Prefazione
p. XIII-XIV
Texte intégral
1Il presente studio costituisce la tappa finale delle ricerche che ho effettuato nel corso dei miei studi presso l’Università «La Sapienza» di Roma1 e l’Università «L’Orientale» di Napoli2. Un primo volume, esito diretto della mia tesi di dottorato, è stato dedicato ai tofet del Nord Africa e pubblicato nel 2014 nella «Collezione di studi fenici» dell’Istituto di studi sul Mediterraneo antico del CNR3. Questo secondo lavoro, elaborato nel 2015-2016 nel corso di due soggiorni di ricerca post-dottorale presso il Laboratoire d’excellence «Religions et sociétés dans le monde méditerranéen» (UMR 8167) di Parigi e il Laboratoire d’excellence «Archéologie et histoire de la Méditerranée et de l’Égypte anciennes» (UMR 5140) di Montpellier4, si propone di offrire una sintesi generale e un’analisi critica della documentazione disponibile (diretta e indiretta) relativa ai tofet, esaminando le diverse proposte interpretative che sono state elaborate e perfezionate nel corso del tempo e cercando di prospettare nuove strade e di introdurre nuovi elementi e nuove ipotesi.
2Desidero ringraziare sentitamente Maria Giulia Amadasi Guzzo, Piero Bartoloni, Corinne Bonnet, Sara Giardino, Michel Gras e Adriano Orsingher per aver accettato di leggere il testo e per i preziosi commenti e suggerimenti che mi hanno offerto. È per me un grande onore che Michel Gras abbia accettato di scrivere la prefazione di questo lavoro: l’Univers phénicien, di cui è autore insieme a Pierre Rouillard e Javier Teixidor (del quale proprio nel giorno in cui scrivo queste righe è stato annunciato il decesso), è stato il libro che mi ha iniziato agli studi fenici e ancora oggi costituisce un lavoro fondamentale nell’ambito dei nostri studi.
3La pubblicazione di questo volume nella «Collection de l’École française de Rome» è altresì per me motivo di grande soddisfazione: ringrazio, in proposito, Catherine Virlouvet, direttrice dell’EFR, Stéphane Bourdin e Nicolas Laubry, direttori di studi della sezione «Antichità» dell’EFR. Quando ho proposto questo lavoro a Stéphane Bourdin non avrei mai immaginato che oggi, a distanza di due anni, mi sarei trovato a scrivere queste righe in veste di membro dell’École française de Rome sebbene, ci tengo a precisarlo, l’accettazione del volume sia anteriore alla nomina e il progetto proposto all’EFR sia incentrato su un tema diverso da quello trattato in questa sede.
4Un ringraziamento a Lorenzo Nigro, che è stata una figura centrale per la mia formazione universitaria e che mi ha permesso di pubblicare in questa sede alcune foto degli scavi al tofet della Missione archeologica a Mozia. Altre foto presenti nel volume mi sono state gentilmente concesse da Piero Bartoloni (per i tofet di Mozia e di Tharros), Sara Muscuso (per un’urna del tofet di Sulcis), Massimo Botto e Nabil Kallala (per il tofet di Althiburos). Ringrazio, infine, Sergio Ribichini, che in qualità di direttore della «Collezione di studi fenici» ha mostrato interesse al mio primo lavoro sui tofet, poi pubblicato in quella sede, incitando, stimolando e sostenendo sempre le mie ricerche.
5Questo lavoro è dedicato a Sara Giardino, ai miei genitori e agli altri miei compagni di viaggio: loro ci sono sempre.
6Non posso concludere questi ringraziamenti senza esprimere tutta la mia gratitudine a Maria Giulia Amadasi Guzzo: grazie per tutto quello che mi ha insegnato e continua a insegnarmi, cara professoressa.
Notes de bas de page
1 «I tofet del mondo fenicio e punico: studi archeologici» (tesi di laurea triennale discussa nel 2005, relatore L. Nigro); «I tofet neopunici: evidenze archeologiche ed epigrafiche» (tesi di laurea magistrale discussa nel 2008, relatore L. Nigro, correlatore M. G. Amadasi Guzzo).
2 «I tofet del Nord Africa dalla fase arcaica alla prima età romana (VIII-II sec. a.C.). Studi archeologici e cultuali» (tesi di dottorato discussa nel 2012, relatore M. G. Amadasi Guzzo).
3 D’Andrea 2014a.
4 Queste ricerche hanno beneficiato del sostegno del LabEx ARCHIMEDE (Montpellier) in relazione al programma «Investissement d’Avenir» ANR-11- LABX-0032-01 e del settimo programma quadro dell’Unione europea (FP7/2007-2013 – MSCA-COFUND) in virtù della sovvenzione no 245743 (Programma di borse post-dottorali Braudel-IFER-FMSH), in collaborazione con il Labex RESMED (Parigi). Un sentito ringraziamento a Françoise Briquel-Chatonnet, direttrice dell’équipe «Mondes sémitiques» dell’UMR 8167 e referente del mio progetto post-dottorale presso il LabEx RESMED, Béatrice Caseau, direttrice del LabEx RESMED, David Lefèvre, direttore del LabEx ARCHIMEDE, e Armelle Gardeisen, referente del mio progetto post-dottorale presso il LabEx ARCHIMEDE.
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