sex. Pompeius et Sex. Appuleius consules primi in verba Tiberii Caesaris iuravere, apudque eos Seius Strabo et C. Turranius, ille praetoriarum cohortium praefectus, hic annonae; 11, 31, 1: Tum potissimos amicorum vocat, primumque rei frumentariae praefectum Turranium, post Lusium Getam praetorianis impositum percunctatur.
3Fonti: IGR I, 1295 (da Philae: 8.3.7 a.C.); BGU, IV 1199 (4.6.4 a.C.), su cui vd. ora Messerer 2017, p. 3-5 n° 1; Sen., de brev. vit., 20, 3 (?); Plin., NH, 3, 3; 9, 11; 18, 75.
4Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 317-319.
5Bastianini 1975, p. 268; Bastianini 1980, p. 76; Thomasson 1984, p. 342 n° 5; Bastianini 1988, p. 504; Demougin 1992, p. 372-373 n° 451; PIR2, T 410; Faoro 2015, p. 21-23 n° 5.
6Origo: Gades (Cadiz).
7Carriera: praefectus Aegypti; praefectus annonae.
8C. Turranius Gracilis è certamente in funzione nel 14 d.C., quando, morto Augusto, si reca con altri a prestare giuramento di fedeltà a Tiberio (Tac., Ann., 1, 7, 2: C. Turranius). Non tutti gli studiosi concordano con il fatto che costui sia lo stesso Turranius, rei frumentariae praefectus che Claudio avrebbe fatto chiamare nel 48 d.C. prima della uccisione di Messalina (Tac., Ann., 11, 31, 1): dubbi al riguardo esprime da ultimo Faoro, loc. cit., insieme con K. Wachtel (PIR2, T 410: idem vix dubie est ac C. Turranius praefectus annonae...), rimettendo così in discussione la lunga durata della carica, mentre segue l'ipotesi tradizionale ancora Michel 2015, p. 148.
49-55
2. - POMPEIVS PAVLINVS
9T: Sen., de brev. vit., 18, 5:
10cum ventre tibi humano negotium est; 19, 1: Simile tu putas esse, utrum cures ut incorruptum et a fraude advehentium et a neglegentia frumentum transfundatur in horrea, ne concepto umore vitietur et concalescat, ut ad mensuram pondusque respondeat, an ad haec sacra et sublimia accedas sciturus quae materia sit dei, quae voluptas, quae condicio, quae forma.
11Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 320-321.
12Griffin 1976, p. 319-320, 401-407; PIR2, P 634; Demougin 1992, p. 429-430 n° 518.
13Origo: Arelate (Arles).
14Carriera: praefectus annonae.
55-62
3. - L. FAENIVS RVFVS
15T: Tac., Ann., 13, 22, 1:
16Praefectura annonae Faenio Rufo...; 14, 51: quippe Caesar duos praetoriis cohortibus imposuerat, Faenium Rufum ex vulgi favore, quia rem frumentariam sine quaestu tractabat, Ofonium Tigellinum... (a. 62)
17Fonti: Tac., Ann., 15, 50, 3; 15, 66; 15, 68, 1; CIL XV, 1136, 1137 (bolli su tegole).
18Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 322.
19Passerini 1939, p. 281-282 n° XIII; PIR2, F 102; Demougin 1992, p. 478-479 n° 577; Absil 1997, p. 138 n° 13.
20Origo: ignota.
21Carriera: praefectus annonae; praefectus praetorio.
62-68
4. - **CLAVDIVS ATHENODORVS
22T: CIL VI, 8470, cfr. p. 3458, 3890 = EDR161520:
23Carpus Aug(usti) lib(ertus) / Pallantianus, / adiutor Claudi / Athenodori praef(ecti) / annonae, fecit sibi / et Claudiae Cale / coiugi piissimae et / Ti. Claudio Quir(ina) / Antonino filio et / Ti. Claudio Romano / vernae et libertis / libertab(us) posterisque / eor(um).
24Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 329-330 (fine del regno di Domiziano).
25PIR2, C 794; Pflaum 1961, p. 964-965 n° 49 bis; Bradley 1978, p. 336-342; Pflaum 1978, p. 65-66 n° I; Pflaum 1982, p. 21-22 n° 49 bis; Demougin 2003, p. 549-561.
26Origo: ignota.
27Carriera: praefectus annonae.
28La datazione seguita da Pavis d’Escurac si fonda sulla identificazione tra Claudius Athenodorus dell’iscrizione romana con il Κλαύδιον Ἀθηνόδωρον ἐπίτροπον menzionato in una iscrizione di Hama, in Syria, datata ad età domizianea1. Sulla base di questa identificazione Claudius Athenodorus sarebbe stato prima procurator della provincia di Syria e, dopo un lasso di tempo non meglio definibile, praefectus annnonae.
29Questa identificazione, tuttavia, si scontra con la difficoltà che il Carpus Pallantianus dell’iscrizione romana, che ci fa conoscere il nostro prefetto, sarebbe un adiutor liberto imperiale2 in un’epoca in cui gli adiutores del prefetto dell’annona sono ingenui (vd. tab. 1).3
30Al contrario, Claudius Athenodorus non sarebbe più l’unico caso a noi noto di un procurator provinciale4 che diverrebbe poi prefetto dell’annona, dopo la pubblicazione dell’architrave di Ostia che ci fa conoscere il passaggio per l’annona di C. Valerius Paullinus.
31Ne consegue che è preferibile distinguere i due personaggi e considerare il procurator un parente o piuttosto un omonimo del prefetto dell’annona, come del resto è stato già proposto5.
32Venuta meno l’identificazione si può tornare alla datazione neroniana dell’iscrizione romana, già proposta da Otto Hirschfeld6, e, come suggerisce S. Demougin, che ha riconsiderato l’intero dossier, anticipare la prefettura dell’annona di Claudius Athenodorus agli ultimi anni di regno di Nerone.
70
5. - ARRIVS VARVS
33T: Tac., Hist., 4, 68, 3:
34Varus praetorianis praepositus vim atque arma retinebat; eum Mucianus pulsum loco, ne sine solacio ageret, annonae praefecit.
35Fonti: Tac., Hist., 3, 6, 1-2 (primipilus); 4, 2, 2; 4, 4, 5 (pr. praet.); 4, 39, 4 e 8; Ann., 13, 9, 2 (praef. cohortis).
36Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 323.
37Passerini 1939, p. 288 n° XXII; PIR2, A 111; Saxer 1967, p. 20 n° 34; PME, p. 121 n° 164; Dobson 1978, p. 202-203 n° 74; PME, Suppl. I, p. 1444; Demougin 1992, p. 575-576 n° 684; PME, Suppl. II, p. 2008; Absil 1997, p. 148 n° 22.
38Origo: italico (PME).
39Carriera: praefectus cohortis (sotto Corbulone nel 54 o 55 d.C.); primipilus (legionis III Gallicae in Moesia nell’anno 69 d.C.); praefectus praetorio. Ottenne i praetoria insignia. Praefectus annonae.
40Demougin ipotizza che sia stato centurio designato per il comando di una coorte e poi primus pilus.
Post 70, ma ante 73/74
6. - *C. VALERIVS PAVLLINVS
41T: AE 2007, 288 = 2006, 263 (Ostia) = EDR105751:
42[--- per?] C(aium) Valerium [Pa]ullinum, praefectum ann(onae) Aug(usti), cura M(arci) Farrani F[---].
43Fonti: Tac., Hist., 3, 43, 1 e 3, 4; 44, 1; Ios., Bell. Iud., 7, 434; Pap. Strasb., VI 541; IGR, I 1290, G9 (da Elefantine).
44Bibliografia: Pflaum 1960-1961, I, p. 94-95 n° 40; Bastianini 1975, p. 275-276; Dobson 1978, p. 211 n° 87; Bastianini 1980, p. 78; Thomasson 1984, col. 346 n° 33; Bastianini 1988, p. 516; Demougin 1992, p. 596-597 n° 702; Christol 1997, p. 265 [= Christol 2010, p. 247]; Burnand 2006, p. 224-226 n° 91 E 74; Cébeillac-Gervasoni – Caldelli – Zevi 2006, p. 196-197; Cébeillac-Gervasoni – Zevi 2007, p. 363-372; Cébeillac-Gervasoni 2010, p. 229-230 n° 64; Christol 2012, p. 327-336; PIR2, V 163; Faoro 2015, p. 57-59 n° 27.
45Origo: Forum Iulii (Frejus).
46Carriera: tribunus cohortis praetoriae; primipilus bis; procurator provinciae Galliae Narbonensis (CC); praefectus annonae; praefectus Aegypti.
47C. Valerius Paullinus era già noto prima della recente scoperta. Originario di Frejus, era stato procuratore della Gallia Narbonense e, nella guerra civile del 69 d.C., aveva fatto in modo che la provincia si schierasse per Vespasiano (Tac., Hist., 3, 43, 2 e 3-4). Nel 73/74 fu nominato prefetto d’Egitto. Il nuovo ritrovamento ostiense ci fa ora sapere che dovette ricoprire anche la funzione di prefetto dell’annona. Questa va verosimilmente collocata prima della partenza di Paullinus per l’Egitto: se ne deve concludere che ottenne forse la promozione dal primo dei Flavi come forma di ringraziamento per l’aiuto ricevuto nel 69, andando così a sostituire Arrius Varus.
48I Valerii Paulini arrivano presto in Senato, dove già nel 107 troviamo un console che potrebbe essere il figlio o nipote del nostro.
49La nuova iscrizione ostiense è incisa su un architrave di grandi dimensioni: non sappiamo a quale edificio appartenesse, essendo stato recuperato nel Tevere, ma certo doveva essere relativo ad una costruzione monumentale, verosimilmente legata allo svolgimento delle funzioni annonarie. Questo proverebbe la presenza ad Ostia del prefetto per controllare arrivi e magazzini.
50Nell’architrave, il nome del prefetto dell’annona compare all’accusativo verosimilmente in dipendenza di un per caduto in lacuna: l’alto funzionario sarebbe dunque il tramite attraverso il quale una autorità superiore (il principe) fa realizzare un ordine, nello specifico la costruzione dell’edificio stesso cui l’architrave appartiene.
51Curatore dell’esecuzione materiale dell’opera è M. Farranius F[---], apparentemente il primo titolare conosciuto di nascita libera dell’ufficio di adiutor praefecti annonae, come supposto da Cébeillac-Gervasoni – Zevi 2007, p. 369-370, un posto istituito sotto i Flavi, nel quadro di una più vasta riorganizzazione delle grandi prefetture urbane. Non è mia intenzione affrontare in questa sede il problema della organizzazione dell’ufficio annonario, ma non posso sottrarmi a due considerazioni.
52La revisione della documentazione relativa ai prefetti dell’annona ha in qualche caso modificato o precisato la cronologia degli adiutores praefecti annonae rispetto alla proposta di Pavis d’Escurac (tab. 1).
Tab. 1 – Cronologia degli adiutores praefecti annonae.
Pavis d’Escurac 1976, p. 381-389 | Stato attuale delle nostre conoscenze |
Carpus Pallantianus, Aug. lib.: fine età Domiziano | Carpus Pallantianus, Aug. lib.: 62-68 |
T. Aelius Felix, Aug. lib.: età Antonino Pio | ? |
M. Farranius F[---]: post 70, ma ante 73/74 | |
Sex. Attius Suburanus Aemilianus (cavaliere): 81-82 | Sex. Attius Suburanus Aemilianus (cavaliere): 73/4-76 |
M. Te[---] (cavaliere): subito prima dell’89 | M. Te[---] (cavaliere): ?-fine 88 |
Sex. Iulius Possessor (cavaliere): 166? | Sex. Iulius Possessor (cavaliere): ?-166 |
53A prescindere quindi dall’organizzazione dell’ufficio (sostituzione di cavalieri a liberti imperiali o duplicazione della funzione e gerarchia)7, dovremmo anticipare all’età di Vespasiano l’arrivo dei cavalieri, all’inizio della loro carriera, in questo ruolo.
54Essendo la carica sempre definita con la sequenza adiutor + nome del prefetto, seguito dalla carica al genitivo8, ritengo che la funzione di adiutor ab annona di T. Aelius Felix9, Aug. lib. sia diversa da quella degli altri in elenco e che pertanto il personaggio vada escluso dalla serie degli adiutores.10
73/74-76
7. - **L. IVLIVS VRSVS
55T: AE 1939, 60, cfr. AE 1940, 128 = 1951, 237 = 2001, 1993 = IGLS VI, 2785 (da Heliopolis):
56Sex. Attio L. filio Vol(tinia) / Suburano Aemiliano, praef(ecto) / fabr(um), praef(ecto) alae Taurianae tor/quatae, adiutori Vibi Crispi leg(ati) / Aug(usti) pro pr(aetore) in censibus accipiendis / Hispaniae citerioris, adiut(ori) Iuli Ursi / praef(ecti) annonae eiusdem in praefect(ura) / Aegypti, proc(uratori) Aug(usti) ad Mercurium, / proc(uratori) Aug(usti) Alpium Cottianarum et / Pedatium Tyriorum et Cammun/tiorum et Lepontiorum, procur(atori) / provinc(iae) Iudaeae, proc(uratori) provinc(iae) / Belgicae, / Mari Cethegi corni(cularii) piiss(imi) fratres.
57Fonti: per la prefettura d’Egitto vd. 1) Bagnall – Bülow-Jacobsen – Cuvigny 2001, p. 325-326 n° 1, cfr. AE 2001, 2051; Bagnall – Helms – Verhoogt 2005, p. 23-27 n° 120, cfr. AE 2005, 1630, da Berenice (a. 76/77); 2) AE 1956, 57, ripresa da Bagnall – Bülow-Jacobsen – Cuvigny 2001, p. 327-328 n° 2a, cfr. AE 2001, 2047; Bagnall – Helms – Verhoogt 2005, p. 23, cfr. AE 2005, 1627, da Afrodites; 3) Bagnall – Bülow-Jacobsen – Cuvigny 2001, p. 328-329 n° 2b, cfr. AE 2001, 2039; Cuvigny 2012, p. 39-41 n° 1, da Didymoi.
58Per l’ipotesi della prefettura al pretorio cfr. Pap. Berl., 8334 (C. Pap. Lat., 238; ChLA, X 417; C. Epist. Lat. 85), in cui lo Iuliu[s ---] sarebbe secondo Piganiol 1947, p. 376-382 [= Piganiol 1973, p. 96-101] il nostro L. Iulius Ursus [non è però tra i praefecti praetorio di Passerini 1939].
59Per l’ipotesi della adlectio in amplissimum ordinem cfr. Pap. Berl. 8334 (C. Pap. Lat., 238; ChLA, X 417; C. Epist. Lat. 85) e Fasti Ostienses, a. 84: [k. Mai.? --- L. Iulius U]rsus. Lo stesso sarebbe cos. suff. II nei Fasti Ostienses, a. 98: [k.] Mart. L. Iulius Ursus [II] e cos. suff. III nei Fasti Ostienses dell’anno 100: [idib. Ian. L.] Iulius Ur[sus III] (per l’identificazione con quest’ultimo vd. Thomasson, ad loc.; CIL VI, 1432, cfr. p. 4697).
60Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 327-328 («a. 81-82 vraisemblablement»).
61PIR2, I 630 (incerto sul terzo consolato e sull’attribuzione a lui di CIL, VI 1432, cfr. p. 3141-3142, 4697); Bastianini 1975, p. 276-277; Bastianini 1980, p. 78; Thomasson 1984, col. 346 n° 38; Bastianini 1988, p. 507; Bagnal – Bülow-Jacobsen – Cuvigny 2001, p. 331-333; Magioncalda 2012, p. 113-130; banque de données (UMR 8210 – Paris) n° 694 (agosto 2003); Faoro 2015, p. 59-61 n° 28. Tra le esclusioni in Absil 1997, p. 212-213 n° 8*.
62Origo: ignota.
63Carriera: praefectus annonae; praefectus Aegypti; forse praefectus praetorio; adlectus in amplissimum ordinem; cos. suff. III.
64La prefettura dell’annona di Iulius Ursus è nota da tempo attraverso un’iscrizione di Heliopolis, in Syria, posta in onore del cavaliere Sex. Attius Suburanus Aemilianus, di cui, tra le altre cariche, si ricorda che fu adiut(or) Iuli Ursi, praef(ecti) annonae eiusdem in praefect(ura) Aegypti. Ursus, dunque, dovette ricoprire prima la prefettura dell’annona e poi essere promosso alla prefettura dell’Egitto.
65Secondo una opinione un tempo largamente condivisa11, quest’ultima sarebbe stata databile sulla base di Pap. Amh., II, 68v, da cui risulterebbe che sarebbe stato il predecessore di C. Septimius Vegetus, in Egitto dall’8 febbraio dell’anno 85 (Pap. Flor., 61). Se dunque Ursus era prefetto d’Egitto almeno dall’84, deve aver ricoperto la prefettura dell’annona negli anni immediatamente precedenti, verosimilmente nell’81-82 d.C. Questa datazione è quella adottata anche da Pavis d’Escurac, che colloca la prefettura dell’annona di Ursus tra quella di L. Laberius Maximus e quella di M. Mettius Rufus.
66Questa cronologia è stata recentemente corretta da Bagnal, Bülow-Jacobsen, Cuvigny 2001, p. 331-333. Nel pubblicare una nuova iscrizione da Berenice, che attesta la presenza sul posto di L. Iulius Ursus in qualità di prefetto d’Egitto per l’anno 76/77, gli studiosi propongono di anticiparne la prefettura dell’annona agli anni 74/76 (Bagnal – Bülow-Jacobsen – Cuvigny 2001, p. 331-333; Bagnall – Helms – Verhoogt 2005, p. 25).
67La nuova cronologia viene seguita da A. Magioncalda e permette alla studiosa di recuperare un’idea già di Piganiol 1947, p. 376-382, quella cioè di identificare nello Iuliu[s ---] prefetto al pretorio di Pap. Berl., 8334 (databile su base paleografica a fine I - inizio II sec.) il nostro L. Iulius Ursus, che, sempre secondo lo stesso papiro, sarebbe poi stato adlectus in amplissimum ordinem. Costui potrebbe allora essere l’Ursus di cui parla Cassio Dione (67, 3, 1 e 4, 2), nominandolo tra coloro che caddero in disgrazia presso Domiziano ma che riuscirono comunque a salvarsi e a raggiungere addirittura il consolato. Se l’identificazione fosse corretta potremmo integrare il suo nome nei Fasti Ostienses dell’anno 84 e ritrovare lo stesso in qualità di cos. suff. II nei Fasti Ostienses dell’anno 98 e cos. suff. III nei Fasti Ostienses dell’anno 100.
76-79
8. - **C. TETTIVS C. F. OVF. AFRICANVS CASSIANVS PRISCVS
68T: CIL XI, 5382 (Asisium), cfr. SupplIt, 23, 2006, p. 273-274 = EDR025333:
69[C(aio) Tetti]ọ C. f. / O̲u̲f̲(entina) A̲f̲r̲icano, / [p]r̲a̲e̲f̲(ecto) v̲i̲gilum, / p̲r̲a̲e̲f̲(ecto) a̲n̲nonae, / p̲r̲a̲e̲f̲(ecto) A̲e̲gypti, / p̲ì̲i̲s̲s̲i̲̲m̲o / m̲u̲n̲i̲f̲i̲c̲e̲n̲tissimoq(ue) / [e]r̲g̲a̲ p̲a̲t̲r̲i̲a̲m et [cives].
70Fonti: IGR I, 1098 (da Schediae); CIL III, 35.
71Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 324 (poco prima dell’80).
72Bastianini 1975, p. 276; Thomasson 1984, col. 346 n° 36; Bastianini 1988, p. 506; Sablayrolles 1996, p. 482-483 n° 8; Demougin 2003, p. 555; PIR2, T 136 (resta in dubbio la datazione); Faoro 2015, p. 62-63 n° 30.
73Origo: Asisium (Assisi).
74Carriera: praefectus vigilum; praefectus annonae; praefectus Aegypti.
75Non è dubbia né la carriera, né la cronologia delle prefetture dei vigili e d’Egitto. La prefettura dell’annona, datata genericamente da Pavis d’Escurac a poco prima dell’80, può ora essere precisata alla luce della revisione dei fasti del I secolo d.C. agli anni 76-79 come suggerisce S. Demougin.
79/80-82/83
9. - **L. LABERIVS MAXIMVS
76T: CIL VI, 2059 = 32362, rr. 25-28, cfr. Scheid 1998, p. 125 n° 48; EAOR, VI, p. 167 n° 13 = EDR029360:
77Loca ads<<igna>>ta in amphit̂eatro / L. Aelio Plautio Lamia, Q. Pactumeio Frontone co(n)s(ulibus); / acceptum ab Laberio Max`i´mo, procuratore praef(ecto) annonae, / L(ucio) Ve{n}nuleio Apronano mag(istro), curatore Thyrso l(iberto).
78Fonti: Ios., Bell. Iud., 7, 6, 6; Pap. Giss., I 84, II, 2; CIL XVI, 29; Pap. Berol. inv. 8334 (C. Pap. Lat., 238; ChLA, X 417; C. Epist. Lat. 85).
79Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 325 (a. 80).
80Piganiol 1947, p. 377-378, 383 [= Piganiol 1973, p. 97, 101]; Pflaum 1960-1961, I, p. 102-104 n° 43; PIR2, L 8; Bastianini 1975, p. 276; Thomasson 1984, col. 346 n° 37; Bastianini 1988, p. 506; Magioncalda 2012, p. 116, 121-123; Faoro 2015, p. 63-65 n° 31. Non recepito da Passerini 1939; tra le esclusioni in Absil 1997, p. 212-213 n° 9*.
81Origo: Lanuvium? (Lanuvio) (cfr. CIL XIV, 2097, omonimo o il padre).
82Carriera: procurator provinciae Iudaeae (C); praefectus annonae; praefectus Aegypti; praefectus praetorio.
83In un frammento degli Atti degli Arvales, datato all’anno 80, si ricorda l’assegnazione di posti (loca adsignata) ai membri della confraternita (o piuttosto a loro affiliati) al momento dell’inaugurazione del Colosseo: alla r. 27 si dice acceptum ab Laberio Maximo, procuratore praef(---)12 annonae. La questione riguarda il rapporto temporale tra le cariche di procurator e di praefectus annonae (contemporanee o successive), nonché l’identificazione dell’ambito in cui doveva esplicarsi l’ufficio di procurator (amphitheatri, per i più: sarebbe l’unico conosciuto) e più a monte se la carica di praefectus annonae fosse legata alla distribuzione dei posti nell’edificio per spettacolo13 o avesse solo un valore celebrativo all’interno di un documento ufficiale e al tempo stesso autorappresentativo del collegio sacerdotale14.
84L’anticipazione della prefettura dell’annona di L. Iulius Ursus agli anni 73/74-76 (anziché 81-82 d.C.) lascia aperta la possibilità che la prefettura dell’annona di L. Laberius Maximus si protraesse sino al momento in cui costui si trasferì in Egitto in qualità di prefetto. Qui è certamente attestato nel giugno dell’anno 83 (CIL XVI, 29). Non possiamo però escludere che Maximus fosse già in Egitto dall’anno precedente, dove la presenza del suo predecessore C. Tettius Africanus è documentata solo fino al febbraio dell’anno 82 (CIL III, 35 = I. Col. Memnon 8) quando sua moglie, Funisulana Vetulla, lasciò la propria firma sul colosso di Memnone.
82/83-?
10. - *C. POPPAEVS SABINIANVS
85T: AE 2000, 267 = EDR031449:
86Colonia ostiensis C(aio) Poppaeo / Sabiniano, praef(ecto) annonae.
87Bibliografia: Cébeillac-Gervasoni 2000, p. 231-236; Cébeillac-Gervasoni 2002, p. 59-86, part. p. 78-80 e nota 94; Demougin 2003, p. 549-561, cfr. AE 2003, 101, che data sotto Domiziano; Demougin 2008, p. 992 n° 48; Cébeillac-Gervasoni 2010, p. 157 n° 33.
88Origo: ignota.
89Carriera: praefectus annonae.
90Il nuovo prefetto dell’annona è noto da una fistula in piombo di piccolo calibro (diam. int. 5,7 cm) ritrovata ad Ostia sul lato sud del Piazzale della Vittoria. In essa, secondo l’interpretazione del primo editore, M. Cébeillac-Gervasoni, si dovrebbe intendere che la colonia ha dato l’acqua (di cui poteva evidentemente disporre) per una statio del prefetto dell’annona15. La formulazione è tuttavia poco perspicua e, come ha fatto notare S. Demougin, sarebbe un unicum ad Ostia, mentre potrebbe trovare confronti con fistulae da Sarmizegetusa16. Proprio il confronto potrebbe portare a vedere nel nome e nella carica indicati nella fistula ostiense non un dativo, ma piuttosto un ablativo17, immaginando nell’operazione una sinergia tra la colonia e il prefetto dell’annona. Sull’uso, non comune, dell’ablativo sulle fistulae vd. Bruun 2002, p. 178: nei casi presi in esame, in cui compare il nome dell’imperatore, l’A. pensa ad una funzione datante, ma non solo («una datazione e un riferimento al benefattore della città»). Nel caso specifico, in cui il nome all’ablativo sarebbe quello del prefetto dell’annona, mi chiedo se non si tratti invece di un valore strumentale, quasi dovessimo sottintendere cura agente (espresso, ad es., in CIL XV, 7241).
91C. Poppaeus Sabinianus potrebbe appartenere ad un ramo equestre dei C. Poppaei senatori, che avrebbero avuto un console nel 9 d.C. nella persona di C. Poppaeus Sabinus (PIR2, P 847), nonno materno della più nota Poppaea (Sabina) (PIR2, P 850; Raepsaet-Charlier 1987, p. 523 n° 646)18.
92Secondo Mireille Cébeillac-Gervasoni, C. Poppaeus Sabinianus avrebbe ricoperto la prefettura dell’annona tra il 62 ed il 68 (vd. supra Claudius Athenodorus), in stretto rapporto con le date del matrimonio di Poppaea con Nerone19.
93Segolène Demougin – ritengo a ragione – preferisce collocarne il mandato sotto Domiziano, sia per la rilettura della cronologia di un altro prefetto dell’annona già noto, Claudius Athenodorus (vd. supra, n° 4), sia per considerazioni sulla cronologia della fistula (vd. supra).
94Come fa osservare R. Geremia Nucci, in favore di questa proposta milita anche la vicinanza tra il luogo di ritrovamento della fistula e il c.d. castellum aquae di Porta Romana, costruito, come sembra, in età domizianea20.
95Aggiungerei infine che per quanto si tratti di iniziative diverse, non può sfuggire la presenza dei Flavii in interventi ostiensi legati all’acqua: nel 76/77 Vespasiano costruì (o ricostruì) un acquedotto21, mentre proprio a Domiziano possiamo forse ricondurre un certo numero di grosse condutture con la menzione colonorum coloniae Ostiensium22.
? - fine dell’88
11. - M. METTIVS RVFVS
96T: CIL XII, 671 + Benoît 1932, p. 138-141 (da Arelate) = Bergemann 1990, p. 138 n° E54:
97M(arcus) Te[---] / Te[r(etina)? ---], prae(fectus) [f]a[brum] / promag(istro) ferr(ariarum) / provincia[rum] / Narbonens(is) Lu[gdun(ensis)] / Aquitanic(ae) Belgi[c(ae)], / adiutor Cassi Maria[ni] / proc(uratoris) Aug(usti) provinc(iae) Narb(onensis) item / Aureli Flacci provinc(iae) Belg(icae), / item Castr[i]ci Saturnin[i] / provinc(iae) Africae, item / Metti Rufi praef(ecti) anno[n(ae)], / trib(unus) / militum l(egionis) XXI R(apacis), / sacerdos Caeninensiu[m], / idem ex d(ecreto) d(ecurionum) honore p[onti]fical[i] / et statua equestri exornatus, / proc(urator) Aug(usti) epistrat[e]gia[e] / [P]elusi, / allectus ad census / accipiendos in provincia / Aquitanica.
98Fonti: Suet., Domit., 4, 2; CIL III, 13580 (da Coptus); IGR I, 1152 (da Gebel-Toukh) e 1183 (da Coptus); P. Hamb. I 29, ll. 5 e 16 (3.8.89 d.C.); P. Hamb. I 60, l. 8 (7/10.12.90 d.C.). Alla ricca documentazione egiziana raccolta da Faoro 2015, p. 66-67 è da aggiungere: Cuvigny 2005, p. 326, cfr. AE 2005, 1626; Cuvigny 2012, p. 41-42 n° 2 (a. 88-92), cfr. AE 2012, 1775 (da Didymoi).
99Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 328.
100Pflaum 1960-1961, p. 119; Bastianini 1975, p. 277-278; Bastianini 1980, p. 79; Thomasson 1984, col. 347 n° 40; Bastianini 1988, p. 507; PIR2, M 572; Faoro 2015, p. 66-68 n° 33. Tra le esclusioni in Absil 1997, p. 222 n° 13*.
101Origo: Arelate? (Arles) (vd. Pflaum 1970a, p. 265-272, part. p. 267) Patara?
102Carriera: praefectus annonae; praefectus Aegypti.
103Si aggiorna Pavis d’Escurac in merito all’ipotesi di un’origine della famiglia non da Arles ma da Patara: vd. Eck 1980, p. 60. Si preferisce tuttavia la soluzione tradizionale anche in relazione alle considerazioni svolte in merito all’origine geografica dei prefetti dell’annona (vd. infra Sintesi).
Immediatamente prima del 100
12. - C. MINICIVS C. F. VELINA ITALVS
104T: CIL V, 875, cfr. p. 1025 = Pais, SupplIt 1115 = InscrAq, I, p. 231-233, n° 495a-b = EDR093912, a. 105 d.C. (fronte):
105C. Minicio C. f. / Vel(ina) Italo, II̅I̅Iviro i(ure) d(icundo), / praef(ecto) coh(ortis) V̅ Gallor(um) equit(atae), / praef(ecto) coh(ortis) Breucor(um) equit(atae) c(ivium) R(omanorum), / praefecto coh(ortis) I̅I̅ Varc(ianorum) eq(uitatae), trib(uno) mìlit(um) leg(ionis) V̅I̅ Vict(ricis), / praefecto eq(uitum) alae I̅ sing(ularium) c(ivium) R(omanorum), donìs donat(o) a Divo / Vespasiano coron(a) aurea, hast(a) pur(a), / proc(uratori) provinc(iae) Hellespont(i), proc(uratori) provinciae Asiae, quam / mandatu principis vice defunctì proco(n)s(ulis) réxit, procurat(ori) / provinciarum Lugduniensis (!) et Aquitanicae item Lactorae, / praefecto annonae, praefecto Aegyptì, flamini Dìvì Claudi. / Dec(reto) dec(urionum).
106CIL XIV, 4456, vd. Maxfield 1972, p. 242-245, cfr. AE 1972, 72 = EDR075213 (da Ostia): frammentaria, ma esemplata su quella di Aquileia.
107CIL III, 12053, cfr. p. 2219 = Kayser 1994, n° 17 (da Alexandria):
108C. Minicio C. f. Vel(ina) Italo, / praef(ecto) coh(ortis) V Gall(icae) eq(uitatae) et I Breucor(um) / et II Varcianor(um) eq(uitatae) c(ivium) R(omanorum), trib(uno) mi[l(itum) le]g(ionis) / V[I] Vict[r(icis), p]raef(ecto) al(ae) I sing(ularium) c(ivium) R(omanorum), [proc(uratori)] / Cher[s(onesi)], proc(uratori) provinc(iae) Asia[e], proc(uratori) / provinciar(um) Lugdunensis / et Aquitanic(ae), praef(ecto) annon(ae), / praef(ecto) Aeg(ypti), / A. Pedanius Maes(ianus?), / ((centurio)) leg(ionis) III Gallic(ae).
109Fonti: Lang 1957, p. 91-92 = AE 1959, 213 = SEG, XVIII 719 = SB, VIII 10070 (Egitto: peso di bronzo, a. 100-101); Pap. Lond. 1885 = SB, IV 7378 (19.5.103 d.C.); IG, XII/6, 382.
110Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 331-332.
111Pflaum 1960-1961, I, p. 141-143 n° 59; Bastianini 1975, p. 279; PME, M 60; Pflaum 1978, p. 66 n° II; Bastianini 1980, p. 80; Laffi 1981, p. 139-143; PIR2, M 614; Thomasson 1984, col. 347 n° 44; PME, Suppl. I, p. 1646, M 60; Bastianini 1988, p. 507; PME, Suppl. II, p. 2173, M 60; Faoro 2015, p. 73-75 n° 37.
112Origo: Aquileia.
113Carriera: IIIIvir i. d.; flamen Dìvì Claudi (cariche forse rivestite dopo il definitivo rientro nella città d’origine).
114Praef. coh. V Gallor(um) equit(atae); praef. coh. Breucor(um) equit(atae) c(ivium) R(omanorum); praef. coh. II Varc(ianorum) eq(uitatae); trib. mìlit. leg. VI Vict(ricis); praef. eq(uitum) alae I sing(ularium) c(ivium) R(omanorum); proc. provinc(iae) Hellespont(i) (C); proc. provinciae Asiae (CC); proc. provinciarum Lugdunensis et Aquitanicae item Lactorae (CC); praefectus annonae; praefectus Aegyptì.
?-107
13. - SER. SVLPICIVS SIMILIS
115T: Frg. Vaticanum 233 (Ulp., de officio praetoris tutelaris: FIRA2, II, p. 510):
116Sed qui in collegio pistorum sunt, a tutelis excusantur, si modo per semet ipsos pistrinum exerceant: sed non alios puto excusandum, quam qui intra numerum constitui centenarium pistrinum secundum litteras divi Traiani ad Sulpicium Similem exerceant; quae omnia litteris praefecti annonae significanda sunt.
117Fonti: Cass. Dio 69, 19, 1-2; Pap. Amh. II, 64 (ante 28.8.107); Pap. Amh. II, 65 (21.3.112); CIL VIII, 24587 = Christol – Demougin 1988, p. 1-14, cfr. AE 1988, 1108 (da Cartagine); SHA, V. Hadr., 9, 4-6.
118Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 334-335.
119Bastianini 1975, p. 281; Bastianini 1980, p. 80; Syme 1980, p. 64-80; Bastianini 1988, p. 507; Christol – Demougin 1988, p. 1-14; Passerini 1939, p. 297 n° XXXIV; Dobson 1978, p. 224-225 n° 105; Thomasson 1984, coll. 347-348 n° 46; Absil 1997, p. 164-165 n° 32; Sirks 1999, p. 107-108; PIR2, S 1021; Faoro 2015, p. 79-81 n° 39.
120Origo: Carthago? (Cartagine).
121Carriera: centurio cohortis praetoriae (Cass. Dio); primipilus (?); praefectus annonae (103-107: PIR); praefectus Aegypti; praefectus praetorio; ornamenta consularia (iscrizione di Cartagine).
122Ser. Sulpicius Similis dovette certamente la promozione alla prefettura dell’annona alla familiarità che aveva con Traiano, il quale, secondo Cassio Dione, lo riceveva senza fargli fare anticamera a differenza addirittura dei prefetti al pretorio. Dobson ipotizza un passaggio intermedio per il primilato, anche se questo non è attestato, come del resto non sono attestati incarichi procuratori.
123Essendo stato escluso C. Vibius Maximus dalla lista dei prefetti dell’annona (vd. E4), la data di inizio della prefettura di Ser. Sulpicius Similis può essere fatta risalire fino ai primi anni del II secolo.
124I documenti egiziani lo vedono ricoprire la prefettura al più presto da una data anteriore alla fine di agosto del 107 fino al tardo marzo del 112.
125La già brillante carriera fu coronata dalla prefettura al pretorio che tenne con P. Acilius Attianus sino all’inizio del regno di Adriano, quando i due prefetti furono sostituiti da Marcius Turbo e Septicius Clarus. L’Historia Augusta ricorda come il nuovo imperatore volle mostrare la propria gratitudine ai prefetti uscenti concedendo loro gli ornamenta consularia (sulla questione vd. Syme 1980). Se per Attianus è la stessa Historia Augusta a darne specifica notizia (SHA, V. Hadr. 8, 7), la rilettura dell’iscrizione di Cartagine CIL VIII, 24587, fatta da M. Christol e S. Demougin23, lo conferma ora anche per Similis.
107-112
14. - M. RVTILIVS LVPVS
126T: Bloch 1938, p. 184-188, cfr. AE 1940, 38 = Bloch 1953, n° 14, cfr. AE 1955, 167 = Cébeillac-Gervasoni 2010, p. 231-232 n° 65 = EDR073406 (Ostia):
127Imp(erator) Caesar Nerva Traianus Aug(ustus) Germ(anicus) Dacic(us), pont(ifex) maximus, trib(unicia) potest(ate) <--->, co(n)s(ul) V̅, p(ater) p(atriae), fecit (scil. pondera) exacta, cura M(arci) Rutili Lupi, prae(fecti) annonae.
128Fonti: AE 1936, 60 = SB, I 4383; BGU, I 114, I 9; figlinae Brutianae, Naevianae, Narnienses.
129Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 336.
130Bastianini 1975, p. 282; Bastianini 1980, p. 80; Camodeca 1982, p. 138-139; Thomasson 1984, col. 348 n° 47; Bastianini 1988, p. 507; PIR2, R 252; De Carlo 2013, p. 301-303; Faoro 2015, p. 81-84 n° 40.
131Origo: Beneventum?
132Carriera: praefectus annonae; praefectus Aegypti.
133Il passaggio di M. Rutilius Lupus per la prefettura dell’annona è da tempo noto grazie ad un pondus di bronzo con lettere ageminate del peso di 1600 gr proveniente da Ostia. Solo ora però sappiamo che il peso doveva far parte di una serie ponderale da mettere in rapporto con il rifacimento del macellum ostiense, forse nel più largo quadro degli interventi traianei nella colonia24.
134Poiché erano di norma gli edili ad occuparsi del controllo dei pesi, a Roma come altrove, dobbiamo ritenere che in questo caso l’intervento del prefetto dell’annona si presenti come una misura speciale e forse da inquadrarsi proprio nell’ambito dei provvedimenti annonari.
135Seguendo questa lettura, sarebbe opportuno riconsiderare alcuni pondera provenienti dall’Egitto ma da luogo incerto, in cui compaiono il nome dell’imperatore regnante e quello del prefetto d’Egitto in carica (nell’ordine, L. Iulius Vestinus, di età neroniana: IGR, I 1174, 1179, 1379; Mettius Rufus, di età domizianea: Bresciani 1959, p. 142, cfr. SEG, XVIII 718; C. Minucius Italus, di età traianea: Lang 1959, p. 91-93, cfr. SEG, XVIII 719).
136È incerto se il M. Rutilius di PIR2, R 240 noto come pontifex o flamen nel 102 d.C. (o almeno dal 97 d.C.) sia da identificarsi con il prefetto dell’annona o con il senatore di età flavia di PIR2, R 251 (vd. infra).
137M. Rutilius Lupus era proprietario di officine di mattoni, le figlinae Bruttianae, le Naevianae e le Narnienses. Grazie agli studi di Bloch, Steinby e Setälä sappiamo che i bolli con il nome di Lupus sono presenti in quasi tutti i grandi edifici imperiali costruiti tra il 107 e il 125 circa a Roma, ad Ostia ma anche altrove25.
138M. Rutilius Lupus era probabilmente originario di Benevento ed imparentato con l’omonimo senatore di eta flavia (PIR2, R 251), il cui nome compare nella lista dei proprietari della tabula alimentaria dei Ligures Baebiani (CIL IX, 1455, 2.3, 3.2, 29, 35, 44; 3.29 = ILS 6509) e che alcuni studiosi identificano con il costruttore del grandioso Iseo beneventano alla fine degli anni 8026.
Età adrianea
15. - CLAVDIVS IVLIANVS
139T: Frg. Vaticanum 235 (Ulp., de officio praetoris tutelaris: FIRA2, II, p. 510):
140… et ita Hadriano rescripto ad Claudium Iulianum praefectum annonae significatur ….
141Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 337.
142PIR2, C 895; Sirks 1999, p. 107-108.
143Origo: ignota.
144Carriera: praefectus annonae.
Età adrianea
16. - *T. STATILVS OPTATVS (?)
145T: CIL VI, 41272 = 31863 (ILS 9011) = EDR093524 (la carica è integrata):
146T. Statilio [- f. ---] / Optato, p[raef(ecto) ann(onae)?], / proc(uratori) Aug(usti) a [rationibus], / flamini C̣[armentali vel -eriali], / proc(uratori) Aug(usti) hered[itatium], / proc(uratori) Aug(usti) ad patrim[onium], / proc(uratori) Aug(usti) ferrariaṛ[um], / proc(uratori) Aug(usti) ad cens[us] / Gallorum, / proc(uratori) Aug(usti) ad census Brit(anniae), / praef(ecto) alae Afrorum, / trib(uno) leg(ionis) V̅I̅ victricis, / trib(uno) leg(ionis) V̅I̅ ferratae, / praef(ecto) coh(ortis) I̅ Lucensium, / Statilii Homullus / et Optatus / patri optumo.
147Bibliografia: Pflaum 1960-1961, p. 289-292 n° 119 (precederebbe Proculus); PME, S 69; Pflaum 1978, p. 68; PME, Suppl. I, p. 1725; PME, Suppl. II, p. 2240; Scheid 1999, p. 121 n° 3; Rüpke 2005, II, p. 1297-1298 n° 3137 (età flavio-traiana); PIR2, S 838 (accetta l’integrazione); Kłodzinski 2015, p. 107 nt. 76 (segue la datazione adrianea); Magioncalda 2017, p. 64-66.
148Origo: italico.
149Carriera: praef. cohortis I̅ Lucensium; trib. leg. V̅I̅ ferratae; trib. leg. V̅I̅ victricis; praef. alae Afrorum; proc. Aug. ad census Britanniae (LX); proc. Aug. ad cens[us] Gallorum (LX); proc. Aug. ferrariaṛ[um] (C); proc. Aug. ad patrim[onium] (CC); proc. Aug. hered[itatium] (CC); flamen C̣[armentalis vel -erialis]; proc. Aug(usti) a [rationibus]; p[raef. ann.].
150T. Statilius Optatus è noto da un solo documento, l’iscrizione funeraria che gli venne posta dai figli. Ne viene ripercorsa la carriera: fu dapprima praefectus cohortis I̅ Lucensium e tribunus legionis V̅I̅ ferratae in Syria; in seguito fu tribunus legionis V̅I̅ victricis, ma è incerto se nella Germania Inferior o in Britannia (così per Devijver; incerto Birley 1981, p. 300-301; ancora Birley 2005, p. 322-323 n° 2, che non cita la rilettura della iscrizione di G. Alföldy; la legione venne spostata nel 122 d.C.). Era invece certamente nella Germania Inferior quando ricoprì la carica di praefectus alae Afrorum. Iniziò quindi la carriera procuratoria svolgendo, nell’ordine, le funzioni sexagenarie di procurator Augusti ad census Britanniae e di procurator Augusti ad census Gallorum; poi quella centenaria di procurator Augusti ferrariaṛum; quindi quelle ducenarie di procurator Augusti ad patrimonium, di procurator Augusti hereditatium e di procurator Augusti a rationibus, uno dei primi cavalieri a ricoprire questa funzione27. La carriera, spesa prevalentemente nel ramo della amministrazione finanziaria, venne assai probabilmente coronata con la promozione alla carica di p[raefectus ann(onnae)] (così per primo per Pflaum).
151Il fatto che Optatus abbia rivestito un flaminato minore, sia che sia stato flamen C̣[armentalis] (così preferibilmente per K. Wachtel in PIR) sia che sia stato flamen C̣[erialis] (così per Rüpke), lo qualifica tra i cavalieri eminenti.
152La sua origine ci è ignota, ma secondo un’ipotesi di Alföldy 1968, p. 169 n° 14 era probabilmente originario dell’Italia (genericamente Occidentale per Pflaum).
153L’iscrizione è stata variamente datata e con essa la carriera di Optatus. Sebbene a partire da Pflaum sia prevalente l’ipotesi di datarla ad età adrianea (così ancora per K. Wachtel in PIR), Alföldy, per ragioni paleografiche, propone di anticiparla alla fine del I – inizio II secolo, comunque prima di Adriano (in questo seguito da Rüpke e da Camodeca 2012, p. 307 nt. 7).
154Anche nell’ipotesi di una datazione adrianea, pare difficile mettere in diretto collegamento il prefetto dell’annona e gli Statilii Maximi (Hadriani), di rango senatorio, che operarono all’abbellimento del Serapeum di Ostia, come suggerisce K. Wachtel in PIR: i bolli ritrovati nell’edificio non si riferiscono alla fase della costruzione, che è adrianea, ma ad un intervento successivo che viene collocato tra il 150 ed il 170 d.C. Resta tuttavia suggestiva l’idea di un rapporto tra il prefetto dell’annona e gli Statilii ostiensi: forse per questa strada si potrebbe provare a chiarire il legame con il T. Statilius Taurus che fu patrono di rango senatorio di un collegio ostiense nel II secolo d.C. (CIL XIV, 246; Zevi 2001, p. 177-178) e con gli Statilii Maximi (Hadriani), pure di rango senatorio, che avevano fornito laterizi per il Serapeo.
Fine età adrianea o inizio età antonina
17. - C. IVNIVS C. F. QVIR. FLAVIANVS
155T: CIL VI, 1620, cfr. p. 854, 3163, 3811, 4720-4721 (ILS 1342); Terme di Diocleziano: la collezione epigrafica, Milano 2012, p. 459, n° VII, 15, con foto (M. Giovagnoli) = EDR111423:
156C̲. I̲u̲n̲i̲o̲ C̲. f̲. Q̲u̲i̲r̲(ina) / F̲l̲a̲v̲i̲a̲n̲o̲, / p̲r̲a̲̲e̲f̲e̲c̲t̲o̲ a̲n̲n̲o̲n̲a̲e̲, / p̲r̲o̲c̲(uratori) a̲ r̲a̲t̲i̲o̲n̲i̲b̲u̲s̲, p̲r̲o̲c̲(uratori) / p̲r̲o̲v̲i̲n̲c̲i̲a̲r̲u̲m̲ L̲u̲g̲d̲u̲n̲e̲s̲i̲s̲ / e̲t̲ A̲q̲u̲i̲t̲a̲ṇịcae, proc(uratori) hẹr̲e̲d̲i̲t̲a̲t̲(ium), / p̲r̲o̲c̲(uratori) H̲i̲s̲paniae citer̲i̲o̲r̲i̲s̲ / p̲e̲r̲ A̲s̲t̲u̲r̲icam et Callae̲c̲i̲a̲m̲, / p̲r̲o̲c̲(uratori) A̲l̲p̲ium maritimạr̲u̲m̲, / p̲r̲o̲ m̲a̲g̲i̲s̲t̲ro ((vicesimae)) hereditat̲i̲u̲m̲, / t̲r̲i̲b̲(uno) m̲i̲l̲(itum) l̲e̲g̲(ionis) V̅I̅I̅ Gem(inae), pontif(ici) mi̲n̲o̲r̲i̲, / m̲e̲r̲c̲a̲t̲o̲res frumentạr̲i̲(i) / e̲t̲ o̲l̲e̲a̲r̲i̲(i) Afrari.
157Fonti: CIL XIII, 1812 (Lyon).
158Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 340.
159Pflaum 1960-1961, I, p. 320-322 n° 134; PIR2, I 753; PME, I 144; PME, Suppl. I, p. 1621; Magioncalda 1999, p. 447 n° 32; Scheid 1999, p. 116 n° 5; Rüpke 2005, II, p. 1081 n° 2114; Christol 2008a, p. 276; Faoro 2011, p. 249-250, n° C3; Magioncalda 2017, p. 68-70.
160Origo: Romae aut Italiae ortus esse videtur (PME, I 144); non è chiaro perché Faoro 2011 proponga Iulia Dertona.
161Carriera: trib. mil. leg. VII Geminae; pro magistro XX hereditatium (LX); proc. Alpium maritimarum (C); proc. Hispaniae citerioris per Asturicam et Callaeciam (CC); proc. hereditatium; proc. provinciarum Lugdunensis et Aquitanicae (CC); pontifex minor; proc. a rationibus; praefectus annonae.
141?-144 (prima del 12 maggio)
18. - **L. VALERIVS PROCVLVS
162T: CIL II, 1970 (ILS 1341), cfr. AE 2012, 732, perduta (da Malaca, città d’origine):
163L. Valerio L. f. Qui(rina) Proculo, / praef(ecto) cohort(is) IIII Trachum (!) / Syri(a)cae, trib(uno) milit(um) legion/is VII Claudiae P(iae) F(idelis), [---], / praef(ecto) classis Alexandrin(ae) / et Potamophylaciae, proc(uratori) / Aug(usti) Alpium maritumar(um), / delectatori Aug(usti), pro[c(uratori)?] / provinc(iae) ulter<ior>is Hispan(iae) / Baetic(ae), proc(uratori) provinc(iae) Cap/padociae, proc(uratori) provinciae / Asiae, proc(uratori) provinciarum trium / [---, proc(uratori) a rationib(us)?] Aug(usti), / [prae]f(ecto) [ann]on(ae), [praef(ecto) Aegypti], r(es) p(ublica) / Malacit(anorum) patrono / d(onum) d(at).
164CIL VI, 1002 = 31222, cfr. p. 3070, 4315, 4340:
165<Fronte>: [Imp(eratori) Caesari] / [Divi Hadriani f(ilio)], Div[i] / Traiani Parthici n[ep(oti)], / Dìvì Nervae pronep(oti), / T. Aelio Hadriano / Antonìno Aug(usto) Pio, / pont(ifici) max(imo), trib(unicia) potest(ate) V̅I̅I̅, / imp(eratori) II̅, co(n)s(uli) II̅I̅, p(atri) p(atriae) / corpus / pistorum. <Lato destro>: Praef(ecti) / L. Valeri Proculi. <Lato sinistro>: Curantibus / M. Caerellio Zmaragdo, / L. Salvio Epicteto quinq(uennalibus) I̅I̅, / quaestoribus / C. Pupio Firmino II, / L. Calpurnio Maximo.
166Fonti: CIL II, 1971 (su cui vd. ora Navarro Caballero 2017, II, p. 463-465 n° 148), cfr. CIL VI, 9677, cfr. p. 3470, 3895; CIL XIV, 2957 (Praeneste); BGU, IV 1038 (ante 12.5.144 d.C.); SB, XXII 15466 (20.2.147 d.C.).
167Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 342 (cfr. p. 75).
168Pflaum 1960-1961, I, p. 274-279 n° 113; Bastianini 1975, p. 289-290; PME, V 29; Bastianini 1980, p. 82; Thomasson 1984, col. 349 n° 56; PME, Suppl. I, p. 1755-1756; Bastianini 1988, p. 509; PME, Suppl. II, p. 2268; Magioncalda 1999, p. 448 n° 33; Christol 2007a, p. 128-129, 134-138; Faoro 2011, p. 247-249 n° C2; PIR2, V 178; Faoro 2015, p. 99-102 n° 47; Magioncalda 2017, p. 70-72.
169Origo: Malaca (Malaga).
170Carriera: praef. cohort. IIII Trachum (!) Syriacae; trib. milit. legionis VII Claudiae P(iae) F(idelis); praef. classis Alexandrinae et Potamophylaciae (LX); proc. Aug. Alpium maritumarum (C); delectator Aug.; proc. provinc. ulter<ior>is Hispaniae Baeticae (CC); proc. provinc. Cappadociae (altrove Cappadociae, Paphlagoniae, Galatiae) (CC); proc. provinciae Asiae (CC); proc. provinciarum trium [---] (CC); proc. a rationibus Aug. (CC); praef. annonae; praef. Aegypti.
171Per quanto riguarda l’inizio della funzione di praefectus annonae, essendo stato rimosso dalla lista Valerius Eudaemon (vd. E5), che avrebbe rivestito la prefettura subito prima del 142, e considerando una durata di circa tre anni, si può anticipare l’inizio al 141 d.C.
172Resta ancora aperta la questione delle province da integrare alla r. 12: [Galliarum] per E. Hübner in CIL, II ad loc., (a. 1869), seguito da P. de Rohden e H. Dessau in PIR, V 119; altri (tra cui, da ultimo, Faoro 2015) preferiscono [Belgicae et duarum o utraque Germaniarum] proposta da Ritterling 1932, p. 102 n° 8; l’integrazione [Syriae, Phoen(iciae), Commag(enae)] per primo proposta da Pflaum è ancora seguita da K. Wachter e M. Heil in PIR2 (a. 2015).
144-146/7
19. - M. PETRONIVS M. F. QVIR. HONORATVS
173T: CIL XIV, 4458 = EDR072626 (Ostia):
174[M. P]etro[nio M. f.] / [Q]uir(ina) Hon[orato], / praef(ecto) Aegyp[ti], pra[ef(ecto)] / annon(ae), pontif(ici) [min]or(i), pro[c(uratori)] / a rationib(us) Aug(usti), pr[oc(uratori) prov(inciae) Be]l[gicae] / et duarum Germ[aniarum, proc(uratori)] / X̅X̅ hered(itatium), proc(uratori) m[onet(ae), ---] / Thracum, pra[ef(ecto) ---] / Aug(ustae) I̅I̅, trib(uno) m[il(itum) leg(ionis) I Minerviae p(iae) f(idelis)], / praef(ecto) [coh(ortis) I Raetorum], / C. Gr[anius C. f.] / Quir(ina) [Maturus] / am[ico].
175CIL VI, 1625, b = 31834 (ILS 1340), cfr. p. 3811, 4722; Panciera 1980, p. 243-244 = Panciera 2006, I, p. 300-301; Tchernia 1980, p. 155-156 = Tchernia 2011, p. 76-77; Eck 1986, p. 284 n° 36, cfr. AE 1987, 138; Le Roux 1986, p. 268 n° 5; Liou – Tchernia 1994, p. 135; Panciera 2001, p. 13, 18 = Panciera 2006, II, p. 1179, 1184 = EDR111437:
176M. Pet̲r̲o̲n̲̲i̲[o M. f.] / Quir(ina) Ho̲n̲o̲̲̲r̲a̲t̲[o], / praef(ecto) co̲h̲(ortis) I̲ R̲a̲e̲t̲[orum], / trib(uno) mil̲(itum) l̲e̲g̲(ionis) I̲ M̲i̲n̲e̲r̲[viae] / P(iae) F(idelis), praef̲(ecto) a̲l̲a̲e̲ A̲u̲g̲(ustae) P̲(iae) F̲(idelis) [Thrac(um)], / proc(uratori) m̲o̲n̲e̲t̲(ae), p̲r̲o̲c̲(uratori) XX hered(itatium), / proc(uratori) p̲r̲o̲̲v̲(inciae) B̲e̲l̲g̲(icae) e̲t̲ d̲u̲a̲r̲(um) / Germa̲n̲i̲a̲̲r̲(um), p̲r̲o̲c̲(uratori) a̲ r̲a̲t̲i̲o̲[n(ibus)] / Aug(usti), praef̲(ecto) a̲n̲n̲o̲n̲(ae), p̲r̲a̲e̲f̲(ecto) / Aegypti, po̲n̲t̲i̲f̲(ici) m̲i̲̲n̲o̲r̲[i], / negotiat̲o̲r̲e̲s̲ o̲l̲e̲[ari(i)] / ex Baetica̲ p̲a̲t̲r̲o̲n̲[o]. / Cura̲t̲̲̲o̲r̲i̲b̲u̲[s] / Cassio̲ F̲a̲u̲s̲[to] / Caec̲i̲l̲i̲o̲ H̲o̲[spitali].
177Fonti: CIL VI, 1625, a; AE 1904, 218 (29.8.147 d.C.); Pap. Meyer, 3, 1, 8-9, 18-19 (11.11.148 d.C.)
178Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 343-344.
179Pflaum 1960-1961, I, p. 283-286 n° 117; Bastianini 1975, p. 290-291; PME, P 24; Bastianini 1980, p. 82; PIR2, P 281; Thomasson 1984, col. 350 n° 57; PME, Suppl. I, p. 1678; Bastianini 1988, p. 509; PME, Suppl. II, p. 2198; Scheid 1999, p. 80, 116 n° 4; Rüpke 2005, II, p. 1199 n° 2659; Christol 2007a, p. 128-129, 134-138; Christol 2008a, p. 276-277; Faoro 2015, p. 102-104 n° 48; Magioncalda 2017, p. 72-73.
180Origo: africano?
181Carriera: praef. coh. I Raetorum; trib. mil. leg. I Minerviae P(iae) F(idelis); praef. alae Aug. P(iae) F(idelis) Thracum; proc. monetae (C); proc. X̅X̅ hereditatium (CC); proc. prov. Belgicae et duarum Germaniarum (CC); proc. a rationibus Aug. (CC); pontifex minor; praef. annonae; praef. Aegypti.
182Fu praefectus cohortis I Raetorum di stanza nella Germania Inferior; tribunus militum legionis I Minerviae piae fidelis stanziata nella medesima provincia; praefectus alae Augustae II piae fidelis Thracum dislocata nella Mauretania Caesariensis. Come altri praefecti alae, saltò il rango sexagenario per passare direttamente a quello centenario per il quale ricoprì un solo incarico, quello di procurator monetae. Subito dopo ebbe infatti accesso al rango ducenario in qualità prima di procurator XX hereditatium, già preannuncio di una carriera brillante, poi di procurator provinciae Belgicae et duarum Germaniarum, una procuratela finanziaria, infine di procurator a rationibus Augusti. Si schiusero per lui a questo punto le porte delle più alte prefetture: fu infatti praefectus annonae all’incirca negli anni 144-146/147 d.C. e praefectus Aegypti nel 147 – 148 d.C.
183La dedica ostiense venne posta da C. Granius Maturus all’amicus. C. Granius Maturus è conosciuto attraverso numerosi documenti ostiensi28, arrivati sino a noi in diverso stato di conservazione, grazie ai quali apprendiamo che fu decurio gratis adlectus, l’unico ostiense noto oltre ai Lucillii Gamalae Senior e figlio ad aver ricevuto tale onore29; IIvir; patronus del corpus curatorum navium marinarum et navium amnalium Ostiensium e verosimilmente anche del corpus mensorum frumentariorum Ostiensium30. Il patronato di queste due associazioni deve aver costituito il punto di contatto con M. Petronius Honoratus nel periodo in cui questi esercitò la funzione di praefectus annonae31. È evidente tuttavia il diverso livello sociale del dedicante e dell’onorato, definito amicus: si tratta chiaramente di un caso di «amicizia verticale», non diversa da quella che deve aver legato lo stesso M. Petronius Honoratus e Iulius Lupercus et Claudia Victorina ex Belgica Treveri, dedicanti di una base onoraria a Roma32.
184Quanto alla restituzione del nome del secondo curator dei negotiatores oleari ex Baetica, dobbiamo a A. Tchernia e a S. Panciera di aver corretto l’integrazione del cognome da Ho[norato] a Ho[spitali], a partire dal confronto con il nome di D. Caecilius Hospitalis che ricorre sul titulus β di alcune Dressel 20 dal Testaccio33.
185L’origine italica di M. Petronius Honoratus, forse da Roma stessa, sostenuta da Pflaum (lo segue Magioncalda 2017, loc. cit.), è quanto meno discutibile. Non è da trascurare l’ipotesi di Birley 1971, p. 299 (ma cfr. Birley 1988, p. 225) che riconduce all’Africa i Petronii Mamertini, con cui Honoratus potrebbe essere stato imparentato: militano in questo senso la tribù Quirina e l’amicitia con C. Granius Maturus, dedicante dell’iscrizione ostiense.
146/147-?
20. - TI. CLAVDIVS TI. FIL. PAL. SECVNDINVS L. STATIVS MACEDO
186T: CIL V, 867 (ILS 1339) = InscrAq, I, p. 225-226, n° 486B = EDR093909 (Aquileia):
187Ti. Claudio / Ti. fil. Pal(atina) / Secundino / L. Statio Macedon[i], / p(rimo) p(ilo) leg(ionis) II̅I̅I F(laviae) F(elicis), trib(uno) coh(ortis) / prim(ae) vig(ilum), trib(uno) coh(ortis) X̅I̅ / urban(ae), trib(uno) coh(ortis) V̅̅I̅I̅I̅I̅ p[r(aetoriae)], / p(rimo) p(ilo) iterum, praef(ecto) leg(ionis) I̅I Tra(ianae) [F(ortis)], / proc(uratori) X̅X̅ her(editatium), proc(uratori) provîn[c(iarum)] / Lugdunens(is) et Aquitan[ic(ae)], / a rationib(us) Aug(usti), praef(ecto) an[non(ae)], / L. Saufeius Iulianu[s] / amico optim[o].
188AE 1934, 232 = InscrAq, I, p. 225-226, n° 486A = EDR073243:
189Ti. Claudio / Ti. fil. Pal(atina) / Secundino / L. Statio Macedoni, / p(rimo) p(ilo) leg(ionis) II̅I̅I F(laviae) F(elicis), trib(uno) côh(ortis) I̅ vig(ilum), / trib(uno) coh(ortis) X̅I̅ urb(anae), trîb(uno) côh(ortis) I̅X̅ / pr(aetoriae), p(rimo) p(ilo) ìterum, praef(ecto) leg(ionis) I̅I̅ / Traian(ae) F(ortis), proc(uratori) Aug(usti) X̅X̅ her(editatium), / proc(uratori) provinc(iarum) Lugudun(ensis) êt / Aquitan(iae), a rationib(us) Aug(usti), / praef(ecto) annon(ae), / flamini Divi Vespasiani / P. Cassidius Fortunatus, / II̅I̅I̅̅I̅Ivir et Aug(ustalis) amico. / L(ocus) d(atus) d(ecreto) d(ecurionum).
190Fonti: IGR, IV 869 (da Colossae, Phrygia); CIL XIV, 2008a = XV, 7740 (ILS 8686) (fistula da Portus); ILTG, 222 = AE 1955, 211 (Lugdunum).
191Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 345.
192PIR2, C 1015; Pflaum 1960-1961, I, p. 262-264 n° 109; Freis 1967, p. 144; Dobson 1978, p. 241-242 n° 119; Laffi 1981, p. 145-147; Alföldy 1984, p. 97, n° 84; Forbis 1996, p. 219, n° 431; Sablayrolles 1996, p. 552 n° 14; Reali 1998, p. 37-38, n° 15C; Christol 2007a, p. 128-129, 135-138; Zaccaria 2008, p. 422; Zaccaria 2012, p. 56; Magioncalda 2017, p. 74-76.
193Origo: Aquileia.
194Carriera: primus pilus leg. II̅I̅I F(laviae) F(elicis); trib. coh. I̅ vigilum; trib. coh. X̅I̅ urbanae; trib. coh. I̅X̅ praetoriae; primus pilus ìterum; praef. leg. I̅I̅ Traianae F(ortis); proc. Aug. X̅X̅ hereditatium (CC); proc. provinc. Lugudunensis et Aquitaniae (CC); a rationibus Aug. (CC); praef. annonae. Flamen Divi Vespasiani ad Aquileia
195In base alla ricostruzione della successione dei funzionari di età antonina alle grandi prefetture, M. Christol suppone una durata della carica fino al 150 d.C. (Christol 2007a, p. 138). Avendo qui proposto l’esclusione di M. Sempronius Liberalis (vd. E6) e l’inizio della prefettura di Maecianus, sia pur dubitativamente, al 152, si è scelto di non indicare la data di fine della carica di Ti. Claudius Secundinus.
152?-159
21. - L. VOLVSIVS L. F. PAL. MAECIANVS
196T: CIL XIV, 5347 = Marinucci 1992, p. 183-185, n° C 41 = EDR110165 (da Ostia):
197L. Volusio L. f. / Maeciano, / praefecto Aegypti, / praef(ecto) annonae, pontif(ici) m(inori), / a libellis et censibus Imp(eratoris) / Antonini Aug(usti) Piì, a studi(i)s et / proc(uratori) bibliothecarum, praef(ecto) / vehiculorum, a libellis / Antonini Aug(usti) Piì sub Divo / Hadriano, / adiutori o(perum) p(ublicorum), praef(ecto) coh(ortis) I Ael̂iâe / classicae, praef(ecto) fabrum, / patrono coloniae, / decurionum / decreto publice.
198CIL XIV, 5348 = Marinucci 1992, p. 185, n° C 42 = EDR110166 (da Ostia):
199[L. Volusio L. f. P]al(atina) / [Maecian]o, / [iuris cons]ulto, / [praefecto Aeg]ypti, / [praef(ecto) annonae, pontif(ici) m(inori), a libe]llis / [et censibus Imp(eratoris) Antonini] Aug(usti) Piì, / [a studiis et proc(uratori) bibliothec(arum), p]raef(ecto) vehicul(orum), / [a libellis Antonini Aug(usti) Pii sub Div]o Hadriano, / [adiutori o(perum) p(ublicorum), praef(ecto) c]ohor(tis) I Ae[liae] / [classicae, praef(ecto) fabrum], / [patrono coloniae], /------
200Bloch 1953, p. 270-272 n° 33, cfr. AE 1955, 179 e AE 2002, 276 (per la provenienza) = EDR074050 (da Ostia):
201L. V[olus]io [L. f.] / Ma[e]cian[o], / co(n)s(uli) desig(nato), praef(ecto) aer(arii) Satur[n(i), pr(aefecto) Aeg(ypti)], / pr(aefecto) ann(onae), pontif(ici) m(inori), a libell(is) et [cens(ibus) Imp(eratoris)] / Antonini, a studiis et proc(uratori) [biblioth(ecarum)], / pr(aefecto) vehicul(orum), a libell(is) Antonin[i Aug(usti), pr(aefecto)] / coho(rtis) I Aeliae class(icae), pr(aefecto) fabr[um, p(atrono) c(oloniae)] / L. V[olusi]us Mar[---].
202Fonti: CIL XIV, 250 (da Ostia: a. 152 d.C.); SB, V 7744 (13.2.161); Pap. Gen., I 35, II, 3-4 e 16 (15.11.161); AE 1987, 974 (dal Fayyum, a. 161-162: menzionato in qualità di praefectus Aegypti); SHA, V. Pii, 12, 1; V. Marci, 3, 6; Dig., 37, 14, 17.
203Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 346-347.
204Pflaum 1960-1961, I, p. 333-336 n° 141; Bastianini 1975, p. 295; PME, V 133; Thomasson 1984, col. 351 n° 62; PME, Suppl. I, p. 1780; Bastianini 1988, p. 509; Christol 2007b, p. 36-43; Migliorati 2011, p. 417-419 (da espungere tra i testimonia n° 4 e relativa nt. 1731: AE 1955, 180); Caldelli 2014, p. 593-594; PIR2, V 973; Faoro 2015, p. 110-113 n° 52; Carboni 2017, p. 41-44, 210-212, 230.
205Origo: Ostia?
206Carriera: praef. fabrum; praef. coh. I Aeliae classicae; adiutor operum publicorum; a libellis Antonini Aug. Piì sub Divo Hadriano (LX); praef. vehiculorum (C); a studiis et proc. bibliothecarum (CC); a libellis et censibus Imp. Antonini Aug. Pii; pontifex minor; praef. annonae; praefectus Aegypti; adlectus inter praetorios, fu praef. aerarii Saturni, poi consul designatus. Ad Ostia fu patronus coloniae e patronus del corpus lenunculariorum tabulariorum auxiliariorum Ostiensium.
207L. Volusius Maecianus, mentre era praefectus Aegypti (lo era ancora nel novembre del 161), fu richiamato a Roma da Marco Aurelio e adlectus inter praetorios. Come ex-pretore ricoprì la carica di praefectus aerarii Saturni. Fu in seguito consul designatus, in data incerta, ma posteriore al 166 d.C.34. È verisimile che non arrivò mai a ricoprire il consolato perché morto prima di entrare in carica: già Degrassi 1952, p. 241 aveva ipotizzato che l’iscrizione di Ostia, in cui è ricordato come consul designatus, fosse di natura sepolcrale35. Nel dedicante di questa, L. Volusius Mar[---], sono stati di recente identificati il Volusius [---], procurator della Mauretania Tingitana, noto da un diploma militare trovato a Volubilis (AE 1985, 992, ripreso in AE 1992, 1942) e il dedicante [---]sius Martia[lis] di un’iscrizione di Tingi, posta ad un sesquiplicarius dell’ala [I Ha]mi(orum) (vd. IAM, II 9, per la quale già l’editore proponeva, pur dubitativamente, l’integrazione [Volu?]sius Martia[lis?]). Se l’ipotesi dell’identificazione è corretta, L. Volusius Mar[tialis?] sarebbe un parente, un fratello più giovane o un nipote di Meciano, che avrebbe intrapreso la carriera equestre36.
208A partire da Kunkel, Meiggs e Corbier, è stata ipotizzata un’origine ostiense del personaggio37. L’ipotesi è stata rafforzata da Mireille Cébeillac-Gervasoni sulla base del fatto che l’iscrizione AE 1955, 179 forse è sepolcrale e posta da un parente; che nei Fasti Ostienses per l’anno 91 è ricordato un fundus Volusianus38; che Volusii sono presenti nell’onomastica della città39. Il patronato della colonia sembra a me dirimente: ad oggi resta l’unico prefetto dell’annona ad averlo ricoperto prima dell’età tetrarchica.
209Resta invece incerto se la presenza di Maecianus tra i patroni di rango equestre del corpus lenunculariorum tabulariorum auxiliariorum Ostiensium, attestata dall’albo del 152 d.C. (CIL XIV, 250), sia da collegare alla presunta origine ostiense del personaggio o al suo ruolo di praefectus annonae: nel secondo caso, resterebbe un importante riferimento cronologico per la datazione della carica. In caso contrario, la data del 152 d.C. per l’inizio della carica mancherebbe di solido fondamento40.
210La rilettura di CIL XIV, 5348 fatta da Marinucci 1992, p. 185, n° C 42 ci fa conoscere la tribù cui Maecianus era iscritto: la Palatina.
?-166
22. - VLPIVS SATVRNINVS
211T: CIL II, 1180, cfr. AE 1965, 237 = 1987, 1026 = 1991, 993 (da Hispalis):
212Sex. Iulio Sex. f. Quir(ina) Possessori, / praef(ecto) coh(ortis) III Gallor(um), praeposito nume/ri Syror(um) sagittarior(um) item alae primae Hispa/norum, curatori civitatis Romulensium Mal/vensium, tribuno mi[l(itum) leg(ionis)] XII Fulminat[ae], / curatori coloniae Arcensium, adlecto / in decurias ab Optimis Maximisque / Imp(eratoribus) Antonino et Vero Augg., adiu/tori Ulpii Saturnini praef(ecti) annon(ae) / ad oleum Afrum et Hispanum recen/sendum item solamina transfe/renda item vecturas navicula/riis exsolvendas, proc(uratori) Augg. ad / ripam Baetis, scapharii Hispalen/ses ob innocentiam iustitiam/que eius singularem. Cfr. AE 1983, 976.
213CIL XIV, 106 = VI 1022 = 31228 = EDR105694 (Ostia/Roma?):
214[Imp(eratori) Ca]es(ari), Divi An[tonini Pii] / [fil(io), Div]i Hadrian[i nep(oti), Divi] / [Traia]ni Parth[ici pronep(oti)], / [Divi] Nervae a[bnepoti], / [L. Aurel]io Vero Au[g(usto), Armen(iaco)], / [Parthi]co max(imo), Me[dico, tr(ibunicia) pot(estate)] / [VI, imp(eratori) I]V̅, co(n)s(uli) I̅I̅ des(ignato) [III, proco(n)s(uli)], / [p(atri) p(atriae), pro]pagatorì [imperi p(opuli) R(omani)?], / [codica]ri(i) navicula[ri(i) infern(ates)? per] / [---ium] M. f(ilium) Palatin[a ---] / [p]raef(ectum) ann[onae]. / [Curam] agentibus [---] / [---] Q. Atinio Q. f. A[---] / [---]iorio M. f. Arn(ensi) [---] / [cur(atore) an]n(i) I̅I̅I̅I̅ C. Mess[io ---] / [---i]o L. f. Heliod[oro q(uaestoribus)].
215Fonti: AE 2001, 2155 = RMD, IV 269; AE 2011, 1791 (due diplomi del 19 luglio? 146 d.C.).
216Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 348.
217Christol 2003, p. 206-226, part. p. 213 nt. 14; Christol 2008a, p. 272-275; Faoro 2011, p. 300, n° B7; Piso 2013, p. 159-166 n° 87; PIR2, V 851.
218Origo: ignota.
219Carriera: proc. Daciae inferioris (C); praef(ectus) annon(ae).
220Comunque si interpreti la dedica posta dai codicari(i) naviculari(i) a Lucio Vero nel 166 d. C., ne deriva che il prefetto dell’annona di quell’anno era un M(arci) f(ilius) iscritto nella tribù Palatina: questo esclude almeno per una parte di quell’anno la prefettura di Q. Baienus Blassianus secondo la nuova cronologia. Che poi si possa identificare con l’Ulpius Saturninus di cui Sex. Iulius Possessor fu adiutor è altamente possibile41.
221Da due diplomi militari di recente pubblicazione risulta che Ulpius Saturninus nel 146, con il rango centenario, era procurator – governatore della Dacia Inferior.
166-167
23. - **Q. BAIENVS P. F. PVPINIA BLASSIANVS
222T: CIL XIV, 5341 + 5353 + 5382 + inv. 12230A = Zevi 1968, p. 5-12 = Zevi 1971, p. 193-199, cfr. AE 1972, 70; Licordari 1974, p. 253-257, cfr. AE 1974, 123; Marinucci 1992, p. 178-180, n° C 35 = EDR110159 (da Ostia):
223[Q. Baien]o P̣. f. Pup(inia) / Bla[s]sian[o], / praef(ecto) Aeg(ypti), praef(ecto) ann(onae), p[roc(uratori) a rat(ionibus) (?)], / proc(uratori) provinciar(um) Lu[gdunens(is)] ẹt Aqu[itanicae], / [praef(ecto)] c̣ḷạssis praẹtọṛ(iae) Ravẹ[n]ṇat(is), pro[c(uratori) provin]/[c(iae) Rae]t(iae), proc(uratori) Mauret(aniae) Tingitan(ae), p[roc(uratori) - ca. 4 -] / [- ca. 7 - p]raef(ecto) class(is) Britanṇịc̣[ae, proc(uratori) ad cen]/[sus accip(iendos)] Cappadoc(iae), Armen(iae) [minoris, Ponti] / [Mediterra]ni, functo tribus m[ilitiis equestrib(us)], / [sacer]ḍoṭ[i] Caeninensium, [---] / [c]olleg(ium) fabr(um) ṭ[ign(uariorum) Ost(iensium)], / [opti]ṃo e[t sa]nctissimo, pi[issimo patrono]. / [C]ura agẹnṭ[ibus ---] / [---] Maximo, C. [Iulio Tyranno], / [- Iulio] Com[mune q(uin)q(uennalibus) lustri XXII].
224Fonti: CIL V, 529 = InscrIt, X, IV, 27 (Trieste); CIL V, 539 = InscrIt, X, IV, 38 (Trieste); E. Pais, SupplIt, I, 229 = InscrAq, I 479 (Aquileia); AE 1951, 279 = InscrIt, X, IV, 37; InscrIt, X, IV, 39 e 40 (Trieste); P. Thmouis 1, 16676 CXIV 10, CXVI 9 (estate 167 d.C.); Pap. Berl. 16036 (= SB, XIV 11374: post 21.2.168 d.C.).
225Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 338-339 (ante 133 d.C.).
226PIR2, B 131 (a. 1933); Pflaum 1960-1961, I, p. 304-313 n° 126; Zevi 1968, p. 5-12; Swiderek 1970, p. 461-463; Zevi 1971, p. 193-199; Licordari 1974, p. 253-257, cfr. AE 1974, 123; Bastianini 1975, p. 297; PME, B 14; Pflaum 1978, p. 68-69 n° V; Bastianini 1980, p. 83 (giugno 167-21.2.168); Pflaum 1982, p. 41-42 n° 126; Thomasson 1984, coll. 79 n° 14, 351 n° 65, 420 n° 14; PME, Suppl. I, p. 1472-1473; Bastianini 1988, p. 510; Magioncalda 1989, p. 155-166; PME, Suppl. II, p. 2034; Sablayrolles 1996, p. 69-70; Granino Cecere 1999, p. 99, 153 n° 7; Magioncalda 1999, p. 450 n° 44; Żyromski 2001, p. 78-80 (con molte imprecisioni); Birley 2005, p. 317-318 n° 4; Mainardis, Zaccaria 2005, p. 1-25; Rüpke 2005, II, p. 819 n° 920; Migliorati 2011, p. 444-447; Faoro 2011, p. 219, 269-271 n° A16; Faoro 2015, p. 115-117 n° 55.
227Origo: Tergeste (Trieste).
228Carriera: functus tribus militiis equestribus, cioè praef. coh. II Asturum in Britannia, trib. leg. VII C(laudiae) P(iae) F(idelis) in Moesia Superior, praef. alae II Gallorum in Cappadocia, come apprendiamo da AE 1951, 279 = InscrIt, X, IV, 37; (LX) proc. ad census accipiendos Cappadociae, Armeniae minoris, Ponti Mediterranei per Pflaum 1978, sulla base di AE 1951, 279 = InscrIt, X, IV, 37, dove si legge [pr]oc(uratori) [ad census] / [C]appadoc(iae) Po[nt(i) mediterr(ani)] / Armeniae M[inoris; diversamente [proc(urator) ludi matuti]ni e successivamente [proc(urator) ad census accip(iendos)] Cappadoc(iae), Armen(iae) [minoris] per Zevi; praef. classis Britanṇịc̣ae (C); proc. [---] (C); proc. Mauretaniae Tingitanae (CC); proc. provinc. Raetiae (CC); praef. c̣ḷạssis praẹtọṛiae Ravẹnṇatis (CC); proc. provinciarum Lugdunensis ẹt Aquitanicae (CC); proc. a rationibus o, meno bene, praef. vigilum per Zevi; praef. annonae; praef. Aegypti.
229La figura e la carriera di Q. Baienus Blassianus, cavaliere triestino, devono la loro notorietà alla ricostruzione di una iscrizione ostiense, fatta da Fausto Zevi, a partire da tre frammenti editi in CIL, XIV, ma non riconosciuti come parte di una stessa iscrizione, cui lo studioso ne aggiunse anche alcuni altri inediti. Piccoli miglioramenti di lettura e nuove proposte di integrazione non minano nel complesso la bontà della restituzione. È da questa iscrizione che apprendiamo, tra l’altro, il passagio di Q. Baienus Blassianus per la prefettura dell’annona.
230A partire da Pflaum, che per primo mise in rapporto le iscrizioni di Trieste con uno dei frammenti di Ostia (CIL XIV, 5341) dove era indicata la carica di praefectus Aegypti, la cronologia della carriera di Blassianus era fissata sulla base di Pap. Oxy. 2413: in base alla lettura che se ne dava, si datava la prefettura d’Egitto del cavaliere tergestino al 133 d.C. Di conseguenza la prefettura dell’annona, che precedeva quella dell’Egitto, era collocata negli anni immediatamente precedenti.
231Questa è la cronologia adottata da Pavis d’Escurac, che non recepisce due importanti novità dei prima anni Settanta.
232Nel 1970 Swiderek pubblicava una rilettura del Pap. Oxy. 2413, in base alla quale identificava nel Flavius Titianus, prefetto d’Egitto subito prima di Blassianus, non il prefetto del 133 d.C. ma l’omonimo prefetto del 164/167 d.C. Inoltre leggeva il nome di Blassianus in Pap. Berl. 16036 (= SB, XIV 11374), datato al 21 febbraio del 168 d.C. Ad ulteriore conferma della bontà della nuova datazione, in un articolo del 1974, Antonio Licordari identificava i lacunosi nomi dei curatori della dedica a Blassianus nei personaggi che compaiono in CIL, XIV 5383 + 5406, quali quinquennales del collegio dei fabri tignuarii del XXII lustro, cioè degli anni tra il 164/165 ed il 168/169 d.C.
233In considerazione di questo dobbiamo posticipare la prefettura dell’annona agli anni 166-167 d.C. e rivedere la cronologia della carriera di Blassianus che comincia con le tre milizie negli anni 125-135, epoca in cui precedentemente si collocava l’apice del suo cursus42.
177
24. - *SEX. TIGIDIVS PERENNIS (?)
234T: AE 1971, 534 = IAM II/1, 94 + Suppl. p. 41, linn. 30-53 (tabula Banasitana):
235… [[Sex. Tigidius – f. Perennis]] …
236Fonti: Cass. Dio 72, 9-10; Herod. 1, 8-9; SHA, V. Comm. 4, 5-7; 5, 1-3, 6, 13; 6, 1-4; 14, 8; V. Pert., 3, 3 e 5.
237Bibliografia: Passerini 1939, p. 305-306 n° XLVI; Howe 1942, p. 65-66 n° 2; Pflaum 1970b, p. 217-218; Pflaum 1978, p. 68-69 n° VI; Christol 1999, p. 622; Eck 20002, p. 199; PIR2, T 203 (+ 371?); Rossignol 2007, p. 161-163; Migliorati 2011, p. 533-536; Christol 2015, p. 1039, 1051-1052, 1056.
238Origo: italico (Herod., 1, 8, 1).
239Carriera: membro del consilium principis; praefctus annonae; praefectus praetorio.
240Il passaggio di Perennis attraverso la prefettura dell’annona è ipotizzato, a partire da Pflaum, in base all’ordine gerarchico con cui vengono elencati i sei cavalieri firmatari del documento di Banasa. Ci è ignota l’esatta durata della sua carica: dal 176, secondo Christol 2015; non poté comunque spingersi oltre il maggio del 179, quando troviamo in questa funzione T. Flavius Piso. Fu successivamente prefetto al pretorio, forse già dal 180 d.C. (o addirittura dal 178 d.C., secondo Christol 2015, p. 1051-1052, 1056), per breve tempo con P. Tarrutenius Paternus (PIR2, T 35), pure presente nella tavola di Banasa, poi, fatto uccidere questo (a. 182), da solo fino forse al 185 d.C. (fonti discusse in PIR2, T 203) quando venne eliminato da Commodo.
241Pavis d’Escurac non lo include tra i prefetti dell’annona; Eck lo ritiene solo possibile.
179
25. - T. FLAVIUS T. F. PAL. PISO
242T: Seston 1971, p. 330-331 [= Seston 1980, p. 116-117], cfr. AE 1973, 126 = 1979, 90 = EDR075449 (Ostia):
243Ded(icata) IIII Id(us) Maias / 〚Imp(eratore) Commodo II〛 / P. Martio Vero II. / Locus acceptus ex auctoritate / Flavi Pisonis, pr(aefecti) ann(onae), adsignante / Valerio Fusco, proc(uratore) Augg.
244Fonti: AE 1971, 534 = IAM II/1, 94 + Suppl. p. 41, linn. 30-53 (tabula Banasitana: 177 d.C.); BGU, I 12, 13 (ex prefetto post 14.10.181 d.C.)
245Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 349.
246Seston 1973, p. 152-156 [= Seston 1980, p. 215-219]; Bastianini 1975, p. 300; Pflaum 1978, p. 69-70 n° VII; Pflaum 1982, p. 47-48 n° 172A; Thomasson 1984, col. 352 n° 71; Bastianini 1988, p. 511; Christol 2015, p. 1044, 1051-1056; Faoro 2015, p. 122-123 n° 60.
247Origo: ignota.
248Carriera: membro del consilium principis (ab epistulis o a libellis?); praefectus annonae; praefectus Aegypti.
249Poco sappiamo di T. Flavius Piso: nel 177 d.C. era membro del consilium principis, secondo Christol 2015 ricoprendo una delle più alte cariche procuratorie, quella di ab epistulis o di a libellis; per l’anno 179 d.C. lo ritroviamo ad Ostia in qualità di praefectus annonae. La sua carriera dovette proseguire con la prefettura d’Egitto che va collocata tra la tarda primavera / inizio estate del 180 e l’estate del 181 d.C.
?-189 (dopo il 23 agosto)
26. - L. IVLIVS VEHILIVS GRATVS IVLIANVS
250T: CIL VI, 41271 = 31856, cfr. p. 3811, cfr. Filippini – Gregori 2014, p. 114-115, AE 2014, 75, la cui edizione è qui seguita (autopsia 2019):
251L. Iulio Veḥ[il]ịo Gr[ato] / Iuliano, pra[ef(ecto)] pŕ(aetorio), praef̣(ecto) / ann(onae), á rationib́(us), praef(ecto) c̣[lassis p]raet(oriae) Misenat(ium), pra[ef(ecto)] / classis praet(oriae) Raven[nat(is), proc(uratori)] Aug(usti) et praep(osito) vexiḷ[la]/tion(ibus) tempore belli [Britannici?, pr]óc(uratori) Aug(usti) provinc̣(iae) / Ḷusịt[aniae] et Vettọ[niae, proc(uratori) A]ug(usti) et praeposị[t(o)] / vexillationis per [provinciam Asiam? vel prov(inciam) Cappadociam?], p̣ṛóc(uratori) Aug(usti) / et praef(ecto) classis Pọ[nti]c̣ae, [proc(uratori) Aug(usti)] et p̣ṛa[ep(osito)] / vexillationis per Achaiam et Macedoniam / et in Hispanias adversus Castabocas et / Mauros rebelles, praeposito vexillatio/nibus tempore belli Germanici et Sarmat(ici), / praef(ecto) alae Tampianae, praef(ecto) alae Her/culanae, trib́(uno) cohort(is) primae Ulpiae Pan/noniorum, praef(ecto) cohort(is) tertiae August(ae) / Thracum, donis militaribus donato ab Impe/[ra]ṭ[o]ribus Antonino et Vero ob victoriam / [belli Parthi]c̣i, item ab Antonino et / [Commodo Augg. ob vi]c̣tor(iam) bẹḷḷị G̣ẹṛm[a]ṇịc̣(i) / [et Sarmatici ---] / ------
252Fonti: CIL V, 4343 = InscrIt X, 5, 129 (Brescia: trib́unus cohortis I Pannoniorum, ca. 161); CIG III, 4488 = IGR III, 1037 = 1536 (Palmyra: praefectus alae Tampianae); SHA, V. Comm., 7, 4; 11, 3; Cass. Dio 72, 14, 1; CIL XIV, 4378 (Ostia: praefectus praetorio; 15 luglio 190 d.C.).
253Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 350-351.
254Passerini 1939, p. 308-309 n° LII; Howe 1942, p. 67 n° 10; PIR2, I 364 e 615; Pflaum 1960-1961, I, p. 456-464 n° 180; Grosso 1964, p. 271-280, 317-326; PME, I 136; PME, Suppl. I, p. 1620; PME, Suppl. II, p. 2149; Absil 1997, p. 190 n° 49; Żyromski 2001, p. 101-103; Migliorati 2011, p. 511-517; Ricci 2012, p. 464-465, n° VII, 19; Filippini – Gregori 2014, p. 86 e nt. 3, 92-96, 98-105, 108, 114-117.
255Origo: italico (PME).
256Carriera: praef. cohort. tertiae Augustae Thracum (Syria: ultimi anni di Antonino Pio); trib́. cohort. primae Ulpiae Pannoniorum (Pannonia Superior: a. 159-161); praef. alae Herculanae (Syria), donis militaribus donato ab Imperatoribus Antonino et Vero ob victoriam belli Parthici (a. 162-163); praef. alae Tampianae (miliariae) (Norico: ca. a. 168); praepositus vexillationibus tempore belli Germanici et Sarmatici (LX) (a. 169-170); donis militaribus donato ab Antonino et Commodo Augg. ob vic̣toriam bẹḷḷị G̣ẹṛmaṇịc̣i et Sarmatici (a. 176); proc. Aug. et praep. vexillationis per Achaiam et Macedoniam adversus Castabocas (C) (a. 171); proc. Aug. et praep. vexillationis in Hispanias adversus Mauros rebelles (C/CC?) (a. 172-173); proc. Aug. et praef. classis Pọntic̣ae (CC) (ca. 173-175); proc. Aug. et praeposịt. vexillationis per [provinciam Asiam? vel prov(inciam) Cappadociam?] (a. 175-176); proc. Aug. provinc̣iae Lusịtaniae et Vettọniae (ca. a. 176/177-?); proc. Aug. et praep. vexiḷlationibus tempore belli [Britannici?] (ca. 183-184); praef. classis praetoriae Ravennatium (a. 184-185); praef. c̣lassis praetoriae Misenatium (a. 185-186); á rationib́us (a. 186-187); praef̣. annonae (a. 188?-189); praef. praetorio (a. 189/190).
257Sebbene la dedica urbana a L. Iulius Vehilius Gr[atus] Iulianus sia l’unica che ci faccia conoscere in dettaglio lo svolgimento del suo cursus, è dall’iscrizione di Brescia che apprendiamo il suo nome prima della adozione: T. Iulius Iulianus. Quanto all’integrazione del cognome assunto dopo l’adozione, la revisione della base fatta da Filippini – Gregori 2014, p. 86 nt. 3 conferma la precedente lettura di Bernabei (Bernabei 1887, p. 537), Hülsen (CIL VI, 31856) e Dessau (ILS 1327) del nome Gr[atus]: dobbiamo dunque scartare le proposte Ga[llus] fatta da Géza Alföldy in CIL VI, 41271 e Ga[mus], fatta da Gordon – Gordon 1964, II, p. 148-152 n° 245, tav. 115.
258Le prime tappe del cursus portarono Iulianus a stretto contatto con il senatore M. Nonius Macrinus, al quale è in parte dovuto lo sviluppo successivo della carriera, caratterizzata da funzioni procuratorie di tipo amministrativo cui vennero affiancati comandi militari straordinari, nel clima di emergenza che venne a crearsi negli anni ‘70 del II secolo.
259Con una rimarchevole accelerazione, durante il regno di Commodo, Iulianus ricoprì la prefettura della flotta nei distaccamenti di Ravenna e di Miseno; nel 186-187 d.C. assunse la funzione di a rationibus e, a seguire, quella di praefectus annonae, che dovette detenere non oltre il 189 d.C., quando Commodo, fatto eliminare Cleandro, lo promosse insieme con un certo Regillus, di cui tutto ignoriamo, alla prefettura del pretorio43. Non dovette tuttavia rivestire a lungo questa carica perché anche lui con il collega furono condannati a morte da Commodo (SHA, V. Comm., 7, 4: quos et ipsos postea poenis [Commodo] adfecit)44. Come fa osservare Passerini, resta una traccia della caduta in disgrazia di Iulianus nel fatto che il suo nome risulta eraso nella iscrizione di Ostia e che l’iscrizione di Roma sia stata ritrovata fatta a pezzi nel Tevere. È invece quanto meno dubbio che il ritrovamento «in alveo Tiberis prope Marmoratam» sia da attribuirsi al fatto che l’iscrizione originariamente sarebbe stata posta in statione annonae (così Passerini e sulla sua scia Camodeca 2012, p. 315; Migliorati 2011, p. 516; Filippini – Gregori 2014, p. 86 nt. 3): la dedica urbana è posta a Iulianus in quanto prefetto al pretorio e non in qualità di prefetto dell’annona, condizione a cui si deve aggiungere il fatto che ignoriamo chi siano i dedicanti.
260Per l’ipotesi di identificazione con [---]lius Iulia[nus], onorato a Puteoli (AE 1994, 421, poi AE 2010, 284 = 2012, 362), vd. oltre n° 29.
189-190
27. - M. AVRELIVS PAPIRIVS DIONYSIVS
261T: Nuzzo 1996, p. 90-91, cfr. AE 1996, 309; Nuzzo 1999, p. 38-39 n° A4 = EDR031004 con emendamento della r. 4 (Ostia):
262Corpus / pistorum./ Locus adsignatus a Papirio Dionysio, tunc praef(ecto) ann(onae), / decurionumque c[onsen]su.
263IG XIV, 1072 = IGUR I, 59, cfr. SEG XXXIV, 1013 e 1693 (Roma?)45:
264Μ(άρκον) Αὐρήλιον Παπίριον / Διονύσιον τὸν κράτιστον / καὶ ἐνδο<ξ>ότατον ἔπαρχον Αἰγύπτο[υ] / καὶ ἔπαρχον εὐθενίας, ἐπὶ βιβλειδίω[ν] / καὶ διαγνώσεων τοῦ Σεβαστοῦ, ἔπαρχ̣[ον] / ὀχημάτων καὶ δουκηνάριον, ταχ[θέντα] / κ̣αὶ περὶ τὴν Φλαμινίαν ἐπὶ τῆ[ς εὐθενίας], / [σ]ύμβουλόν τε τοῦ Σεβαστοῦ [καὶ κεντη]/[νάρι]ο̣ν, Λ̣ε[---] / ------
265Fonti: CIL X, 6662 (la prima iscrizione che menzioni i salari dei funzionari [Pflaum 1960-1961, p. 476] ed il termine consiliarius [Eck 2000, p. 204]); Aelianus ap. Suidam s.v. eloidorese, E 916 Adler; Cass. Dio 72, 13, 2 e 14, 3; cfr. SHA, V. Comm., 14, 1; Lanckoroński 1892, n° 207 = IK. Sagalassos, p. 139 n° 59.
266Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 352-353.
267PIR2, A 1567; Pflaum 1960-1961, I, p. 472-476 n° 181; Kunkel [1952] 19672, p. 181; Grosso 1964, p. 271-280; Whittaker 1964, p. 348-369; Bastianini 1975, p. 302; Bastianini 1988, p. 511; De Ranieri 1997, p. 178, 183-185, 188; Rüpke 2005, I, p. 808 n° 858; Christol 2007b, p. 43-50; Migliorati 2011, p. 440-443; Faoro 2015, p. 127-128 n° 65; Carboni 2017, p. 73-74, 230.
268Origo: regioni ellenofone.
269Carriera: iurisperitus; adsumptus in consilium ad ((sestertios)) LX m(ilia) n(ummum); sacerdos confarreationum et diffarreationum; centenarius consiliarius Aug.; ducenarius praef. vehiculorum (ἔπαρχ̣ον ὀχημάτων καὶ δουκηνάριον) (fine a. 176); a copiis Aug. per viam Flaminiam (ταχθέντα κ̣αὶ περὶ τὴν Φλαμινίαν ἐπὶ τῆς εὐθενίας) (tra il 178 e il 180 all’epoca della guerra sul fronte del Danubio: expeditio Germanica II); a libellis et a cognitionibus Imp. Commodi Pii Felicis Aug. (ἐπὶ βιβλειδίων καὶ διαγνώσεων τοῦ Σεβαστοῦ); praefectus annonae; praefectus Aegypti.
270Nella ricca letteratura relativa a M. Aurelius Papirius Dionysius è stata a più riprese sottolineata la particolarità del suo cursus, certo dovuta alle sue origini e alle sue relazioni pregresse con la domus imperiale, entrambe per noi sconosciute.
271Non sappiamo per quali strade Dionysius approdi alla corte di Marco Aurelio, ma qui finisce per occupare un ruolo di primo piano. In questo senso di recente Scheid ha messo in evidenza il senso della carica di sacerdos confarreationum et diffarreationum, di cui Dionysius è l’unico titolare a noi noto: sembra infatti trattarsi di un sacerdozio di nuova introduzione, dovuto a Marco Aurelio, che avrebbe voluto in questo modo onorare Dionysius al momento del suo ingresso nel consilium principis, conferendogli un rango sacerdotale pari a quello di un pontifex minor, ma un ruolo di norma attribuito al pontifex maximus e al suo kalator46.
272Promosso ad una carica strategica di grande rilevanza durante la campagna contro i Marcomanni, Dionysius dovette passare indenne, almeno inizialmente, sotto Commodo, andando ad occupare posti di sempre maggiore rilievo, tra cui la prefettura dell’annona e la prefettura d’Egitto, attestate da IGUR I, 59.
273Tuttavia, la reale presenza di Dionysius in Egitto non risulta attestata da alcun documento47: l’integrazione del suo nome in Pap. Harr., I, 71, l. 6 si è rivelata erronea, poiché una rilettura di Pap. Oxy., XXXVI 2762 e 2800 da parte di J.R. Rea48 e Pap. Lips., II 145, recto I 1, verso 71, 88 ci fanno sapere che Q. Tineius Demetrius (15/18 gennaio 189 – agosto 190)49 dovette subentrare direttamente a M. Aurelius Verianus (a. 188)50. Ciò significa che Dionysius, pur elevato alla prefettura d’Egitto, non raggiunse mai la provincia. Bastianini non esclude che Dionysius, calunniato da Cleandro, possa essere stato destituito prima di arrivare ad Alessandria51. Il mancato esercizio della prefettura d’Egitto o, come si riteneva un tempo, il richiamo all’annona sarebbe dunque da inserirsi nel quadro delle tensioni tra Dionysius e Cleandro, sia nell’ipotesi che Dionysius aggravasse ad arte le conseguenze della carestia per sbarazzarsi di Cleandro (così secondo Cassio Dione ed Erodiano), sia nell’ipotesi che Dionysius non volesse schierarsi dalla parte di Cleandro nelle ruberie del grano egiziano (così secondo Eliano).
274Non si può però escludere che si sia trattato di una soluzione di emergenza che avrebbe costretto a lasciare al suo posto Dionysius, in quanto funzionario di esperienza, capace di fronteggiare una situazione estrema venuta a crearsi nella difficile congiuntura economica degli ultimi anni di Commodo52. Del resto, una recente ipotesi di Zevi, formulata a partire dall’iscrizione ostiense dei pistores, attribuisce proprio a Dionysius, in ragione della sua condizione di iurisperitus e di esperto in materia di annona, le premesse della trasformazione delle attività dei collegi legati all’annona da volontarie che erano in obbligatorie53. Sembra invece più difficile sostenere che l’iscrizione di Ostia sia una prova del favore accordato dai pistores a Dionysius in cambio dell’appoggio contro Cleandro54.
201
28. - CLAVDIVS IVLIANVS, p. v.
275T: CIL VI, 1603, cfr. p. 3163, 3811, 4718 = VI, 628*= SupplIt Imagines - Roma 1, n° 205; Chausson 1995, p. 679-685 = EDR111401 (a. 201 d.C.):
276Cl(audio) Iuliano, p(erfectissimo) v(iro), / praef(ecto) annon(ae), / Ti. Iul(ius) Balbillus, / s(acerdos) Sol̂(is). Ded(icata) X̅I̅I̅I̅ Kal(endas) / Feb(ruarias), L. Annio Fabiano, / M. Nonio Muciâno co(n)s(ulibus).
277IG XIV, 917 (a. 198-202) = IGI, Portus 3, cfr. SEG XXXVI, 922; XXXVII, 791; XLI, 1601; RICIS, II, p. 595 n° 503/1207 = EDR118482 (Portus):
278Ὑπὲρ σωτηρίας καὶ ἐπανόδου / καὶ ἀϊδίου διαμονῆς τῶν κυρίων / Αὐτοκρατόρ(ων) Σεουήρου καὶ Ἀντωνίνου / καὶ Ἰουλίας Σεβ(αστῆς) καὶ τοῦ σύνπαντος / αὐτῶν οἴκου καὶ ὑπὲρ εὐπλοίας / παντὸς τοῦ στόλου τὴν Ἀδράστιαν / σὺν τῷ περὶ αὐτὴν κόσμῳ / Γ(άϊος) Οὐαλέριος Σερῆνος, νεωκόρος / τοῦ μεγάλου Σαράπιδος, / ὁ ἐπιμελητὴς παντὸς τοῦ / Ἀλεξανδρείνου στόλου, / ἐπὶ Κλ(αυδίου) Ἰουλιανοῦ, ἐπάρχου / εὐθενείας.
279Fonti: CIL III, 14165, 8 = AE 2004, 1577 (?); Pap. Giss., I, 48; Pap. Berol. 11532 (= SB, II 4639); Modrzejewski – Zawadzki 1970, p. 529-543, cfr. AE 1971, 481 (da Akoris); Mitchell – French 2012, p. 305-306 n° 138 (?).
280Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 354.
281PIR2, C 899; Bastianini 1975, p. 305; Bastianini 1980, p. 85; Thomasson 1984, col. 354 n° 85 (?); Bastianini 1988, p. 512.
282Origo: ignota.
283Carriera: proc. Galatiae (?); praefectus annonae; praefectus Aegypti (?).
284Rispetto alla trattazione offerta da Pavis d’Escurac tre questioni restano aperte. La prima è se Claudius Iulianus possa identificarsi con lo [--- I]ulianus, che compare in apertura della epistula ritrovata in Libano, presso Daȉr al-Gamar non lontano da Beyrouth, dove sembra essere arrivata in età post antica55. Come è stato osservato, si tratta di parte di un più vasto dossier, che non concerne soltanto i navicularii di Arles, ma è forse copia di una decisione uscita dai servizi imperiali dell’annona riguardo trasporti, forse di grano (regulae), per conto dell’annona (qui annonae deserviunt) con destinazione Roma (in urbe). Il dubbio sulla identificazione riguarda in primo luogo la carica di [--- I]ulianus, procurator / praefectus (quest’ultima è la carica che gli viene attribuita in PIR2, C 899) e, in seconda battuta, l’integrazione del gentilizio. Comunemente si pensa a Claudius Iulianus, prefetto dell’annona nel 201, ma recentemente Camodeca 2012, p. 319 nt. 60 non ha escluso l’ipotesi di una identificazione con [---]lius Iulianus dell’iscrizione di Pozzuoli (AE 1994, 421, poi AE 2010, 284 = 2012, 362: vd. infra n° 29).
285La seconda questione riguarda l’identificazione di Claudius Iulianus con l’omonimo prefetto d’Egitto (PIR2, C 898; Thomasson 1984, col. 354 n° 85), attestato sul posto negli anni 204/206 d.C. da una serie di papiri e da una iscrizione latina (vd. BGU, XI 2024; SB, II 4639 e VI 9393; P. Marmarica, col. IX, v. 1756; AE 1971, 481): propende per l’identificazione Bastianini 1975 (PIR2, C 899 + 898)57.
286La terza questione, più recente, riguarda il rapporto con una frammentaria iscrizione di Ankara, databile probabilmente al III secolo, dove il nome del procuratore della Galazia è stato integrato con [Κ]λ[αύδιον / [Ἰ]ου[λ]ιάνον58. Potrebbe trattarsi di un caso di omonimia oppure avremmo un tassello della carriera del nostro personaggio che precede l’arrivo alla prefettura dell’annona.
Fine II / inizio III
29. - *[--- AE]LIVS vel [--- IV]LIVS IVLIA[NVS]
287T: Camodeca 1994, p. 114, cfr. AE 1994, 421; Demougin 2010, p. 379, cfr. AE 2010, 284 (che fraintende l’interpretazione della Demougin e parla di un procurator); Camodeca 2012, p. 305-321, cfr. AE 2012, 362 = EDR121496 (Puteoli):
288[---]lio Iulia[no ---] / [praef(ecto) an]non(ae), a rationib(us), pra[ef(ecto) class(is) pr(aetoriae) Misen(ensis) et Raven(natis)?, proc(uratori)] / [prov(inciae) Bri]tann(iae), proc(uratori) prov(inciae) [Mauretaniae Tingitanae?, proc(uratori)] / [prov(inciae) Po]nti et Ḅ[ithyniae ---] / ------
289Bibliografia: Camodeca 1994, p. 114, cfr. AE 1994, 421; Demougin 2010, p. 379, cfr. AE 2010, 284; Camodeca 2012, p. 305-321, cfr. AE 2012, 362; Filippini – Gregori 2014, p. 86 nt. 3, 113-117.
290Origo: Puteoli?
291Carriera: proc. prov. Ponti et Ḅithyniae; proc. prov. [Mauretaniae Tingitanae?]; proc. prov. Britanniae; [praef. class. praetoriae Misenensis et Ravennatis?]; a rationibus; praef. annonae.
292Un recente articolo di Giuseppe Camodeca ha fatto conoscere un nuovo prefetto dell’annona, il cui nome frammentario viene restituito, per questioni di impaginazione e di spazio con [--- Ae]lius o [--- Iu]lius Iulia[nus]. La carriera che precede la promozione all’alta prefettura è nota ma solo in parte, a causa delle tante lacune, per quel che riguarda le cariche ducenarie. Con la consueta prudenza, l’editore lascia in dubbio se, prima dell’ufficio a rationibus, sia da integrare la doppia prefettura di fotta ([praef(ectus) class(is) pr(aetoriae) Misen(ensis) et Raven(natis)?]) o la sola prefettura del distaccamento di Miseno ([praef(ectus) class(is) praet(oriae) Misen(ensis)?]) e se la seconda procuratela provinciale sia da riferire alla Mauretania Tingitana.
293Due questioni restano al momento aperte: 1) la ragione della presenza della dedica a Puteoli; 2) l’identificazione del personaggio.
294Riguardo al primo punto, Camodeca, ipotizzando che i dedicanti vadano individuati nei collegi di mercanti o negotiatores legati all’annona, ritiene che la dedica, onoraria, sia stata elevata nella città campana perché ancora alla fine del II secolo d.C. (epoca a cui appartiene l’iscrizione) la città continuava ad avere un ruolo rilevante nei traffici annonari59. In assenza del dedicante e senza mettere in discussione il ruolo di Puteoli, giustamente rivendicato da Camodeca, penso piuttosto che [--- Ae]lius o [--- Iu]lius Iulia[nus] sia stato onorato a Puteoli perché originario del posto, dal momento che non sono note al momento dediche onorarie a prefetti dell’annona al di fuori di Roma e del comparto Ostia-Portus tranne nelle loro rispettive città d’origine60.
295Riguardo all’identificazione del personaggio, stante la frammentarietà del gentilizio, [---]lius, e la presenza di un cognome molto comune quale è Iulianus, la cautela è d’obbligo. Tuttavia, la contiguità cronologica con L. Iulius Vehilius Gr[atus] Iulianus (vd. supra n° 26) e con lo [ --- I]ulianus della epistula di Daȉr al-Gamar (vd. supra n° 28)61 ha costretto ad una riflessione. Nonostante la nuova proposta di ricostruzione della carriera di L. Iulius Vehilius Gr[atus] Iulianus (qui accolta) renda ora possibile l’accostamento a quella di [---]lius Iulianus, l’assenza in questa di tutti gli incarichi straordinari di praepositus vexillationibus consiglia di escludere l’identificazione dei personaggi62. Quanto allo [ --- I]ulianus della epistula di Daȉr al-Gamar, comunemente si pensa a Claudius Iulianus, prefetto dell’annona nel 201, ma sono d’accordo con Camodeca che non si possa escludere l’ipotesi di una identificazione con [---]lius Iulianus dell’iscrizione di Pozzuoli63.
296La menzione della carica di a rationibus senza l’indicazione del titolo di procurator orienta verso un’epoca non anteriore alla seconda metà del II secolo, mentre la mancata divisione della Britannia pone come termine ante quam il regno di Caracalla. È in questa forcella che va inserito il nuovo prefetto.
Età di Settimio Severo e Caracalla (198-209)
30. - PHILVMENIANVS
297T: Frg. Vaticanum 234 (Ulp., de officio praetoris tutelaris: FIRA2, II, p. 510):
298Sed Ostienses pistores non excusantur, ut Philumeniano Imperator noster cum patre rescripsit.
299Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 355.
300PIR2, P 388; Sirks 1999, p. 107-108; Sablayrolles 1999, p. 352.
301Origo: ignota.
302Carriera: praefectus annonae.
303Sablayrolles esclude Philumenianus dalla lista dei prefetti dell’annona, in quanto nel frammento non è espressamente attestato come tale. Si osservi tuttavia che il frg. Vaticanum 234 è inserito tra due excerpta relativi entrambi a pistores, nei quali è menzione dei praefecti annonae (vd. Ser. Sulpicius Similis, supra n° 13 e Claudius Iulianus, supra n° 15).
Età di Settimio Severo e Caracalla (198-209)
31. - **PR(---) ANT(---), v. p.
304T: CIL VI, 1474 = 41176 = EDR093444 (con totale revisione di lettura):
305[P. Alfio P. f. Gal(eria) Max]imo Numerio Av[ito, v(iro) c(larissimo)], …; et] /15 [quod eis apud praef(ectum) a]nnon(ae), v(irum) p(erfectissimum), Pr(---) Ant(---) acuti[ssima] / [oratione adfuerit, a] quo et ipso petente s[ecun]/[dum morem maiorum] aeternam inmun[itatem] / [respici rogaverunt; e]t quod inmunit[ate eor(um)] / [contempta a praefe]cto ad munera vo[catos] /20 [apud imperatores s]upplicando ma[ximis] / [iniuriis liberave]rit; et quod de [ea re] / [eos imperatoribus] invictis primo [inter]/[ventu motis semper ad]iuvet; et quod o[mnes] / [querimonias eoru]m etiam k[astrensibus] /25 [moderationem praestare iussis probari] / [impetraverit ---] / ------
306Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 366 (Ant(onius) Acutus: III secolo).
307CIL VI, 41176 (G. Alföldy).
308Origo: ignota.
309Carriera: praefectus annonae.
310Pavis d’Escurac collocava tra i prefetti del III secolo un Ant(onius) Acutus, di cui aveva notizia dall’iscrizione urbana CIL VI, 1474, nota dalle schede veronesi del Bianchini e poi perduta. Si tratta della dedica urbana a P. Alfius Maximus Numerius Avitus, in cui, seguendo l’edizione di Henzen, alla r. 15, leggeva: a]nnon(ae) V(rbis) R(omae) pr(aefectura) Ant(onii) Acuti.
311La revisione del manoscritto di Verona (F. Bianchini, ms. Ver., 362, 10) per l’apprestamento della nuova edizione del fascicolo VIII, VI di CIL VI ha condotto Géza Alföldy ad una nuova lettura della riga in questione e ad una nuova interpretazione, che è quella qui seguita: apud praef(ectum) a]nnon(ae), v(irum) p(erfectissimum), Pr(---) Ant(---) acuti[ssima] / [oratione adfuerit]. Di che si tratta? I cittadini di una città che aveva il munus di inviare derrate a Roma erano stati liberati da questo onere, ma il prefetto dell’annona non voleva riconoscere loro l’immunità. L’onorato, patrono della città, aveva perorato la causa della comunità prima presso lo stesso prefetto dell’annona, poi presso l’imperatore fino ad ottenere in perpetuo il favore desiderato. La nuova lettura modifica il nome fin qui noto del prefetto dell’annona e gli attribuisce una più precisa cronologia. Per il resto di lui nulla sappiamo.
210
32. - T. MESSIVS EXTRICATVS, v. p.
312T: Testaguzza 1970, p. 76, cfr. AE 1977, 171 = Cébeillac-Gervasoni 1979, p. 267-277, cfr. AE 1979, 95 = EDR076710 (Portus):
313Sicut coram praecepit / v(ir) p(erfectissimus) Messius Extricatus, / praef(ectus) ann(onae), titulus ponetur / qui demonstret ex quo loci / in quem locum saborrariis / saborram tollere liceat factum / autem opus est ut idem titulo / retro omnium praefectorum / litterae instruantur quibus / de podismo est statutum quibusque / suam auctoritatem idem v(ir) p(erfectissimus) / manere praecipit titulus / scriptus per / Iulium Maternum, / ((centurionem)) fr(umentarium) XV Kal(endas) Octobr(es) / Faustino et Rufino co(n)s(ulibus) / cura(m) agente M(arco) Vargunteio / Victore.
314CIL VI 3839a, = 31776a = 41190 = EDR093454:
315〚[T. Messio Ext]r[ic]ato, / [co(n)s(uli) II ord(inario)?, a s]tudis, leg(ato) leg(ionis) / [--- co(n)s(ulari?), c]omiti, amico / [fidissimo, p]raef(ecto) ạnn(onae), / 〚[pontifici mino]ri, praef(ecto) praet(orio)〛 / 〚[Imp(eratoris) Caes(aris) M. A]urelli〛 / 〚[Antonini Pi]i Felicis Aug(usti)〛 / 〚[pontificis] maximi〛 / 〚[sacerdotis] a̲m̲p̲l̲i̲s̲s̲i̲m̲i̲〛 / 〚[L. Iul(ius) Aur(elius) He]r̲m̲o̲g̲e̲n̲e̲s̲〛 / [ob insignem e]ius erga se / [benevolen]tiam q̣ụa / [sibi impetr]avit in/dulgentia]m sacram / [beneficii divini honore] / [fulgentem? prolatis] / [commentariis ---] / ------
316CIL VI, 3839b = 31776b + 3861 = 31875 = 41191 = EDR093455:
317〚[T. Messio Extricato]〛 / 〚[co(n)s(uli) II ordinar(io)?], a̲ s̲[tudi]s̲〛, / [leg(ato) leg(ionis) +5?+, c]o̲(n)s̲(ulari?), c̲o̲m̲i̲t̲i̲, / [amico fidis]s̲i̲m̲o̲, p̲r̲a̲e̲f̲(ecto) / 〚[ann(onae), pontifi]c̲i̲ m̲i̲n̲o̲r̲i̲,〛 / [p]raef(ecto) pr̲a̲e̲t̲(orio) / [Im]p(eratoris) Caes(aris) M. Au̲r̲e̲l̲l̲i̲ / 〚[Antonini Pi]i̲ F̲e̲l̲i̲c̲i̲s̲ A̲u̲g̲(usti)〛 / 〚[pontif(icis) max(imi)] sacerdotis〛 / 〚[amplissimi] L. Iul(ius) Aur(elius)〛 / 〚[Hermogenes o]b insignem eius〛 / 〚[erga se benevol]entiam qua sibi〛 / [impetravit in]dulgentiam / [sacram benefic]ii divini honore / [fulgentem? prola]tis commentar̂îis / ------
318Fonti: CIL VI, 1984 (data il II consolato).
319Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 360 ([---]atus: regno di Elagabalo).
320Passerini 1939, p. 323-324 n° LXXII; Howe 1942, p. 74 n° 31; Pflaum 1960-1961, II, p. 759-762 n° 293; PIR2, M 518 (a. 1970); Eck 1978, coll. 289-290 n° 6a; Cébeillac-Gervasoni 1979, p. 267-277; Pflaum 1980, p. 72-75 n° 293; Salway 1997, p. 127-153; Scheid 1999, p. 80-81, 119 n° 13; Rüpke 2005, II, p. 1151 n° 2439; Okoń 2017, p. 180 n° 725 (che non identifica T. Messius Extricatus con ]atus).
321Origo: africano.
322Carriera: procurator a studiis (CCC); praefectus annonae (17 settembre 210); pontifex minor; adlectus inter praetorios (?); legatus legionis [---]; adlectus inter consulares (?); consul bis (a. 217); praefectus praetorio (a. 221?).
323Pavis d’Escurac collocava tra i prefetti in carica durante il regno di Elagabalo un tal [---]atus, noto da due iscrizioni frammentarie gemelle di Roma, ritrovate sull’Esquilino, CIL VI, 3839a = 31776a e CIL VI, 3839b = 31776b + 3861= 31875, che ripetevano senza varianti una non convenzionale carriera. È merito di Mireille Cébeillac-Gervasoni aver messo in rapporto le due iscrizioni con un cippo trovato reimpiegato in una tomba a Portus, nell’area del porto di Claudio; di aver dato un nome completo al prefetto dell’annona di CIL VI, 3839a-b = 31776a-b + 3861, che possiamo quindi identificare in T. Messius Extricatus, e di averne fissato la prefettura dell’annona al 210.
324In base alla nuova ricostruzione possiamo ora dire che T. Messius Extricatus era probabilmente un Romano d’Africa64, forse di Gightis (dove è attestata la gens Messia, da cui proviene L. Messius Rufinus che entra in senato nel III secolo: PIR2, M 520a), dunque un compatriota dei Severi. La sua carriera per noi inizia con l’incarico di procurator a studiis, una funzione che dal regno di Settimio Severo sarà di rango trecenario. Da qui Extricatus passa alla prefettura dell’annona, dove è certamente in carica il 17 settembre del 210, epoca a cui deve risalire grosso modo anche il conferimento del pontificato minore. Poco dopo, per interessamento di Caracalla, Extricatus deve essere stato ammesso in senato tra gli ex pretori, dal momento che risulta affidato a lui il comando di una legione, il cui nome è purtroppo caduto in lacuna. Adlectus inter consulares ancora per volonta del principe, di cui era comes et amicus fidissimus, nel 217 viene nominato consul bis, forse facendo valere l’adlectio inter consulares come un primo consolato65. In questa carriera certamente atipica non deve meravigliare la posteriore prefettura del pretorio che potrebbe aver ricoperto nel 221 insieme con Antiochianus, noto dall’Historia Augusta (Vita Heliog., 14, 7-8 e 15, 1 e 3: su di lui Howe 1942, p. 75 n° 32-33). Se la ricostruzione è corretta, è con Extricatus e Antiochianus che doveva trovarsi Elagabalo quando tutti e tre vennero uccisi (Cass. Dio 79, 21, 1)66. La tragica fine potrebbe spiegare l’erasione nelle due iscrizioni urbane e la loro riduzione in frammenti.
325Nell’iscrizione di Portus, realizzata ben prima che Extricatus cadesse in disgrazia, è registrato un suo pubblico provvedimento (Sicut coram praecepit), con il quale ordina che venga realizzata un’iscrizione in cui si indichi ai saborrarii dove cavare e dove trasportare la sabbia e in cui si riportino le decisioni dei precedenti colleghi circa le misure fissate. Spiccano nell’iscrizione l’insistenza sulla funzione precettiva del prefetto (si noti la ripetizione del verbo praecipere), il potere in virtù del quale agisce (suam auctoritatem), la sua facoltà di intervenire sugli spazi.
213?-215
33. - **Q. MARCIVS DIOGA, praef. annonae sacrae urbis
326T: Romanelli 1923, p. 130, cfr. AE 1926, 160 = IRT 401 (da Leptis Magna):
327Divo Pio / Severo Aug(usto) / Q. Marcius Dioga, / praef(ectus) annona[e] / sacrae ur[bi]s.
328Frg. Vaticanum 235 (Ulp., de officio praetoris tutelaris: FIRA2, II, p. 510):
329… Plus etiam Imperator noster indulsit, ut a tutelis, quas susciperant ante quam pistores essent, excusarentur; sed hoc ab ipso creatis pistoribus praestitit et ita Marco Diocae praefecto annonae rescripsit.
330CIL XIV, 4468/70, cfr. Barbieri 1957, p. 93-105, AE 1960, 163 = EDR074243 (da Ostia):
331------/ pont[if(ici)] minori, p[r]aef(ecto) an[non(ae)], / a rat[io]nibus Aug(usti), a libellis Aug[usti], / ab [epist]ulis Aug(usti), proc(uratori) patrimon[i Aug(usti)], / proc(uratori) ad dioecesin Alexandr[iae, proc(uratori)] / ad census accipiendos trium ci[vitat(ium)] / Ambianorum, Murrinorum, Atreba[tium], / proc(uratori) ad alimenta, praef(ecto) classis Flav[iae] / Pannonicae, trib(uno) milit(um) leg(ionis) X̅I̅I̅ Fulmin[atae] / ------
332Pietrangeli 1940, p. 179 n° 8, AE 1946, 95, vd. Barbieri 1957, p. 93-105, AE 1960, 164 = CIL VI, 41277 = EDR074244:
333------ / [pontifici minori], prae[f(ecto)] / [annonae, a ration]ibus August(i), / [a libellis, ab epis]tulis, procur(atori) / [patrimo]ni, procur(atori) dioeces(eos) / [Alexa]ndr(iae), procur(atori) ad census / [accipie]ndos trium civitatiu[m] / [Ambian]orum Murṛ[i]norum Tṛ[e]/[batium, procur(atori) ab ali]mentị[s, praef(ecto)] / [classis Flaviae Pannonicae], / [trib(uno) mil(itum) leg(ionis) XII fulminatae], / ------
334Fonti: CIL XIV, 4389 + 4493 + 4681 = Cébeillac-Gervasoni – Zevi 1976, p. 621-637, cfr. AE 1977, 154 (da Ostia: sappiamo ora che fu praefectus vigilum a. 214-217).
335Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 356 + Pavis d’Escurac 1976, p. 357-358.
336PIR2, M 231 (a. 1983) + Pflaum 1960-1961, p. 719-725 n° 271, cfr. p. 994; PME, II, Incerti, p. 990 n° 255; PME, Suppl. I, p. 1824; PME, Suppl. II, p. 2320; Christol 1991, p. 165-188; Sablayrolles 1996, p. 500-503 n° 28; Sablayrolles 1999, p. 352-353, 375, 378; Christol 2014, p. 59-66; Magioncalda 2015, p. 1433-1434; Carboni 2017, p. 92-94; Filippini 2019, p. 46-47.
337Origo: Leptis Magna.
338Carriera: trib. mil. leg. XII Fulminatae (prima del 192); praef. classis Flaviae Pannonicae (192-194 ca.) (LX); procur. ab alimentịs (195-197 ca.) (LX); procur. ad census accipiendos trium civitatium Ambianorum Murṛinorum Tṛebatium (197-199 ca.) (LX); procur. dioeceseos Alexandriae (200-202 ca.) (C); procur. patrimoni (203-205 ca.) (CC); ab epistulis (CC), poi a libellis (CC) (205-211?); a rationibus Augusti (211?/212-213?) (CC); praef. annonae; pontifex minor; praefectus vigilum.
339Tra i prefetti dell’annona di Caracalla, Pavis d’Escurac 1976, p. 356 registra Q. Marcius Dioga, cui attribuisce due documenti: AE 1926, 160, da Lepcis Magna, e il frg. Vaticanum 235. Non rientra nella sua pubblicazione un importante articolo dello stesso 1976 di Mireille Cébeillac-Gervasoni e Fausto Zevi, i quali, riconoscendo l’appartenenza ad una stessa lastra di più frammenti editi separatamente in CIL, XIV, restituiscono una dedica pro salute et victoria di Caracalla, in cui alla r. 2 compare Q. Marcius Dioga, nella veste di praefectus vigilum, e(minentisimus) v(ir)67. Nel commento al testo ricostruiscono la carriera di Dioga, ponendo in successione la prefettura dei vigili, che collocano tra il 212 ed il 214 (?), cioè tra quella di Q. Cerellius Apollinaris (212) e quella di Valerius Titanianus (217), e la prefettura dell’annona, che collocano tra il 214 ed il 217.
340Dobbiamo a Michel Christol l’idea di attribuire a Q. Marcius Dioga due iscrizioni acefale, una da Ostia, la seconda da Roma, note da tempo alla letteratura e attribuite da Barbieri ad uno stesso personaggio, purtroppo anonimo68, di cui viene descritta la carriera fino alla prefettura dell’annona. Se l’identificazione è corretta, ne consegue che Q. Marcius Dioga, censito da Pavis d’Escurac 1976, p. 356, e l’anonimo delle due iscrizioni, rubricato da Pavis d’Escurac 1976, p. 357-358, sono in realtà uno stesso prefetto dell’annona.
341Secondo questa ricostruzione, Dioga sarebbe originario di Leptis e apparterrebbe ad una famiglia inserita nell’ordine equestre già nel II secolo69, cui l’avvento della dinastia severiana avrebbe dato ampie opportunità di carriera. Tribunus militum della legio XII Fulminata di stanza in Cappadocia, era praefectus classis Flaviae Pannonicae sul Danubio quando Settimio Severo prese il potere (ca. 192-194 ca.). Promosso ad un altro incarico sexagenario, quello di procurator ab alimentis, dovette forse alla sua fedeltà nei confronti del sovrano l’incarico di condurre le operazioni di censo in Gallia all’indomani della guerra civile, in qualità di procurator ad census accipiendos trium civitatium Ambianorum Murṛinorum Trebatium, sempre di rango sexagenario (ca. 197-199)70.
342Passato al rango centenario come procurator dioeceseos Alexandriae, divenne ducenario con la carica di procurator patrimoni, prima di salire agli uffici palatini di ab epistulis, a libellis71 e a rationibus Augusti, una sequenza che non ha paragoni. Contrariamente a quanto ipotizzato da Mireille Cébeillac-Gervasoni e Fausto Zevi da qui dovette accedere alla prefettura dell’annona, che dovette ricoprire negli anni 213?-21572, coerentemente con la datazione del fragmentum Vaticanum 23573: in questo stesso periodo venne anche eletto pontifex minor.
343La prefettura dei vigili, attestata dall’iscrizione di Ostia, dovette essere posteriore all’annona: come fa notare Sablayrolles, nell’iscrizione di Ostia egli reca il titolo di e(minentisimus) v(ir), da considerarsi superiore a quello di perfectissimus, che avevano i prefetti dell’annona sotto i Severi. È possibile infatti che sotto questa dinastia la prefettura dei vigili abbia conosciuto un favore tanto eccezionale da superare in dignità quella dell’annona. Nei fasti dei praefecti vigilum ricostruiti da Sablayrolles, Q. Marcius Dioga andrebbe così a collocarsi tra L. Valerius Datus (estate 213)74 e M. Valerius Titanianus (217)75, cioè tra il 215 ed il 217.
344Troppo legato a Caracalla, è possibile che dovette seguirne le sorti, come ipotizza Christol: certo è che dopo la prefettura dei vigili se ne perdono le tracce.
Età di Macrino o Elagabalo
34. - *ANONIMO 1, [v.] p.
345T: Pace 1927, p. 165 n° 34; Manganaro 1982, p. 496-497; Manganaro 1988, p. 77; Manganaro 1989, p. 185 n° 68 fig. 73 (marmo), cfr. AE 1989, 343a; De Romanis 2004, p. 303-312, cfr. AE 2004, 664 = EDR081535 (da Camarina):
346------ / [[ [---]++]] ((hedera)) / [---]+entia / [--- v(iri)] p(erfectissimi), praef(ecti) ann(onae), / [---? v(ice) a(gentis) praeff. (i.e. praefectorum) pr]aetorio, ee. mm. vv. (i.e. eminentissimorum virorum).
347Bibliografia: Manganaro 1982, p. 497; Manganaro 1989, p. 185 n° 68 fig. 73; De Romanis 2004, p. 303-312.
348Origo: ignota.
349Carriera: praef. annonae v(ice) a(gens) praeff. praetorio ee. mm. vv.
350Nel 1927 Biagio Pace ha pubblicato un frammento di «lastra di calcare di apparenza marmorea … rinvenuta da un marinaio di Puntasecca, nel mare sotto la punta S. Nicola», dove leggeva: ENTIA NN l VV76. Quando nel 1972 la collezione Biagio Pace venne acquistata dallo Stato, al frammento già edito ne risultava accostato un altro, grazie al quale era possibile individuare la menzione di un prefetto dell’annona77. È merito di Giacomo Manganaro aver portato questa iscrizione all’attenzione degli studiosi attraverso una serie di contributi degli anni ‘80, in cui tentava una restituzione ed interpretazione dell’importante documento. Secondo Manganaro, l’anonimo prefetto dell’annona, che svolgeva funzioni anche per i prefetti al pretorio, assenti da Roma perché al seguito degli imperatori da lui identificati con i Severi, avrebbe fatto costruire o restaurare pilae o moles presso Caucana. La riedizione del documento fatta da Federico De Romanis non solo ne ha migliorato la lettura78, ma soprattutto ha contribuito a chiarire il contesto di provenienza, rimarcando i compiti del prefetto dell’annona: De Romanis ha infatti ricordato come mai in ambito provinciale risulti attestato un coinvolgimento dell’alto funzionario equestre nella costruzione, ricostruzione, mantenimento di edifici pubblici, anche legati all’annona, ricadendo questo compito sui governatori di provincia. Da qui l’idea che l’intervento del prefetto riguardi Ostia (o Roma), città da cui la lastra ha altissime probabilità di provenienza79. Alle considerazioni fatte possiamo ora aggiungere due argomenti: 1) non si conoscono iscrizioni relative a prefetti dell’annona fuori da Ostia, Portus e Roma o dalle loro città d’origine, dove compaiono in qualità prevalentemente di onorati, ma anche di dedicanti (ma non è questo il caso per la struttura del testo)80; 2) sappiamo ora per certo che materiali ostiensi si sono spostati lungo le coste tirreniche già in età tardo antica come ha dimostrato il caso di Civitavecchia81.
351Restano aperte le questioni della possibile identificazione del prefetto e quella della datazione della sua prefettura.
352Di recente Andreina Magioncalda82 2003b, p. 607-608 ha proposto una identificazione del nostro anonimo prefetto con L. Baebius Aurelius Iuncinus: l’automatismo con cui si attribuisce la prefettura dell’annona a coloro che abbiano rivestito la prefettura d’Egitto non viene qui accolta (vd. E12). A ciò si aggiunge che L. Baebius Aurelius Iuncinus sarebbe l’unico prefetto dell’annona a noi noto ad essere stato in precedenza procurator ad annonam ad Ostia.
353Come si è visto sopra, Manganaro identificava con i Severi gli Augusti al seguito dei quali i prefetti al pretorio avrebbero lasciato Roma e, supponendo caduto nell’erasione il nome di Geta, datava la prefettura agli anni 209 (anno in cui Geta divenne Augusto) ed il 211 (anno della morte di Geta)83.
354Bisogna tuttavia osservare che le iscrizioni in cui si ricordi la supplenza straordinaria della prefettura del pretorio da parte di prefetti dell’annona oltre ad essere poche, non sono anteriori alla metà del III secolo84: possiamo ricordare il caso di C. Attius Alcimus Felicianus, che alla metà del III secolo fu prefetto dell’annona, vice prefetto dei vigili e dei prefetti al pretorio (qui infra n° 37); quello di un anonimo prefetto dell’età di Probo che cura (?) i lavori di un edificio ignoto (qui infra n° 38); forse quello di un altro anonimo prefetto di fine III - inizio IV secolo, noto da un’iscrizione di dubbia provenienza (Ostia/Roma), onorato dai codicari navicularii come loro patrono (qui infra n° 39); quello di Manilius Rusticianus in età tetrarchica (qui infra n° 42)85. L’incarico sembra strettamente collegato con la città di Roma e la questione dell’approvvigionamento attraverso il porto di Ostia e mostra la preoccupazione degli Augusti, lontani dalla città con i prefetti al pretorio al loro seguito, per il mantenimento dell’ordine pubblico.
355La presenza di questa carica e considerazioni di ordine paleografico portano a ritenere l’iscrizione un po’ più tarda. L’ipotesi è stata già avanzata anche da Porena 2003, p. 156-157 nt. 88, il quale fa osservare come il nome eraso potrebbe essere anche quello di Macrino o Elagabalo86. L’A. osserva che, in tal caso, nell’iscrizione di Camarina sarebbe attestata epigraficamente per la prima volta una pratica comune nel corso del III secolo.
Età di Elagabalo
35. - CLAVDIVS (?)
356T: SHA, V. Heliog., 12, 1:
357Ad praefecturam praetorii saltatorem, qui histrionicam Romae fecerat, adscivit, praefectum vigilum Gordium aurigam fecit, praefectum annonae Claudium tonsorem.
358Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 359.
359PIR2, C 759.
360Origo: ignota.
361Carriera: praefectus annonae.
362Sia pur dubitativamente è sembrato opportuno conservare nella lista il nome di Claudius, che è citato in un passo della HA, discusso ma forse non esente da problemi testuali87. Del resto, il ritrovamento del nome di Gordius in un graffito del Palatino88 ha consigliato a Sablayrolles di includere questi nella lista dei prefetti dei vigili89.
31 marzo 222 - prima del 1 dicembre 222
36. - DOMITIVS VLPIANVS, praef. ann. sacrae Urbis
363T: Cod. Iust., 8, 37, 4:
364Imp. Alexander A(ugustus) Sabinae. Secundum responsum Domitii Ulpiani praefecti annonae iurisconsulti amici mei.... P(ro)p(osita) II k. April. Alexandro A(ugusto) cons(ule).
365IGLTyr 28 = Chéhab 1983, p. 125-129, cfr. AE 1988, 1051; Feissel 2006, p. 107-108, cfr. AE 2006, 4 (da Tyrus):
366Domitio Ulpiano, praefecto / praetori(o), eminentissimo viro, / iurisconsulto item praefecto / annonae sacrae Urbis, Seberia (!) / Felix Aug(usta) [Ty]rior(um) col(onia) metropol(is) / p[at]ria.
367Fonti: Dig., 4, 2, 9, 3; SHA, V. Pescen. Nigri 7, 4; V. Elag., 16, 4 (Removit et Ulpianum iuris consultum...), cfr. Aur. Vict., Caes., 24, 6; V. Alex., 26, 5-6; 51, 4; 68, 1, cfr. Eutrop., 8, 23 e Fest., 22, 1; Cod. Iust., 4, 65, 4, 1 (… Domitium Ulpianum praefectum praetorio et parentem meum …: 1 dicembre 222); Zosim., 1, 11; Cass. Dio, 80, 1-2; Pap. Oxy., XXXI, 2565 (per la data di morte di Ulpiano, che deve essere anteriore al maggio/giugno 224, poiché M. Aurelius Epagathus, qui prefetto d’Egitto, era “the chief investigator of the murder of Ulpian”).
368Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 361.
369Passerini 1939, p. 324-326 n° LXXVI; Howe 1942, p. 75-76 n° 36; PIR2, D 169; Pflaum 1960-1961, II, p. 762-765 n° 294; Honoré 1982, p. 15-46; Millar 2002, p. 81-87; Feissel 2006, p. 107-108; Christol 2016, p. 447-468; Carboni 2017, p. 85-86; Filippini 2019, p. 25-60.
370Origo:Tyrus (Tiro).
371Carriera: consiliarius; a libellis (= magister scrinii); iurisconsultus; praefectus annonae; praefectus praetorio.
372Gli unici due punti fermi della carriera di Ulpiano sono quelli che le fonti giuriche ci fanno conoscere e cioè il passaggio prima per la prefettura dell’annona e poi per la prefettura al pretorio, carica che dovette ricoprire prima con Iulius Flavianus e Geminius Chrestus, poi, dopo che questi furono eliminati, da solo (Zosim., 1, 11; Cass. Dio, 80, 2, 2). Lo stretto rapporto con Severo Alessandro dovette rivestire un ruolo importante nella fase più tarda del suo cursus: nella HA, V. Alex., 51, 4 si dice che Alessandro lo teneva in conto di tutore (pro tutore habuit) e in due passi del Digesto Alessandro stesso lo definisce amicus meus e parens meus.
373L’iscrizione di Tyrus poco aggiunge a quanto noto: onorato in patria dalla colonia stessa, si tace tutta la carriera che precedette l’accesso alle grandi prefetture. Come per altri grandi giuristi pervenuti alle più alte cariche (vd. L. Volusius Maecianus, M. Aurelius Papirius Dionysius), si ricorda il ruolo di iurisconsultus. Nel menzionare la prefettura dell’annona si aggiunge il luogo di esercizio, sacrae Urbis, come avvenne già per Dioga. La carica di praefectus praetorio è accompagnata dal titolo di eminentissimus vir, riaprendo la discussione nata sulla base dell’affermazione della HA, V. Alex., 21, 3, secondo cui Alessandro avrebbe conferito ai suoi prefetti al pretorio la dignità senatoria e il titolo di clarissimi (… senatoriam addidit dignitatem, ut viri clarisismi et essent et dicerentur)90.
374La datazione dell’iscrizione di Tyrus è molto discussa. Il primo editore la considerava contemporanea ad Ulpiano (a. 222-223), pur osservando le peculiarità paleografiche. Di recente Rey-Coquais91 e Feissel92 pensano piuttosto ad una imitazione o ad un omaggio retrospettivo tardo.
375Resta invece assai problematica la ricostruzione della fase procuratoria della carriera di Ulpiano. Secondo le proposte di Tony Honoré, uno dei massimi conoscitori del celebre giurista, egli sarebbe stato prima consiliarius e a libellis sotto Settimio Severo tra il 202 ed il 209, poi, dopo la morte dell’imperatore e l’assassinio di Geta, si sarebbe allontanato dall’esercizio delle funzioni amministrative per dedicarsi alla stesura di trattati giuridici; quindi, passato indenne sotto Macrino ed Elagabalo, ma tenuto in posizione marginale, all’inizio del regno di Severo Alessandro (o forse già alla fine del regno di Elagabalo) avrebbe ricoperto al prefettura dell’annona93 (il resto della carriera è noto). In questa ricostruzione sono da sottolineare il fatto che la cronologia della carica di a libellis si fonda sull’analisi stilistica dei rescritti imperiali di epoca severiana e il fatto che venga destituito di valore storico il passo della HA, V. Pescen. Nigri 7, 4, in cui si dice che sotto i Severi Ulpiano sarebbe stato Papiniano in consilio (cfr. anche SHA, V. Alex., 26, 6: assesores Papiniani fuisse dicuntur), cioè assessor di Papiniano quando era prefetto al pretorio (a. 205-211 d.C.). Seguono la ricostruzione di Honoré Millar 2002 e Christol 2016, il quale fa notare come Ulpiano avrebbe ricoperto pochi posti e a lungo, al pari di altri giuristi (vd. L. Volusius Maecianus, M. Aurelius Papirius Dionysius) e come ci sarebbe stato un lungo intervallo tra le cariche di a libellis e la prefettura dell’annona. Questa ricostruzione è stata di recente messa in discussione da Alister Filippini, che, dopo aver riesaminato le fonti e la ricostruzione di Honoré e dopo aver confrontato la carriera di Ulpiano con quella di altri cavalieri che hanno ricoperto gli uffici palatini in epoca severiana, arriva ad una diversa soluzione. Ulpiano sarebbe stato assessor del prefetto al pretorio Aemilius Papinianus con rango sexagenario negli anni 205-211 d.C. (HA, V. Pescen. Nigri 7, 4), poi assessor di un pretore (Dig., 4, 2, 9, 3), quindi a libellis con rango ducenario negli anni 213-217 d.C. ma forse ancora nel 218 d.C., iurisconsultus dal 218 al 221 d.C. fin quando Elagabalo lo avrebbe rimosso dall’incarico, infine praefectus annonae (da qui la carriera non pone problemi). È da discutere il valore da attribuire alla definizione di iurisconsultus che potrebbe essere un termine generico o indicare il titolare dello ius respondendi ex auctoritate principis, con o senza un rango preciso nell’amministrazione imperiale.
Poco prima della metà del III secolo (243-244?)
37. - C. ATTIVS ALCIMVS FELICIANVS, signo [---], p.v.
376T: CIL VIII, 822 = 12345 = 23963 = ILTun 741 (municipium Aurelium Commodianum):
377[---]++++++++[---] / C. Attio Alcimo Feliciano, p(erfectissimo) v(iro), / vice praeff. (i.e. praefectorum) praet(orio), praef(ecto) anno/nae, (?) vice praef(ecto) vigilum, mag[istro] / summae privatae, magistro summa/[r]um rationum, curatori operis <amphi>[thea]/tri, proc(uratori) hereditatium R[omae, proc(uratori)] / sacrae monetae, p[roc(uratori) ferr(ariarum), proc(uratori) ann(onae)] / prov(inciae) Narbonens(is), proc(uratori) priv(atae) per Salariam / Tiburtinam Valeriam Tusciam, proc(uratori) per / Flaminiam Umbriam Picenum, item vice / proc(uratori) quadrag(esimae) Galliar(um), proc(uratori) alimentor(um) pe[r] / [T]ranspadum Histriam Liburniam, ad[v]ocat[o] / fisci provinciar(um) XI, ob eximium a[more]m in / patriam splendidissimus ordo civit(atis) patrono.
378CIL VIII, 23948 (Abbir Cella):
379C. Attio Alcimo Felicia/no, p(erfectissimo) v(iro), praef(ecto) annonae, praef(ect-) / praet(orio) vice praef(ecto) vig(ilum), magistro / summae privatae, magistro / summarum rationum, cur(atori) / operis amphitheatri, proc(uratori) he/reditatium Romae, proc(uratori) sacrae / monetae, proc(uratori) ferr(ariarum), proc(uratori) ann(onae) / prov(inciae) Narbon(ensis), proc(uratori) privatae / per Salariam Tiburtinam / Valeriam T{h}usciam, proc(uratori) per / Flaminiam Umbriam [---] / ------
380Fonti: CIL XIII, 1797 (Lyon, età di Alessandro Severo: v(iro) e(gregio) proc(uratori) ferrari/arum)
381Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 362-363.
382Passerini 1939, p. 352-353 n° CXXVI; PIR2, A 1349; Pflaum 1960-1961, II p. 843-849 n° 327; Sablayrolles 1996, p. 524-525 n° 49; Daguet-Gagey 1997, p. 215-216, 476-482.
383Origo: municipium Aurelium Commodianum (Africa Proconsularis).
384Carriera: advocatus fisci provinciarum XI; proc. alimentorum per Transpadum Histriam Liburniam; proc. per Flaminiam Umbriam Picenum; item vice proc. quadragesimae Galliarum; proc. privatae per Salariam Tiburtinam, Valeriam, Tusciam; proc. annonae prov. Narbonensis; proc. ferrariarum a Lugdunum; proc. sacrae monetae (C); proc. hereditatium Romae (CC); cur. operis amphitheatri (CC); magister summarum rationum (CC); magister summae privatae (CCC?); praef. annonae vice praef. vigilum, vice praeff. praetorio.
385Secondo Passerini il vertice della carriera di Alcimus vide la successione della prefettura dell’annona, a cui cumulò la vice prefettura dei vigili, seguita dalla viceprefettura dei prefetti al pretorio. Per Pavis d’Escurac, sulla scia di Pflaum, invece, Alcimus avrebbe cumulato la direzione della ratio summae privatae con la prefettura dei vigili ad interim e successivamente la direzione dell’annona con delega dei prefetti al pretorio. Secondo la recente interpretazione di Sablayrolles, Alcimus sarebbe l’unico dei vicarii del prefetto dei vigili a noi conosciuto. Se è corretto fissare la sua cronologia sulla base della carica di cur(ator) operis amphitheatri in relazione ai restauri del Colosseo resi necessari dopo l’incendio dell’età di Macrino, il prefetto dei vigili che avrebbe dovuto sostituire sarebbe stato Cn. Domitius Philippus, incaricato di una missione speciale in Egitto nel 24194. Divenuto prefetto dell’annona, Alcimus avrebbe sostituito i prefetti o meglio il prefetto (ma dall’iscrizione del municipium Aurelium Commodianum sembrano essere due) al pretorio in carica, C. Furius Sabinus Aquila Timesitheus (241-243)95. Dal momento però che per questo è già attestato un vicario nella persona del prefetto dei vigili Valerius Valens96, è subito dopo questo e per un breve lasso di tempo che dovremmo inserire il vicariato di Alcimus. In un articolo in corso di stampa Michel Christol avanza l'ipotesi di un doppio interim che Alcimus avrebbe ricoperto quando era prefetto dell'annona, quello di praefectus vigilum e di praefectus praetorio. Inoltre ricostruendo la successione delle grandi prefetture sotto Gordiano III propone di collocare l'interim di Alcimus e dunque la sua prefettura dell'annona negli anni 243-244 d.C. (M. Christol, Le fastigium equestre sous Gordien III: remarques sur la carrière de C. Attius Alcimus Felicianus, c. s.).
276/282
38. - **ANONIMO 2
386T: CIL XIV, 134, cfr. p. 613 = EDR163862, da Ostia (perduta):
387------? / [--- Pro?]ḅus Pius Felix Invictus Augus[tus ---?] / [thermas? --- de]formatas ruinosa labe [---?] / [---] Ostiensibus integrav[it ---?] / [Curante --- v(iro) p(erfectissimo)? praefect]o annonae v(ice) a(gente) praeff. (i.e. praefectorum duorum) [praetorio? ---?] / ------?
388Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 378 (fine del III – inizio del IV).
389PLRE, I p. 1014 (Anonymus 50); Porena 2003, p. 159 e nt. 92.
390Origo: ignota.
391Carriera: praefectus annonae v. a. praeff. [praetorio?].
392Si accetta l’integrazione proposta dalla PLRE sulla base di ciò che sembra avanzare del nome dell’imperatore e sulla base della titolatura imperiale: da qui la datazione. Porena invita tuttavia alla cautela nella integrazione del nome, dal momento che l’iscrizione è perduta e nell’unica trascrizione del testo a noi giunta, quella di Ennio Quirino Visconti (Paris, Bibl. Nat., cod. Lat. 9697, II, f° 43) l’interpretazione della lettera iniziale di r. 1 non è pacifica. La lettura accolta, tuttavia, acquista oggi nuova forza dal ritrovamento di una dedica a Probo ad Ostia nel contesto delle Terme di Porta Marina: è vero che la dedica è stata rinvenuta in riempiego, ma la sua appartenenza originaria alla struttura è stata postulata dagli editori del nuovo documento97 e sembra ora confermata dalle fasi di restauro dell’edificio98.
393Pavis d’Escurac collocava il nostro anonimo prefetto alla fine del III – inizio del IV senza spiegare le ragioni della scelta.
Metà / seconda metà del III secolo
39. - *ANONIMO 3
394T: CIL XIV, 185, cfr. p. 481 = VI, 1639, cfr. p. 3163, 3811, 4724 = EDR111448, EDR111449 (Ostia/Roma?):
395----- / [v(iro) p(erfectissimo),? praef(ecto) annonae?, a(genti) v(ice)] / praeff. (i.e. praefectorum duorum) prae[t(orio) eemm. vv.], / codicari(i) nav[icularii] / infra pontem Su[blicium] / foti auxil[io eius ---?] / patrono, p[ec(unia) sua?] / ------
396Bibliografia: Passerini 1939, p. 348 n° CXVIII (che parla, per errore, di un prefetto al pretorio); Le Gall 1953, p. 257, 324 e nt. 7 [ed. 2005, p. 313-314 e nt. 111]; Porena 2003, p. 159 e nt. 93; l’anonimo non compare nella PLRE.
397Origo: ignota.
398Carriera: [praef(ectus) annonae?, a(gens) v(ice)] praeff. prae[t(orio) ee. mm. vv.].
399È incerto se si tratti di un prefetto dell’annona, ma non è da escludere in ragione dei dedicanti (cfr. CIL XIV, 106, relativa a Ulpius Saturninus, e CIL XIV, 131, relativa a Aurelius Victorianus). Sono invece da respingere la lettura e l’integrazione già di Passerini, accolta da G. Alföldy, ad CIL VI, 1639, p. 4724, praef. prae[t(orio) em. v.], perché nella lastra è ben visibile la seconda F di praeff.
400Per il tipo di formulario l’iscrizione può accostarsi alla urbana CIL VI, 41228, una dedica a M. Pontius Eglectus Archelaus databile al terzo quarto del III secolo, in cui i clientes, dedicanti della base, dicono foti semper eius auxili(i)s99.
401Non sarebbe questo l’unico caso di una dedica da parte di un’associazione ad un prefetto dell’annona che avrebbe rivestito anche la funzione di patronus dell’associazione stessa: si ricordano i casi di Maecianus, patronus del corpus lenunculariorum tabulariorum auxiliariorum Ostiensium e di Blassianus, patronus del colleg(ium) fabr(um) ṭign(uariorum) Ost(iensium).
402Per il tipo di formulario e per la paleografia l’iscrizione può datarsi agli anni centrali o nella seconda metà del III secolo d.C.
288-293
40. - **HOSTILIVS ANTIPATER, v.p.
403T: Bloch 1945, p. 200, cfr. AE 1948, 126; Van Haeperen 2019, p. 84-85, cfr. p. 89-90 = EDR073708 (Ostia):
404Deo / Invicto Herculi / Hostilius Antipater, / v(ir) p(erfectissimus), praef(ectus) ann(onae), / curat(or) rei public(ae) Ost(iensium).
405CIL XIV, 4404 + inv. 6951 a-c + inv. 9220 = Zevi 1971b, p. 468-472, cfr. AE 1971, 66 = EDR106401 (Ostia):
406Domin[o ---]+IS+[---] / C. Aurel[io] Valer[io Diocletiano, p(io) f(elici) inv(icto) Aug(usto), pont(ifici)] / max(imo), trib(unicia) pot(estate) V[---] / Hostilius An[ti]pat[er, v(ir) p(erfectissimus), praef(ectus) ann(onae), cur(ator) rei] / [pu]blic(ae) Os[t(iensium) ---] / ------?
407Fonti: CIL XIV, 4417 = EDR106469; Zevi 1971b, p. 471, tav. II, 2 (inv. 9034 a-c) = EDR171355.
408Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 367-368 (268-328 forse sotto Massimiano).
409Pflaum 1978, p. 71-72 n° XII; PIR2, H 224; PLRE, I p. 73 Hostilius Antipater 3.
410Origo: ignota.
411Carriera: praefectus annonae; curat(or) rei public(ae) Ost(iensium).
412Il ricongiungimento di alcuni frammenti inediti all’iscrizione già edita in CIL XIV, 4404 ha permesso a Zevi non solo di attribuire a Hostilius Antipater un nuovo documento, ma anche di precisarne meglio la cronologia agli anni di Diocleziano, tra la V tribunicia potestas (a. 288) e la VIIII (a. 293). Non conosciamo la provenienza dei frammenti, ma sappiamo per certo che la lastra originaria doveva misurare circa 2 metri: un’iscrizione monumentale, dunque, con cui Hostilius Antipater doveva esprimere con ogni probabilità il ringraziamento al tetrarca per l’impegno che aveva profuso nei confronti della vecchia colonia. Di questo impegno, come fa osservare Zevi, restano tracce nei bolli riconducibili a Diocleziano, oltreché nell’attività che l’imperatore svolse tramite lo stesso Antipater, prefetto dell’annona e curator rei publicae Ostiensis, forse il primo a cumulare le due cariche100. Il nome di Antipater, come si è visto, si lega infatti anche ad un edificio di carattere religioso, il tempio di Hercules, il cui culto, già ben radicato nella colonia, in età tetrarchica si colora di nuovi significati. E sempre ad Antipater vanno ricondotte due iscrizioni che, sebbene frammentarie, sono una prova dell’esercizio della cura rei publicae.
413Curiosamente Pavis d’Escurac, pur mostrando di conoscere il contributo di Zevi101, non sembra utilizzarlo, né ai fini della cronologia (colloca infatti la prefettura di Antipater fra il 268 e il 328, con una preferenza per l’epoca di Massimiano), né per la ricostruzione del personaggio.
Fine III (- inizio IV)
41. - FLAVIVS DOMITIANVS
414T: CIL XIV, 5342 = Marinucci 1992, p. 180-181, n° C 36 = EDR110160 (Ostia):
415Flavio / Domitiano, / pr̲a̲e̲f̲e̲c̲to annonae, / curat̲o̲r̲i̲ honorificentiss̲i̲m̲o̲, / ordo dec̲u̲rionum.
416Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 379.
417PIR2, F 258; PLRE, I p. 263 Fl. Domitianus 7.
418Origo: ignota.
419Carriera: praefectus annonae; curator (scil. rei publicae Ostiensium).
420Rispetto alla datazione generica proposta, Porena 2003, p. 160-161 circoscrive l’ambito di attività di Domitianus al III secolo, prima dell’età tetrarchica.
Post 296 - ante 305 d.C.
42. - **MANILIVS RVSTICIANVS, v.p.
421T: CIL XIV, 4455 = EDR072926 (Ostia):
422Manilio Rus[ticiano, v(iro) p(erfectissimo)], / praef(ecto) ann(onae), a(genti) v(ice) pra[eff. (i.e. praefectorum duorum) pr(aetorio)], / e̲e̲. m̲m̲. v̲v̲. (i.e. eminentissimorum virorum duorum), curato[ri et p]a̲t̲r̲o̲n̲o̲ / splendidissim(a)e col(oniae) Os[t(iensium)], o̲b̲ e̲i̲u̲s̲ fidem a̲c̲ / merit[a] erga rem publicam ordo / et populus Ostiensium, quo civitas / titulis administra[ti]onis eius / fieret inlustr[io]r, decrevit adq(ue) / const[itui]t.
423Fonti: Vaglieri 1900, p. 65 = CIL VI, 36949, cfr. p. 4354, cfr. AE 1971, 72 = EDR071876, dal Foro Romano, di fronte alla Basilica di Massenzio (a. 310-311); Panciera 1992, p. 249-263, cfr. AE 1992, 157; CIL VI, 40726 = Lipps 2008, p. 397-398, cfr. AE 2008, 181 = EDR093106, dal Foro Romano, area tra la Curia e la Basilica Emilia (a. 310-311).
424Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 369 (307 o 309-310 d.C.).
425Passerini 1939, p. 355-356 n° CXXXV, cfr. p. 346 n° CXI; Chastagnol 1960, p. 465 n° 1; Zevi 1971, p. 468; PLRE, I p. 787 Manilius Rusticianus 2 (fine III – inizio IV); Chastagnol 1972, p. 227-228 [= Chastagnol 1987, p. 327-328]; Eck 1978, col. 129 n° 27; Pflaum 1978, p. 72 n° XIII; PIR2, M 139; Porena 2003, p. 141-163, 275-283.
426Origo: ignota.
427Carriera: v(ir) p(erfectissimus) praefectus annonae a. v. praeff. pr(aetorio) ee.mm. vv.; curator et patronus splendidissim(a)e col(oniae) Ost(iensium); v(ir) em(inentissimus) praefectus praetorio.
428Sulla base della cattiva lettura di CIL VI, 36949 da parte del primo editore, Dante Vaglieri, Pavis d’Escurac distingueva il Rusticianus dell’iscrizione di Roma dal prefetto dell’annona, noto dall’iscrizione di Ostia, mentre gli editori della PLRE e Zevi restavano incerti sulla identificazione. La revisione della base da parte di André Chastagnol (non recepita da Pavis d’Escurac) ha consentito una migliore lettura del nome e tolto dubbi circa l’identificazione dei due personnaggi, ora accolta da Eck 1978, da PIR2, M 139 e da Porena 2003, part. p. 142 nt. 62102. Alla documentazione già nota si è inoltre nel frattempo aggiunta una seconda base iscritta, sempre da Roma, che consente di fornire ulteriori elementi per la ricostruzione prosopografica.
429La base di Ostia, posta dall’ordo e dal populus della colonia ci fa conoscere Rusticianus nelle vesti di prefetto dell’annona, vicario dei prefetti al pretorio, curatore della città e patrono, ma non è del tutto chiaro se questi incarichi siano stati da lui ricoperti contemporaneamente oppure in successione e, in questa seconda ipotesi, secondo quale sequenza. In particolare c’è da chiedersi se la prefettura dell’annona e il vicariato dei prefetti al pretorio siano stati cumulati (Porena 2003, p. 146) o ricoperti in due momenti successivi (Chastagnol 1972, p. 230 [= Chastagnol 1987, p. 333]). Propendo per la prima ipotesi, sono cioè propensa a credere che, durante la prefettura dell’annona, Rusticianus dovette fare le veci dei due prefetti al pretorio103, evidentemente assenti da Roma, perché impegnati in campagne militari, come abbiamo già visto nel caso di un anonimo dell’età di Macrino o Elagabalo (vd. supra n° 34), di un anonimo dell’età di Probo (vd. supra n° 38), di C. Attius Alcimus Felicianus (vd. supra n° 37). Quando far cadere questa reggenza? Non tra il 293 ed il 296 quando c’era Septimius Valentio, v(ir) p(erfectissimus) a(gens) v(icem) praeff. praett. cc. vv. e i prefetti al pretorio erano evidentemente clarissimi104. Quindi o prima del 293 o dopo il 296. In realtà la prima data convince poco: innanzitutto dovremmo rialzarla di almeno un anno105; in secondo luogo dovremmo immaginare un ampio gap tra questa funzione e la successiva titolarità della prefettura al pretorio (vd. oltre). È dunque preferibile una data posteriore al 296 d.C.106 e comunque anteriore al 306 d.C. dal momento che Massenzio sembra aver avuto un solo prefetto del pretorio alla volta107. In questa forcella dovremmo anche collocare la prefettura dell’annona108. Ancora una volta è evidente il grande interesse dei principi lontani dalla città per il mantenimento della pace e lo stretto legame esistente tra rifornimento annonario della città e ordine pubblico.
430Le due basi di Roma sono certamente posteriori a quella di Ostia e ci fanno conoscere un ulteriore avanzamento nella carriera di Rusticianus, che, come si è anticipato, divenne prefetto al pretorio unico di Massenzio. Lo studio di Panciera del 1992 ha dimostrato come l’espressione consul saepius riferita a Massenzio, presente nella nuova base romana, consenta di datare questa al terzo consolato di Massenzio, dunque agli anni 310 o 311.
431Rusticianus è l’unico prefetto al pretorio a noi noto che abbia elevato dediche a Massenzio. L’occasione è ignota, ma Panciera e Porena sono propensi a pensare che ciò sia avvenuto per i festeggiamenti dei quinquennalia, che caddero in un’epoca di relativa calma, favorevole ai programmi di rinnovamento della capitale e forse della sua appendice, Ostia. In tal senso, Rusticianus potrebbe essere stato il braccio operativo di Massenzio tanto a Roma quanto nell’immediato suburbio.
Tra il 286 ed il 312
43. - SCRIBONIVS R[---]
432T: CIL XIV, 4403 = EDR106400 (Ostia):
433------ / [--- restitutor?]i or[bis?---] / Caes(ari) M. Aur(elio) Va[lerio ---] / Pio Fel(ici) Invic[to Aug(usto) ---] / Scribonius R[---, praef(ectus)] / ann(onae) idemque [a(gens) v(ice) praeff. (i.e. praefectorum duorum) praet(orio), ee. mm. vv. (i.e. eminentissimorum virorum)?, cur(ator) rei public(ae)?] Ostiensi[um ---] / [- ca. 2 -]T E+[---] / ------
434Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 370.
435Chastagnol 1960, p. 465 n° 2; Zevi 1971, p. 468; PLRE, I p. 761; Porena 2003, p. 146, 160-161.
436Origo: ignota.
437Carriera: praef(ectus) ann(onae) idemque [a(gens) v(ice) praeff. praet(orio) ee. mm. vv.?; cur(ator) rei public(ae)?] Ostiensi[um ---].
438Dedica a Diocleziano o a Massimiano (anche Massenzio per PLRE) da parte di Scribonius R[---], prefetto dell’annona, che potrebbe aver cumulato le cariche di patrono e/o di curatore della colonia. Alle rr. 5-6 Wickert preferiva integrare, sia pur in via ipotetica, [patr(onus) col(oniae)] Ostiensi[um], mentre Zevi, per analogia con altre iscrizioni (vd. quelle relative a Hostilius Antipater, a Flavius Domitianus, a Manilius Rusticianus), preferiva [cur(ator) rei public(ae)] Ostiensi[um], qui accolta109.
439Potrebbe essere uno dei prefetti dell’annona che tenne pro tempore la viceprefettura del pretorio, risiedendo a Roma, durante il regno di Diocleziano e dei Tetrarchi. L’ipotesi però è tutt’altro che certa e forse da respingere, perché l’indicazione della viceprefettura sarebbe insolitamente preceduta da idemque110.
312-313 o 314-315
44. - AVRELIVS VICTORIANVS, v.p.
440T: CIL XIV, 131 = EDR122141 da Ostia (perduta):
441Restitutori publicae / libertatis, defensori / urbis Romae, communis / omnium salutis auctori, / d(omino) n(ostro) Imp(eratori) Fl(avio) Val(erio) Constantino / Pio Felici Invicto semper Aug(usto) / codicari(i) nabiculari(i) (!) / infernates, devoti n(umini) m(aiestati)q(ue) eius. / Curante Aur(elio) Victoriano, v(iro) p(erfectissimo), / praef(ecto) ann(onae).
442Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 369.
443Chastagnol 1960, p. 465 n° 3; PLRE, I p. 962 Aur. Victorianus 1 (?312/313, subito dopo la sconfitta di Massenzio); Grünewald 1990, p. 221 n° 265 (28.10.312-ca. 315)
444Origo: ignota.
445Carriera: praefectus annonae.
446Dedica a Costantino, tra le poche che rechino il titolo di restitutor publicae libertatis (ILTun 813, da Tubernuc; CIL VI, 1145; AE 1984 367, da Saepinum, rispettivamente Grünewald 1990, n° 136, 247, 272), l’unica che lo ricordi quale defensor urbis Romae e communis omnium salutis auctor111.
447L’iscrizione è certamente anteriore al 315 d.C. quando la titolatura ufficiale completa di Costantino è Maximus Pius Felix Invictus Augustus112. Diversamente Chastagnol data in modo generico tra il 312 ed il 324.
448La dedica è posta dal collegio dei codicari(i) nabiculari(i) (!) infernates, cioè, secondo l’opinione di Le Gall, i barcaioli le cui imbarcazioni risalivano il fiume fino al pons Sublicius, il primo vero ponte del Tevere (o comunque il più antico) che aveva il compito di segnare il limite tra la navigazione marina e quella fluviale. Da lì in poi il compito passava ai lyntrarii113.
449Aurelius Victorianus è l’ultimo dei prefetti dell’annona perfectissimus.
313-314 ca.
45. - **C. CAELIVS SATVRNINVS, signo DOGMATIVS, praef. annonae Urbis
450T: CIL VI, 1704, cfr. p. 3173, 3813, 4739 = EDR127936:
451Dogmatii / honori. / C. Caelio Saturnino, v(iro) c(larissimo), / allecto petitu senatus inter / consulares, comiti d(omini) n(ostri) Constantini / Victoris Aug(usti), vicario praefecturae / urbis iudici sacrarum cog(nitionum), vicario / praeff. (i.e. praefectorum duorm) praetorio bis, in urbe Roma / et per Mysias, examinatori per Ita/liam, praefecto annon(a)e urbis, ratio/nali privat(a)e, vicario summae rei / rationum, rationali vicario per / Gallias, magistro censum, vicario / a consiliis sacris, magistro stu/diorum, magistro libellorum, duce/nario a consiliis, sexag(enario) a consiliis / sacris, sexag(enario) studiorum adiutori, / fisci advocato per Italiam, / C. Fl(avius) Caelius Urbanus, v(ir) c(larissimus), / consularis, patri.
452Fonti: CIL VI, 1705, cfr. p. 4739 = EDR127938 (v.c., praef. praet. «regionale»)
453Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 373-374.
454Chastagnol 1960, p. 465 n° 5; PLRE, I p. 806 C. Caelius Saturninus signo Dogmatius 9; Di Stefano Manzella – Orlandi 1997, p. 267-269 (cfr. AE 1997, 166); Porena 2003, p. 245, 442-448, 485-486 (per la datazione della prefettura dell’annona p. 446 e nt. 160); Porena 2006a, p. 1351-1358, 1368-1376; Porena 2006b, p. 334-336; Porena 2012, p. 305-307; Tantillo 2014, p. 272.
455Origo: ignota.
456Carriera: fisci advocatus per Italiam; sexagenarius studiorum adiutor; sexagenarius a consiliis sacris; ducenarius a consiliis; magister libellorum; magister studiorum; vicarius a consiliis sacris; magister censum; rationalis vicarius per Gallias; vicarius summae rei rationum; rationalis privat(a)e; praefectus annon(a)e urbis; examinator per Italiam; vicarius praeff. praetorio bis in urbe Roma; vicarius praefecturae urbis iudex sacrarum cognitionum; vicarius … per Mysias; comes d(omini) n(ostri) Constantini Victoris Aug.; adlectus inter consulares.
457C. Caelius Saturninus signo Dogmatius era ben noto a Pavis d’Escurac, che ne datava la prefettura dell’annona intorno all’anno 323 d.C. (vd. pure Chastagnol 1960, p. 465, che datava ante 325). Nuovi studi sulla principale iscrizione114 che ce ne fa conoscere il cursus (l’unico cursus epigrafico completo per un cavaliere arrivato alla prefettura del pretorio in età costantiniana) e sul personaggio consigliano di ritracciarne le vicende.
458Una prima questione riguarda la pertinenza della base al plinto e dunque del signum Dogmatii a C. Caelio Saturnino: negata da La Regina115, sembra oggi doversi invece accogliere116.
459La carriera di C. Caelius Saturninus è stata di recente ricostruita da Porena, in una serie di contributi: si apre sotto Massimiano Erculio con la carica di carattere giuridico di fisci advocatus per Italiam e prosegue sotto Costanzo I e Costantino con sette cariche ricoperte a corte (sexagenarius studiorum adiutor; sexagenarius a consiliis sacris; ducenarius a consiliis; magister libellorum; magister studiorum; vicarius a consiliis sacris; magister censum). Saturninus passa quindi a ricoprire tre incarichi di natura finanziaria, il primo di rationalis vicarius per Gallias (nella diocesis Gallica), il secondo di vicarius summae rei rationum (l’ufficio che più tardi verrà denominato sacrarum largitionum), il terzo di rationalis privat(a)e (la successiva rerum privatarum). Tutti questi incarichi sono stati datati tra il 306 e il 312.
460A questo punto della carriera Saturninus ottenne la prestigiosa carica di praefectus annon(a)e urbis, carica che, secondo questa ricostruzione, cade dopo la battaglia di Ponte Milvio (forse tra 313 e 314)117. Per Pavis d’Escurac, invece, la prefettura dell’annona viene fatta cadere intorno al 323, cioè poco prima del vicariato della prefettura al pretorio che data al 325 seguendo Chastagnol 1960, p. 32.
461Dovettero seguire tre incarichi in Italia (examinator per Italiam, di cui conosciamo questa unica attestazione; vicarius praeff. (i.e. praefectorum) praetorio bis in urbe Roma118; vicarius praefecturae urbis iudex sacrarum cognitionum119) cui se ne aggiunse un quarto che lo portò in Mesia (vicarius … per Mysias).
462Dopo il 324 (forse tra il 326 ed il 330), Saturninus divenne comes d(omini) n(ostri) Constantini Victoris Aug(usti) e ottenne l’adlectio inter consulares (ma l’ordine di successione non è certo)120. In un momento successivo all’incisione della base fu nominato prefetto al pretorio (forse negli anni 333-335), anche se non sappiamo dove dovette esercitare tale carica121.
7 febbraio 318 - 13 agosto 319
46. - PROFVTVRVS
463T: Cod. Iust., 3, 11, 3:
464Imperator Constantinus. Sive pars sive integra dilatio fuerit data, eo usque iudicis officium conquiescat, donec petiti temporis defluxerint curricula. Feriae autem, sive repentinae sive sollemnes sint, dilationum temporibus non excipiantur, sed his connumerentur Const(antinus) A(ugustus) Profuturo praef. annonae. D(ie) VII Id. Febr. Sirmi(one) Licinio V et Crispo conss. (7 febbraio 318)
465Cod. Theod., 11, 29, 2 = Cod. Iust., 7, 61, 1:
466Idem (i.e. Imp. Constantinus) A(ugustus) Profuturo praefecto annonae: Si quis iudicum duxerit esse referendum, nihil pronuntiet, sed magis super quo haesitandum putaverit, nostram consulat scientiam aut, si tulerit sententiam, minime postea, ne a se provocetur, relatione promissa terreat litigantes. Dat(a) IIII Id. Feb. Sirmio(ne) Constantino A(ugusto) V et Licinio C(aesare) conss. (10 febbraio 319).
467Cod. Theod., 3, 1, 1:
468Imp. Constant(inus) A(ugustus) ad Profuturum p(rae)f(ectum) annonae: Venditionis atque emptionis fidem nulla circumscriptionis violentia facta rumpi minime decet. Nec enim sola pretii vilioris querella contractus sine ulla culpa celebratus litigioso strepitu turbandus est. P(ro)p(osita) Id. Aug. Constantino A(ugusto) V et Licinio C(aesare) conss. (13 agosto 319)
469Cod. Theod.,14, 3, 1:
470Imp. Constantinus A(ugustus) ad Profuturum praefectum annonae: Cunctis pistoribus intimari oportet, quod, si quis forte possessiones suas ideo putaverit in alios transferendas, ut postea se, rebus in abdito collocatis, minus idoneum adseveret, tamquam in locum eius alio subrogando, nihil ei haec astutia nec detestabilia commenta profutura sunt, sed in obsequio pistrini sine ulla excusatione durabit nec ad eius iura revocabuntur, si quas emptiones transcripserit. Proposita Id. Aug. Constantino A(ugusto) V et Licinio Caes(are) conss. (13 agosto 319).
471Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 372.
472Chastagnol 1960, p. 60, 465 n° 4; PLRE, I p. 749 Profuturus 1; Porena 2003, p. 446 e nt. 160; Barbero 2016, p. 561-567, 577-593.
473Origo: ignota.
474Carriera: praefectus annonae.
475Dalle tarde compilazioni apprendiamo che negli anni 318 e 319 la prefettura dell’annona era ricoperta da un Profuturus, di cui tutto ignoriamo. A lui Costantino si rivolge nel più ampio quadro dei provvedimenti che prende per riformare la giustizia. Nel 318, normando i casi in cui si poteva presentare la richiesta di rinvio dell’appello, allungando i tempi della giustizia, scrive a Profuturus che anche i giorni festivi e non solo quelli lavorativi devono entrare nel computo della scadenza (Cod. Iust., 3, 11, 3). L’anno successivo, gli scrive di nuovo riguardo le richieste di parere imperiale: il giudice deve interpellare il tribunale imperiale non in modo generico, ma su un punto specifico e prima di pronunicare la sentenza; quando la sentenza è pronunciata, le parti in causa hanno il diritto di rivolgersi all’imperatore e il giudice non può fare impedimento (Cod. Theod., 11, 29, 2 = Cod. Iust., 7, 61, 1). Nello stesso 319, Costantino scrive a a Profuturus per regolare una questione di compravendita: in caso di acquisto di un bene ad un prezzo inferiore al suo valore sul mercato in quel momento, se non c’è dolo, la transazione non può essere annullata (Cod. Theod., 3, 1, 1). Ancora nel 319, Costantino si rivolge di nuovo a Profuturus per arginare un espediente, cui ricorrono i pistores, ormai legati ai loro obblighi per diritto ereditario: se fingono di alienare i loro beni in modo che, risultando nullatenenti, il loro obbligo passi ad un altro, devono essere ricondotti ai loro doveri; se addirittura hanno fatto registrare la vendita dei beni, devono sapere che questi non saranno loro restituiti (Cod. Theod., 14, 3, 1).
326
47. - MASTICHIANVS
476T: Cod. Iust., 6, 62, 1:
477Imperator Constantinus. Si quis navicularius sine testamento et liberis vel successoribus defunctus sit, hereditatem eius non ad fiscum, sed ad corpus naviculariorum, ex quo fatali sorte subtractus est, deferri praecipimus. Const(antinus) A(ugustus) Mastichiano praef. annonae. P(ro)p(osita) XV K. [---] Lastronae122 Constantino A(ugusto) VII et Constantio C(aesare) conss. (? 326).
478Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 375.
479Chastagnol 1960, p. 60, 465 n° 6; PLRE, I p. 567.
480Origo: ignota.
481Carriera: praefectus annonae.
328
48. - NAERATIVS CEREALIS
482T: Cod. Theod., 14, 24, 1:
483Imp. Constantinus A(ugustus) ad Cerealem praefectum annonae: mensae oleariae, quae ita caducae fuerint, ut nullus possit adserere dominium, vicenis follibus per officium distrahantur. sed si quis mensam oleariam praedictis follibus emptam cariore pretio vendiderit, ferreis vinculis constrictus ad Illyricum transmittatur poenam congruam luiturus. si quis autem mensam oleariam in dominio suo retinens vivendi cursum impleverit, eandem mensam ad successores proprios cum reliquis suis rebus hereditario poterit iure transmittere. Dat(a) kal. Mar. Nicomediae, accepta VIII id. April. Romae Ianuarino et Iusto conss. (1 marzo 328).
484Symm., Rel., 40, 4 (a. 384/5):
485Exhinc per aliquot annos cucurrit ista praebitio, donec Capuana legatio apud divum atque inclytum Gratianum germanum Numinis Vestri sua tantum damna deplorans eum frumenti numerum quem Cerealis ex multis urbibus Romano Populo vindicarat restitui omnibus impetraret. Sed occasione rescripti cum sola triginta et octo milia modium quae horreis Aeternae Vrbis accesserant provincialium recuperasset alimoniae, etiam quinque milia et septingentos modios Puteolani municipes Tarracinensibus abnuerunt.
486Fonti: CIL VI, 1158, cfr. p. 4330 = EDR129241, v. c., praefectus urbi (a. 352/353); CIL VI, 1744a = 31916c, cfr. p. 4749-4750, cfr. De Angelis d’Ossat 2011, p. 67; CIL VI, 1744k = 31916e; CIL VI, 1744c = 31916b; CIL VI, 1744b = 31916d; CIL VI, 1744e, f, l = 31916f; CIL VI, 1744d = 31916g; CIL VI, 1744h = 31916h; CIL VI, 1744i = 31916i; CIL VI, 1744g; CIL VI, 1744a’ = 31916a, cfr. p. 3813, v. c., cons. ord. (a. 358); CIL VI, 1745, cfr. p. 3813, 4750 = EDR137195 v. c., consul ord., praef. urb(i) (a. 358); Cod. Theod., 11, 36, 9; 9, 38, 2 e Cod. Iust., 12, 1, 5; 16, 10, 5; Epifanio di Salamina, Panarion adversus omnes haereses, 71, 1; Hieron., Ep. 127, 2.
487Bibliografia: Pavis d’Escurac 1976, p. 376-377.
488Chastagnol 1960, p. 60-61, 301-302, 465 n° 7; Chastagnol 1962, p. 135-139 n° 58; PLRE, I p. 197 Cerealis 2; Guidobaldi 1995b, p. 79 (per i luoghi di ritrovamento delle iscrizioni urbane); Vitiello 1999, p. 396-400; Enjuto Sánchez 2006, p. 114-116; Camodeca 2007, p. 291-311 (origine della famiglia); Camodeca – Soldovieri 2018, p. 289-298.
489Origo: italico.
490Carriera: praefectus annonae; v. c., praefectus urbi (a. 352/353); v. c., cons. ord. (a. 358).
491Il passagio di Cerealis per la prefettura dell’annona ci è noto attraverso due documenti. Il primo è un passaggio del Codex Theodosianus relativo all’anno 328, in cui Costantino scrive in merito alle mensae oleariae, delle concessioni statali finalizzate alla distribuzione dell’olio. Costantino stabilì che se c’erano mensae oleariae chiuse e abbandonate, l’ufficio competente doveva venderle al prezzo di 20 folles. Chi le acquistava non aveva il diritto di rivenderle a un prezzo superiore, sotto pena di deportazione in Illirico; quando moriva, poteva trasmetere la mensa agli eredi (Barbero 2016, p. 566-567). In questo passaggio, Cerealis viene indicato quale praefectus annonae, ma si tace del suo rango.
492Più complessa è l’interpretazione del passaggio della Relatio di Simmaco, in cui retrospettivamente si fa riferimento al provvedimento di Cerealis di imporre una esosa contribuzione di grano alle città campane in favore di Roma. Secondo alcuni, tra cui in primis Chastagnol123, la decisione di Cerealis sarebbe stata presa quando era prefetto dell’annona, con ciò mostrando come già in età costantiniana le competenze del funzionario si estendessero oltre i confini della circoscrizione urbana; secondo altri, invece, tra cui in primis Kohns124, l’intervento sarebbe da ascrivere al periodo in cui Cerealis ricopriva la prefettura urbana125.
493Non sappiamo nulla né della carriera di Cerealis che precedette la prefettura dell’annona né di quella successiva, fin quando lo troviamo nel 352 praefectus urbi con il rango di clarissimus. Pur in assenza di documentazione, si deve ritenere che il rango di clarissimus gli spettasse già all’epoca della prefettura dell’annona, in quanto i Neratii sono senatori già dal I secolo. Il fatto che nelle tre basi di Roma, CIL VI, 1158, 1744a e 4750 rechi il titolo di v.c. non è invece argomento valido, poiché in quei casi accompagna le cariche di praefectus urbi e di consul ordinarius.
Notes de bas de page
1 AE 1958, 236 = SEG XVII, 755 = IGLS V, 1998.
2 Su Carpus Pallantianus vd. Pavis d’Escurac 1976, p. 387-388. A lui sono da attribuire anche CIL VI ,143, cfr. p. 3004, 3755 = EDR161252 e forse EphEp VIII, 396 = EDR129085.
3 Non sembra costituire utile confronto il caso del liberto imperiale T. Aelius Felix (CIL VI, 33730 = EDR160786), la cui funzione di adiutor ab annona sarebbe da distinguere da quella di adiutor praefecti e da interpretare come una funzione generica all’interno dell’ufficio dell’annona: su questa e simili vd. Boulvert 1970, p. 99.
4 Sulla sua procuratela di Syria vd. Magioncalda 2003a, p. 622-623, 630.
5 Griffin 1976, p. 95.
6 Hirschfeld 1870, p. 28 n° 3. Lo segue PIR2, C 794.
7 Pavis d’Escurac 1976, p. 89-93; Demougin 2003, p. 553-554; Cébeillac-Gervasoni, Zevi 2007, p. 369-370.
8 Come scrive Christol 2018, p. 383 a proposito di un’altra carica legata all’annona: « La nomenclature définit sa fonction d’une manière « substantielle » en caractérisant l’objet sur lequel porte l’activité du personnage.... »
9 CIL VI, 33730, su cui vd. Sapelli – Friggeri 1984, p. 376-377 n° XII, 10.
10 Così anche R. Friggeri in Sapelli – Friggeri 1984, p. 377, sulla scorta già di Boulvert 1970, p. 115 nt. 135 (addetto ad un officium e non ad un funzionario, sarebbe denominato a partire dal nome del servizio e non dal riferimento a chi è a capo di quel servizio) e di Weaver 1972, p. 236-238.
11 Pflaum 1960-1961, p. 131-132; PIR2 I 630; Eck 1982, p. 288 n° 24; C. Epist. Lat., II, 1992, p. 84 n° 85.
12 La lettura procuratore praef(ecti) annonae è da escludersi perché questa carica, di cui avremmo qui la prima attestazione, è di rango sexagenarius. Verrebbe quindi a crearsi l’assurda sequenza di un procurator provinciae Iudaeae di rango centenarius nel 71, che diviene successivamente procurator del prefetto dell’annona con rango sexagenarius e passa poi alla prefettura d’Egitto.
13 Così per Bollinger 1969, p. 16-17.
14 Secondo una recente interpretazione, il termine procurator troverebbe la sua giustificazione nel fatto che Laberio aveva interceduto per gli Arvali in quanto prefetto dell’annona: Kolb 1993, p. 303-305. Se così fosse, sarebbe l’unica attestazione di un procurator all’interno del collegio stesso, forse legata all’eccezionalità della situazione, diversamente dalla carica di magister che segue. La menzione della prefettura dell’annona avrebbe allora un valore funzionale.
15 Con questo significato viene citata anche da Bruun 2002, p. 177-178 (dedit sottinteso), 188, 192 C7. Sempre ipotizzando che il nome del prefetto sia in dativo Bukowiecki – Dessales – Dubouloz 2008, p. 72 pensano che la destinazione dell’acqua sia la domus di C. Poppaeus Sabinianus. La formulazione resterebbe un unicum ad Ostia. Di recente Bruun 2019, p. 264 ha richiamato questa fistula (di cui accetta la datazione ad età neroniana) per un’ipotesi d’integrazione di un frammento dei Fasti Ostienses del 158 d.C. (CIL VI, 32321, cfr. AE 1999, 408 = EDR031445, EDR128176).
16 Piso – Băeşteanu 2000, p. 223-229. Si tratta di due testi. a) CXXVIII / [C]ol(onia) Dac(ica) Sar(mizegetusa); b) Ant(onio) Val(---) et Ma(rio?) Cl(audiano?). Gli autori non sono certi dell’ordine di successione dei due testi. Probabilmente il nome della colonia è in prima posizione, al nominativo, ed indica il proprietario dell’acqua; seguono due nomi, forse all’ablativo, secondo uno schema frequente (Bruun 1991, p. 22-23). L’assenza della carica si giustificherebbe con il fatto che si tratterebbe dei locali magistrati, cui spettava d’abitudine la gestione dell’acqua.
17 Così già O. Salomies nel commento ad AE 2000, 267.
18 Sulla origine dei Poppaei senatori vd. ora aggiornamento in Antolini 2014, p. 669-670, che conosce e discute la fistula di Ostia.
19 Seguendo questa interpretazione avremmo la più antica fistula ostiense con menzione della colonia Ostiensis: ad oggi il più antico esemplare datato è dell’anno 84 d.C. (CIL XIV, 5309, 6).
20 Geremia Nucci 2006, p. 450-451: la studiosa, inoltre, ritiene che della medesima conduttura faccia parte anche un’altra fistula, ritrovata nello stesso piazzale della Vittoria, dietro al Ninfeo, con la marca del plumbarius: M. Valerius Faustus fec(it).
21 Marinucci 2006, p. 509-510; Cébeillac-Gervasoni 2010, p. 147-148 n° 27.
22 Bruun 2002, p. 178.
23 È quindi da eliminare il flaminato di cui parla Pavis d’Escurac 1976, p. 335.
24 Marini Recchia 2014, p. 69-82.
25 Bloch 1947, p. 316-317; Steinby 1974-1975, p. 27-28; Setälä 1977, p. 176-177. Vd. anche Andermahr 1998, p. 418-419; DeLaine 2002; Bodel 2005, p. 61-94.
26 Camodeca 1982, p. 138-139; Torelli 2002, p. 98, 192 e passim.
27 Sul passagio di questa funzione ai cavalieri in luogo dei liberti imperiali vd. discussione in Demougin 1994, p. 296 (non esclude che la riforma sia da attribuire a Domiziano); Kłodzinski 2015, p. 105-108 (attribuisce la riforma ad Adriano); Magioncalda 2017, p. 59 (pensa invece a Traiano).
28 CIL XIV, 362; 363 cfr. p. 615; 364; 4651; 4715; forse Bloch 1953, n° 62.
29 Vd. CIL XIV, 362, 363; Meiggs 19732, p. 180-181.
30 Vd. CIL XIV, 363, 364; Meiggs 19732, p. 321-322, 361.
31 Meiggs 19732, p. 203.
32 CIL VI, 1625a, cfr. 31834, p. 3811, 4722, su cui vd. ora Panciera 2001, p. 13-18.
33 Panciera 1980, p. 243-244 = Panciera 2006, I, p. 300-301; Tchernia 1980, p. 155-156 = Tchernia 2011, p. 76-77; Liou – Tchernia 1994, p. 135.
34 Vd. Alföldy 1977, p. 182.
35 L’iscrizione è considerata invece onoraria ancora da M. Heil, in PIR2, V 973.
36 Spaul 1992, p. 279-280; PIR2, V 974.
37 Kunkel 1967, p. 175, Meiggs 19732, p. 207 e Corbier 1974, p. 247-253, part. 252. Seguono questa ipotesi Salomies 1996, p. 76; con qualche dubbio Andermahr 1998, p. 493 n° 597; Caldelli 2014, p. 593-594. Per PME, V 133 genericamente Italicus, Romae. Africano invece per Syme 1984, III, p. 1397.
38 Fram. Fa d., vd. Vidman 19822, p. 44, 82-83; Bargagli – Grosso 1997, p. 29.
39 Cébeillac-Gervasoni 2010, p. 226-228 n° 62.
40 Non a caso per Hüttl 1975, II, p. 193, 195 la data d’inizio andrebbe piuttosto spostata al 157 d.C.
41 Si ricordi che, secondo un’ipotesi di Hirschfeld 1870, p. 31 n° 13, il prefetto dell’annona sarebbe stato il figlio del liberto imperiale M. Ulpius Saturninus, a commentaris vehiculorum, noto da CIL VI, 8542.
42 Per una nuova lettura critica della carriera di Blassianus vd. Mainardis – Zaccaria 2005, p. 1-25.
43 Secondo Grosso 1964, p. 277 Iulianus per breve tempo dovette essere collega di Cleandro, prima di sostituirlo.
44 Secondo Grosso 1964, p. 273, 317 per breve tempo Iulianus dovette reggere la prefettura al pretorio da solo, senza Regillus, poiché nell’iscrizione ostiense CIL XIV, 4378 del periodo 8/15 luglio 190 è ricordato da solo.
45 La provenienza è ignota e Marini, che per primo ne da notizia (Marini, Vat. Lat., 9133, f° 172, poi edita in Marini 1795, p. 795) la vede nella collezione di Alessandro Capponi (da dove sarebbe poi passata ai Musei Capitolini).
46 Scheid 1999, p. 82-83.
47 Alföldy 1989, p. 119-120.
48 P. Oxy, XXXVI, 1970, p. 43 (ad 2762): a. 188/189.
49 Faoro 2015, p. 128-129 n° 66.
50 Faoro 2015, p. 126-127 n° 64.
51 Bastianini 1975, p. 302 nt. 2.
52 Gherardini 1974, p. 277.
53 Zevi 2008, p. 477-505, part. p. 505.
54 Migliorati 2011, p. 442.
55 CIL III, 14165, 8, su cui la bibliografia è vastissima. Si vedano in particolare i lavori di Christol 1971, p. 643-663; Christol 1982, p. 5-14; Virlouvet 2004, p. 327-370 (part. p. 351-357 sulla provenienza; p. 366-370 bibliografia); De Romanis 2004, p. 311-312 (sulla provenienza originaria); Tran 2006, p. 318-321; Tran 2014, p. 143-144. Cfr. Corbier 2006, p. 233-256.
56 La carica era mal datata: per l’anno XIV imp. Marci si era inteso il 173/174. Vd. ed. Studi e testi 53, 1931, p. 49 ss.: Norsa – Vitelli 1931, p. 59.
57 Non si pronuncia invece sull’identità Bastianini 1988.
58 Mitchell – French 2012, p. 305-306 n° 138; Eck 2012, p. 476.
59 Camodeca 2012, part. p. 314, 319-320. Così pure Demougin 2010, p. 379 che pensa ad un omaggio reso a Iulianus per il ruolo rivestito.
60 Vd. ora Caldelli 2018, p. 187-206.
61 CIL III, 14165, 8.
62 Così Camodeca 2012, p. 316-317; e infine anche Filippini – Gregori 2014, p. 116-117.
63 Così Camodeca 2012, p. 319 nt. 60.
64 Extricatus è un cognome straordinariamente concentrato in Africa: su 178 attestazioni, 161 sono africane. Vd. Kajanto 1965, p. 352.
65 È merito di Pflaum 1977, p. 171 ed Eck 1978, coll. 289-90 aver messo in rapporto il Messius Extricatus, ora noto dall’iscrizione di Portus del 210, con CIL VI, 1984, cfr. p. 3235, 3824, dove è menzione di T. Messius Extricatus, consul II nel 217.
66 Per una ipotesi alternativa vd. Salway 1997, p. 127-153, part. p. 146-149, che rifiuta tutte le identificazioni e ricostruisce la carriera di [---]atus nel seguente modo: a studiis (fino al 217); adlectus inter praetorios (?); legatus legionis [XVI Fl. Firm.] (217-218/219); consul suffectus (217/218); relegatio in equestres (218); comes di Elagabalus; praefecus annonae (220-221); pontifex minor (221-222); praefecus praetorio (a. 221-222). Scheid 1999, p. 119 n° 13, pur accettando le identificazioni proposte, segue una diversa ricostruzione che vede la prefettura del pretorio subito dopo la prefettura dell’annona. Tuttavia, nell’ipotesi della identificazione, i due punti fermi cronologici che noi abbiamo (210 prefettura dell’annona e 217 iterazione del consolato) rendono difficile comprimere tutta la carriera in una così stretta forcella cronologica.
67 Cébeillac-Gervasoni – Zevi 1976, p. 621-637, cfr. AE 1977, 154.
68 Barbieri 1957, p. 93-105 ipotizzava che l’ononimo personaggio fosse C. Fulvius Plautianus, ma con deboli argomenti: vd. Caldelli 2011, p. 263 nt. 19. Géza Alföldy in CIL, VI 41277 non considera l’ipotesi di Christol, come nota anche Camodeca 2012, p. 317 e 318 nt. 57, che non sembra prendere posizione al riguardo. Per Birley 1992, p. 48 il personaggio delle due iscrizioni resta anonimo.
69 Torelli 1973, p. 378 n° 3, p. 395 n° 6.
70 Jacques 1977, p. 300.
71 Carboni 2017, p. 92-94, scettica circa l’identificazione proposta da Christol, non attribuisce di conseguenza queste due cariche a Dioga.
72 Christol 1991, p. 183 propone 212-213? d.C., mentre Christol 2014, p. 62 posticipa al 214-215 d.C.
73 Per Honoré 1982, p. 129-148 il fragmentum Vaticanum 235 sarebbe databile agli anni 213-214; più recentemente per Christol 2014, p. 64 la datazione del fragmentum Vaticanum 235 dovrebbe collocarsi tra il 214-216 o addirittura al 216 e comunque prima della morte di Caracalla.
74 Sablayrolles 1996, p. 499-500 n° 27.
75 Sablayrolles 1996, p. 503-504 n° 29.
76 Pace 1927, p. 165.
77 Pelagatti 2002, p. 17.
78 R. 2 esclusione della D in frattura a vantaggio di una lettera con asta e apicature.
79 Non prende posizione Soraci 2011, p. 180-181.
80 Caldelli 2018, p. 198-200.
81 Caldelli – Slavich 2015, p. 259-273; Caldelli – Raggi – Slavich 2017, p. 89-115; Caldelli – Slavich 2018, p. 247-259.
82 Magioncalda 2003b, p. 607-608. A tale identificazione fa riferimento anche Camodeca 2012, p. 319 nt. 62, senza prendere posizione.
83 Manganaro 1988, p.77.
84 Passerini 1939, p. 266-269; Porena 2003, p. 152-186: attestati a partire dai Severi.
85 Escluderei invece Scribonius R[---]: l’integrazione della lacuna che segue la carica di praefectus annonae, proposta da L. Wickert: [a(gens) v(ices) praeff. (i.e. praefectorum) praet(orio) ee. mm. vv. (i.e. eminentissimorum virorum), patr(onus) col(oniae)] è forse da respingere, perché sarebbe insolitamente preceduta da idemque. Lo ipotizza invece Porena 2003, p. 160.
86 Porena 2003, p. 156-157 nt. 88.
87 Barnes 1972, p. 56, 70.
88 Solin – Itkonen-Kaila 1966, n° 302, cfr. AE 1967, 21.
89 Sablayrolles 1996, p. 504-505 n° 30.
90 Sulla questione si vedano Chastagnol 1970, p. 39-68, part. 45-49 e Clemente 1972, p. 117-121, che non solo destituiscono di validità storica l’affermazione, ma ne proiettano la genesi sulla confusione che era venuta a crearsi in età severiana tra ornamenta e adlectio per gli alti funzionari.
91 Rey-Coquais 2002, p. 328 e ntt. 13-14 e ILGTyr 28 pensa piuttosto al VI secolo, sulla base della paleografia e del fatto che nel 533 d.C. Giustiniano fece depositare uno dei tre esemplari del Digesto appena pubblicato proprio a Tiro (gli altri due vennero depositati a Roma e a Costantinopoli), condizione che potrebbe aver determinato la decisione di far erigere una dedica retrospettiva ad uno dei grandi padri del diritto.
92 Feissel 2006, p. 107-108 per la presenza dell’onciale dubita si possa datare al 222-223 (sarebbe un unicum) e propone piuttosto i secoli IV-VI.
93 Honoré 1982, p. 8-46.
94 Sablayrolles 1996, p. 509-511 n° 34 (a. 239-242).
95 Passerini 1939, p. 334-337 n° LXXXV.
96 Sablayrolles 1996, p. 512 n° 35 (a. 242-243).
97 Laubry – Poccardi 2009, p. 275-305, part. p. 296-301.
98 Devo questa informazione a Marcello Turci, autore della tesi di dottorato dal titolo « Lo sviluppo termale del settore costiero della città di Ostia », discussa presso l’Université d’Aix – Marseille il 17 giugno 2019 e, ci si augura, di prossima pubblicazione. La pagina del manoscritto è riprodotta nel volume II, fig. 281. Lo ringrazio.
99 Fotus da foveo ricorre anche in CIL VIII, 20487, 20602 e AE 1903, 94, tutte e tre dell’età di Gordiano, riprese da Saastamoinen 2010, p. 484 n° 558, 559, 560, che commenta questo aspetto del formulario a p. 223: si tratterebbe di un formulario limitato a iscrizioni di III secolo, commissionate dal governo centrale per commemorare interventi di fortificazione; CIL VIII, 22721 (età di Severo Alessandro); XIII, 2372 = CLE 1365 (cristiana).
100 Sui curatori tardi vd. Camodeca 1980, p. 479-499 e ora Camodeca 2008, p. 507-521, part. p. 514-516.
101 Pavis d’Escurac 1976, p. 367 nt. 9.
102 In realtà era stata già intuita da Stein 1925, p. 95-96.
103 È vero che pra[eff. pr(aetorio)] è integrato a r. 2, ma è indubbio che l’integrazione preveda il plurale come risulta dalla successiva indicazione del titolo di e̲e̲. m̲m̲. v̲v̲. di r. 3.
104 CIL VI, 1125, cfr. p. 3778, 4326 e Passerini 1939, p. 354 n° CXXX.
105 Nel 292 d.C. erano prefetti al pretorio Afranius Hannibalianus e Iulius Asclepidotus, che, essendo consoli dal 1° gennaio, avevano il rango di clarissimi. Nella iscrizione di Ostia i prefetti al pretorio temporaneamente sostituiti sono eminentisismi.
106 Ci si è chiesti se Septimius Valentio e Rusticianus siano stati due supplenti temporanei dei prefetti al pretorio nella città di Roma secondo il modello alto imperiale o i primi vicarii di diocesi, secondo il nuovo assetto amministrativo: Porena 2003, p. 178-180, sulle orme di Christol 1977, p. 248-249, sembra inclinare per la prima soluzione, visto che il cursus di Rusticianus è tradizionale.
107 Porena 2003, p. 144 e cap. 3.
108 Sulla datazione vd. anche Porena 2003, p. 144.
109 Questa soluzione è condivisa da Camodeca 1980, p. 498 nt. 14.
110 Caldelli 2018, p. 197-198 e nt. 70.
111 Sulle formule panegiriche nella titolatura di Costantino vd. Grünewald 1990, p. 63-64; Barbero 2016, p. 290-298.
112 Grünewald 1990, p. 86-92.
113 Le Gall 1953, p. 257 e nt. 3, 324 e nt. 6 [ed. 2005, p. 313-314 e nt. 111].
114 Sul luogo di ritrovamento, identificabile con la domus del personaggio, vd. Guidobaldi 1995a, p. 174 e Montalbano 2014, p. 51-66.
115 La Regina 1973-1974, p. 335 nt. 4.
116 Tantillo 2014, p. 272; già Porena 2003, p. 442 che legge Dogmatii. // Honori, / etc.
117 Secondo Porena 2006a, p. 1370 tenne la prefettura dell’annona forse fin dal 312 e fino al 314 o 315, quando sarebbe stato sostituito da Aurelius Victorianus o da Amabilianus. La datazione è seguita anche da F. Mitthof, ad CIL VI, 1704, p. 4739. La posizione reciproca di Saturninus e Victorianus è dubbia e discutibile. Amabilianus è fuori gioco perché praefectus annonae Africae nel 315 d:C.: vd. PLRE, I p. 49.
118 Era il supplente dei prefetti al pretorio a Roma di severiana memoria; non aveva più il compito di comandare le coorti pretorie, sciolte dopo Ponte Milvio; era un secondo vicario diocesano con competenze sulle province suburbicarie. Non va confuso con il l’agens vice o vicarius praeff. praetorio per Italiam, poi denominato vicarius Italiae, responsabile della diocesi italiciana.
119 Porena 2003, p. 245 si chiede se la carica di vicarius praeff. (i.e. praefectorum) praetorio bis in urbe Roma e quella di vicarius praefecturae urbis iudex sacrarum cognitionum siano state ricoperte contemporaneamente o in due momenti diversi tra il 317 ed i primi anni ‘30 del IV secolo. Sul tema vd. anche Porena 2006a, p. 1368-1376.
120 Porena 2003, p. 445-446 pone l’adlectio inter consulares tra il 326 ed il 330 dopo il comitatus; diversamente Porena 2012 anticipa l’adlectio al 324 e pospone il comitatus.
121 Due aree erano al momento disponibili: le Gallie e l’Illirico, entrambe familiari al funzionario; nello stesso periodo Valerius Felix era in Africa, Flavius Ablabius in Oriente, Papius Pacatianus probabilmente in Italia. Vd. Porena 2003, p. 485-486.
122 Mommsen corregge: K. Iulias Veronae.
123 Chastagnol 1962, p. 135-139. Lo seguono Cracco Ruggini 1969, p. 139, 141; Giardina 1977, p. 65-66; Lo Cascio 1999, p. 167 nt. 21.
124 Kohns 1961, p. 70 nt. 191A; Camodeca 1980-1981, p. 71 e di recente Callu 2009, p. 188.
125 Sull’interpretazione del passo vd. Vera 1981, p. 303-303.
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