Discussion - 16
Texte intégral
1F. Frisone : Volevo soltanto chiedere conferma al Professor Poccetti, di una cosa che a me sembrava interessante di questa interazione: c’è quest’acculturazione del modello dell’epitaffio greco, che è estremamente interessante. Le comunità provenienti dall’Italia, i cittadini romani residenti a Delo si acculturano alla forma comunicativa della tomba che, per certi aspetti, è in effetti diversa, più loquace del epitaffio romano in genere. Più comunicativo di dati personali, per esempio.
2P. Poccetti : No, almeno per quanto riguarda Delo, l’epigrafia è molto massificata. In quella latina, c’è questa formula che si ripete. La differenza della formula romana, od anche quella non romana, di popolazioni coeve, se guardiamo le iscrizioni italiche del secondo secolo avanti Cristo, è che costantemente la denominazione completa che definisce il defunto nella morte. Qui invece, non è così. Perché non è così ? Credo ci sia una ragione di fondo, o forse più ragioni, anche nelle [bilingue]; ma non è sempre coerente. Sicuramente siamo in un contesto in cui più culture convivevano. Quindi, alla fine, non c’era un vincolo di identificarsi sempre, secondo un modello ben definito, che era quello, appunto, della comunità di provenienza.
3Poi, c’erano anche delle ragioni circostanziali, dettate da individuo ad individuo. Cioè perché qualcuno che veniva dall’Italia e sapeva, o almeno aveva notizia che nell’epitaffio in Italia si metteva il prenome, il gentilizio, il patronimico, quando c’era anche il cognome, ma comunque questi tre elementi; perché, allora, lì ne troviamo soltanto due, qualche volta tre, qualche volta quattro ? Obiettivamente io credo che forse perché non si sentiva vincolato a queste regole, forse perché chi faceva l’epitaffio era certo non il defunto.
4D. Maras : Una delle possibilità di spiegazione, al livello di cultura epigrafica, in base a quello che dicevamo oggi, potrebbe essere data da un modo diverso di intendere la lettura. Abbiamo visto che alcuni di questi epitaffi al vocativo sono fatti perché il lettore, leggendo ad alta voce, si rivolga al defunto. È una scelta diversa, forse però dovuta davvero al lapicida. Lo si vede quando, invece del vocativo, c’è una voce proprio al nominativo che riscorda...
5F. Frisone : Si, certo, se come c’è una commissione, evidentemente una minore versione del committente…
6D. Maras : E in questo caso è vero, il committente è sul posto.
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