Trasgressioni necessarie
Communicatio in sacris, coesistenza e conflitti tra le comunità cristiane orientali
Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVII e il XVIII secolo, tale fenomeno era particolarmente diffuso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratiche comprese sotto questa ...
Éditeur : Publications de l’École française de Rome
Lieu d’édition : Rome
Publication sur OpenEdition Books : 24 février 2022
ISBN numérique : 978-2-7283-1369-3
DOI : 10.4000/books.efr.31792
Collection : Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome | 383
Année d’édition : 2019
ISBN (Édition imprimée) : 978-2-7283-1368-6
Nombre de pages : 536
Prima parte. Tra Costantinopoli e Roma
Seconda parte. Greci e Latini: stili di convivenza tra due comunità nel mediterraneo
Terza parte. Le conseguenze dell’apostolato cattolico tra i cristiani orientali: il caso armeno
Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVII e il XVIII secolo, tale fenomeno era particolarmente diffuso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratiche comprese sotto questa etichetta come punto di partenza per una riflessione più approfondita sul processo di costruzione delle identità confessionali nel Levante di età moderna. Oltre a studiare il dibattito teorico sulla questione, l’attenzione principale è volta a ricostruire i diversi contesti sociali, politici e religiosi che rendevano inevitabile la communicatio. Le relazioni tra latini e greci sono analizzate nel caso dell’arcipelago egeo delle Cicladi e nelle isole Ionie sottomesse alla Repubblica di Venezia. Gli scontri tra i cristiani orientali convertiti al cattolicesimo e quelli rimasti fedeli alla propria Chiesa d’origine sono studiati attraverso le comunità armene di Costantinopoli e dell’Anatolia orientale. L’analisi si fonda su di un ampio ventaglio di fonti, prodotte soprattutto dalla rete consolare francese nel Levante e dalle congregazioni romane di Propaganda Fide e del Sant’Uffizio.
Già membro dell’École française de Rome, attualmente ricercatore del FNRS all’Université Catholique de Louvain. Si interessa soprattutto del controllo dottrinale esercitato dalla Chiesa cattolica sui cristiani orientali.
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