La costruzione di un thesaurus per la “performance”
p. 85-95
Résumés
Il contributo propone una riflessione sugli aspetti metodologici della redazione di un thesaurus per l’indicizzazione di documenti relativi alle arti performative nella Roma del Sei e Settecento. L’illustrazione delle caratteristiche dei thesauri e degli standard internazionali vigenti in materia è seguita dalla riflessione sulle accortezze metodologiche e tecniche dettate dal dominio disciplinare di riferimento: in primis si riflette sulla gestione di descrittori che rappresentano concetti moderni e descrittori rappresentanti concetti antichi. Per la loro rilevanza nella costruzione dell’albero thesaurale, si considerano poi la poligerarchia (condizione di un termine di avere due termini sovraordinati) e la disambiguazione (tecnica impiegata per distinguere i differenti significati di uno stesso termine). Il contributo entra nel vivo della costruzione di un thesaurus, con un corredo di termini esemplificativi e con la riflessione sulle principali criticità d’uso.
This contribution proposes a reflection on the methodological aspects of editing a thesaurus for indexing documents on the performing arts in seventeenth- and eighteenth-century Rome. A description of international standards for and characteristics of the thesaurus is followed by a reflection on the methodological and technical precautions dictated by the disciplinary domain of reference. Firstly, the contribution reflects on the handling of descriptors representing modern concepts and those representing ancient concepts. Then, it considers the importance of two concepts in constructing the thesaural tree: polyhierarchy (used to describe terms that have more than one parent term) and word sense disambiguation (used to distinguish the different meanings of a single term). Through a complete set of example terms and a reflection on the main issues of usage, the contribution offers an inside view of the process of constructing a thesaurus.
Entrées d’index
Keywords : Thesaurus, subject indexing, ancient book, polyhierarchy, disambiguation
Parole chiave : Thesaurus, indicizzazione semantica, stampa antica, poligerarchia, disambiguazione
Texte intégral
1L’enorme mole di dati generata da un progetto di ricerca interdisciplinare necessita di un Knowledge Organization Systems (KOS)1 che faciliti il reperimento delle informazioni contenute nelle migliaia di documenti scandagliati. La gestione di informazioni strutturate – ovvero di database contenenti migliaia di records e numerose tabelle di relazione tra i records – richiede padronanza delle tecniche di information retrieval2 e disponibilità di buoni strumenti di KOS, come i thesauri, per proporre un’interpretazione user-centered, focalizzando l’attenzione sui modi interpretativi e testuali con cui gli utenti descriveranno, tratteranno e cercheranno le informazioni di loro interesse.3
Logica e caratteristiche di un thesaurus
2Quando parliamo di thesaurus ci riferiamo ad un dizionario di termini controllati che collega tutti i termini in una struttura ad albero, stabilendo tra loro delle relazioni.4 Ciò che differenzia un thesaurus da un vocabolario controllato – ovvero da una semplice lista di termini scelti – è la presenza delle relazioni che costruiscono la struttura semantica, o struttura ad albero, che è costituita da tre relazioni esplicite:
31) relazione gerarchica: relazione fondamentale basata sui livelli di sovraordinamento o sottordinamento, dove il termine sovraordinato rappresenta una classe o un insieme e i relativi termini subordinati si riferiscono ai suoi membri o alle sue parti. Le sigle che identificano questa relazione sono BT (Broader Term), prefisso al termine sovraordinato, e NT (Narrower Term), prefisso al termine subordinato (es.: Teatro futurista BT Teatro, Teatro NT Teatro futurista);5
42) relazione associativa: correlazione fra termini che non sono equivalenti (o sinonimi) e che non possono essere strutturati in una gerarchia in cui un termine sia subordinato all’altro, ma che tuttavia sono mentalmente associati. Il legame tra essi è esplicitato nel thesaurus per suggerire termini alternativi e una nuvola semantica utile per il recupero. La sigla che identifica questa relazione è RT (Related Term), prefisso al termine correlato (es.: Teatro RT Compagnie teatrali e viceversa).
53) relazione di equivalenza: relazione tra termini preferiti e non preferiti. Si ha quando due o più termini sono considerati riferiti allo stesso concetto, quindi sinonimi. Le sigle che identificano questa relazione sono USE prefisso al termine preferito, UF (Use for) prefisso al termine non preferito (es.: Bambini UF Fanciulli, Fanciulli USE Bambini).
6Nei thesauri la relazione di equivalenza ha un ruolo fondamentale perché la ricerca nei database sia efficace: si ha un unico termine preferenziale tra sinonimi o quasi sinonimi e dai sinonimi più diffusi di esso sono forniti gli opportuni rinvii al termine preferito.
7Ciò è necessario perché i termini del thesaurus sono termini tratti dal linguaggio naturale, rappresentano dei concetti, ma – diversamente da quanto accade nel linguaggio naturale – i termini sono con i concetti in relazioni biunivoche formalizzate, ovvero ad ogni termine corrisponde un concetto e quel concetto è rappresentato da quel solo termine. Utile ad esemplificare è il termine Cinema, che nel linguaggio naturale ha diverse valenze: la prima è l’arte e il complesso di attività che concorrono alla realizzazione dello spettacolo cinematografico, la seconda è la tecnica per la ripresa di immagini fotografiche in rapida successione, infine è il luogo in cui vengono proiettati pubblicamente i prodotti del cinema.
8In un thesaurus questa valenza polisemica è inaccettabile, perché genererebbe ambiguità in fase di utilizzo: è quindi necessario prevedere tre diversi termini descrittori per le tre accezioni del termine. Per rappresentare la portata semantica che il vocabolo Cinema ha nel linguaggio naturale, avremo quindi bisogno di tre descrittori all’interno del linguaggio controllato di un thesaurus: Cinema per l’arte, Cinematografia per la tecnica, Sale cinematografiche per i luoghi, con una rete di relazioni tra i tre descrittori, così che si possa facilmente passare da uno all’altro, individuando la sfera di significato che più è necessaria a soddisfare il bisogno informativo.
9Per facilitare il corretto uso dei descrittori, essi sono all’occorrenza corredati da una scope note, o nota d’ambito, che si usa per distinguere termini che hanno significati sovrapposti nel linguaggio naturale, per restringere o espandere il significato di un termine o per fornire indicazioni sull’uso del termine: non si tratta di una nota di definizione, ma di un chiarimento rispetto a quale sia il significato con cui il termine viene acquisito all’interno del thesaurus.
Nascita e sviluppo del thesaurus PerformArt
10Sorta l’esigenza di avere uno strumento che facilitasse il recupero delle informazioni contenute nelle schede del database PerformArt,6 si è scelto di partire da un thesaurus già esistente:7 l’analisi degli strumenti a disposizione ha evidenziato come opportuno il thesaurus del Nuovo Soggettario,8 il sistema di indicizzazione semantica elaborato dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze a partire dal 2006, che include, appunto, un thesaurus generalista, con termini di vari domini disciplinari.9
11Si tratta di uno strumento conforme a normative e standard formulati a livello internazionale,10 innovativo, flessibile, integrabile con le risorse elettroniche, interoperabile.11 Il thesaurus NS, in continua evoluzione, è un progetto aperto a collaborazioni perché è ospitale, modulabile e facilmente integrabile: la sua natura generalista non entra affatto in conflitto con i contesti documentari altamente specifici e settorialmente specializzati, perché può accogliere interi rami strutturali di termini di specifici domini disciplinari.12 In considerazione del tipo di materiale documentario su cui PerformArt indaga, la modularità è una caratteristica fondamentale, perché assicura anche la possibilità di gestire insieme descrittori che rappresentano concetti moderni e concetti antichi in un unico sistema di indicizzazione, senza che ciò vada ad inficiare la sua coerenza concettuale. La difficoltà di coniugare strumenti indicizzatori moderni e le esigenze dei documenti antichi risiede nell’universo semantico in cui questi ultimi si collocano: si tratta spesso di un universo semantico molto diverso da quello solitamente rappresentato negli schemi concettuali dei moderni sistemi di indicizzazione, nei quali i contenuti dei documenti antichi difficilmente trovano un corrispettivo, poiché è lo stesso lessico utilizzato che spesso non corrisponde ai termini indicizzatori correnti. Per esemplificare, non si può indicizzare con il termine Tasse un documento seicentesco che parla di gabelle, né con Registi una lettera in cui si faccia riferimento ai coreghi. Il rischio di anacronismo viene risolto nel Nuovo Soggettario con l’uso di opportune etichette di nodo, ovvero espressioni, poste tra parentesi quadre, che non sono termini di indicizzazione ma servono a raggruppare i termini secondo una certa caratteristica:13 tra i termini NT di un certo termine è possibile individuare un principio classificatorio, una determinata caratteristica che viene espressa nell’etichetta di nodo, così che l’etichetta raggruppi tutti i termini che possiedono quella data caratteristica. Nel NS, ad esempio, il termine Musica ha come NT, tra gli altri, Musica africana, Musica latino-americana, Musica orientale, Musica futurista, Musica verista, Musica popolare, Musica per l’infanzia: si tratta di termini che esprimono con la loro aggettivazione vari tipi di caratteristiche (nel caso di Musica futurista e Musica verista si tratta della corrente o del movimento artistico, nel caso di Musica africana e Musica latino-americana l’aggettivazione esprime il luogo di composizione). I vari NT di Musica vengono quindi raggruppati attraverso delle etichette di nodo che individuano alcuni principi classificatori. L’etichetta di nodo [Musica secondo il luogo di composizione] raggruppa la Musica africana, la Musica orientale e quella latino-americana; l’altra etichetta [Musica secondo le correnti e i movimenti artistici] è BT di Musica futurista e Musica verista, così che non sono mescolati termini di diversa sfera semantica e, al momento della ricerca, l’utente non sarà distratto da decine di NT del termine Musica, ma troverà vicini termini affini.
12È quindi grazie alle etichette di nodo che è possibile inserire concetti relativi al passato, senza cortocircuito logico dettato dalla presenza di termini contemporanei accanto a termini che esprimono concetti antichi. Nel NS abbiamo l’etichetta di nodo [Organizzazioni del mondo del lavoro] che vede tra i suoi termini sottoordinati Agenzie per il lavoro, Centri per l’impiego, Collettivi operai, Consigli di fabbrica; le Corporazioni medievali, altro termine logicamente sottoordinato, è stato separato dai termini che esprimono concetti moderni attraverso l’etichetta di nodo [Organizzazioni del mondo del lavoro del passato], che ha per termine sovraordinato [Organizzazioni del mondo del lavoro]. Allo stesso modo l’etichetta di nodo [Persone nelle attività ricreative e sportive] ha tra i suoi NT Animatori, Bagnanti, Cubisti, Fan, Majorette, termini che avrebbero creato una sorta di cortocircuito temporale accanto a Gladiatori e Giullari, termini per i quali è stata quindi creata l’etichetta di nodo [Persone nelle attività ricreative e sportive del passato], che ha come BT [Persone nelle attività ricreative e sportive].
13Al momento sono già presenti numerose etichette di nodo nel database del NS per raggruppare descrittori che esprimono concetti relativi al passato, quindi non si tratta che di implementare all’occorrenza ciò che è già esistente.14
14Dal punto di vista metodologico, si possono individuare tre principali tipologie di concetti da raccordare a termini che esprimono concetti moderni:
151) concetti relativi a realtà che non esistono più: questo caso si presenta soprattutto quando si ha a che fare con istituti giuridici o categorie sociali ed è, appunto, risolvibile con l’introduzione di apposite etichette di nodo [… del passato];15
2) concetti relativi a realtà che esistono ancora con altro nome: è un’evenienza che si può risolvere con un uso accurato della scope note;16
3) concetti relativi a realtà di incerta identificazione: ci si può attestare al BT ideale della voce che risulterebbe incomprensibile.17
Scelte metodologiche, tecniche ed esempi di sviluppo del TP
16Uno dei maggiori vantaggi di avere come base di sviluppo uno strumento autorevole è innegabilmente quello di avere a disposizione un gran numero di descrittori già strutturati, inseriti in un impianto gerarchico già validato. Inoltre quanto stabilito per lo sviluppo del NS ha semplificato alcune scelte metodologiche, fondamentali nella creazione della nuvola thesaurale che avremo attorno ad ogni singolo descrittore nella fase d’uso del thesaurus: prima tra tutte la scelta della poligerarchia, ovvero della condizione di un certo termine di avere due BT, due termini sovraordinati. Ad esempio, il descrittore Libretti ha BT Documenti musicali e BT l’etichetta di nodo [Letteratura drammatica secondo specifiche forme], perché i libretti appartengono sia al sovrinsieme dei documenti musicali che a quello dei generi letterari, esattamente nella stessa misura. Nel NS la poligerarchia è quindi ammessa, ma è una poligerarchia temperata, ossia applicata con moderazione, con particolari cautele: per controllare la corretta formazione della poligerarchia, ad un termine potenzialmente poligerarchico si applicano una serie di verifiche, sottoponendo poi ciascuna gerarchia a dei test logici.18 La verifica dell’opportunità di inserire una poligerachia parte dal capire se − sulla base delle definizioni fornite dai repertori riguardo ad un determinato termine − c’è una prevalenza di una delle due gerarchie ammissibili; se si realizza questo caso, non c’è poligerarchia, vince la gerarchia prevalente e l’altro potenziale BT viene trasformato in un RT (con relazione associativa e non gerarchica). Significativo l’esempio di Maestri di musica, descrittore che avrebbe come potenziali BT sia Musicisti che Insegnanti; tuttavia, secondo le definizioni fornite dai repertori, i maestri di musica sono prioritariamente dei musicisti di professione diplomati al conservatorio, quindi viene scelto come BT Musicisti, perché si tratta di una relazione prevalente, e il descrittore Insegnanti diventa RT. Analogamente i Maestri di danza (*) hanno BT Danzatori e RT Insegnanti.
17La scelta di una poligerarchia temperata trova la sua ragione nella preoccupazione di non complicare la nuvola thesaurale19 dei termini potenzialmente poligerarchici: se un termine ha più di un BT, esso è inserito in più rami gerarchici e gli si sovrappongono più nuvole semantiche, comportando una confusione inopportuna in fase di ricerca.
18Fondamentale nello sviluppo del TP è la tecnica della disambiguazione,20 impiegata per distinguere i differenti significati di uno stesso termine. Considerato che la ricchezza del linguaggio naturale (ove un termine può avere numerose valenze semantiche) si riflette sul linguaggio di indicizzazione (ove i termini non possono essere ambigui ed ogni termine deve essere in un rapporto biunivoco con il concetto che rappresenta), il linguaggio documentale prevede una soluzione che azzeri la sovrapposizione semantica.
19Esistono varie modalità di disambiguazione, tra le quali la più diffusa è far seguire il termine ambiguo da una qualificazione tra parentesi uncinate (solitamente il BT del termine), costituendo un’unità inscindibile, cioè un unico termine di indicizzazione.
20Tuttavia poiché le disambiguazioni, nel caso di costruzioni di stringhe di soggetto per indicizzare il contenuto di un documento, possono essere d’ostacolo alla comprensione dell’intera stringa, vengono privilegiate le scelte tecniche e formali che riducono al minimo il ricorso alla disambiguazione: in primo luogo, in un gruppo di omografi si possono disambiguare tutti i termini tranne uno. Ad esempio la follia, in quanto danza, avrà necessità di disambiguazione rispetto alla follia, in quanto alterazione delle facoltà mentali, ed avremo quindi rispettivamente i termini di indicizzazione Follia <Danza> (*) e Follia;21 il termine Prove <Spettacoli> (*) è disambiguato rispetto a Prove, inteso come documenti atti a dimostrare la verità di un’affermazione o l’esistenza di un fatto giuridico; il termine Litanie, preghiere della liturgia cattolica, è distinto da Litanie <Canti liturgici> (*), canti e musiche che accompagnano quelle stesse preghiere.22
21È inoltre raccomandabile non ricorrere alla disambiguazione quando le forme singolare e plurale rendono possibile la compresenza nel thesaurus del singolare e del plurale di uno stesso lemma, se i concetti rappresentati dalle due forme appartengono a due categorie diverse, secondo quanto stabilito dal principio dello scostamento categoriale:23 il singolare Scultura indica l’attività, il plurale Sculture indica gli oggetti; il singolare Volta (*) indica la danza, il plurale Volte indica le coperture ad arco di un edificio.
22Consideriamo l’esempio della Bourrée, sia danza che componimento musicale: in PerformArt il termine ricorrerà certo con il significato di danza e di forma musicale, ma alcuni documenti trattano anche di esecuzioni musicali di bourrée, nonché di partiture. Di quali e quante disambiguazioni c’è necessità ? Bourrée (*) rappresenta la danza, lo scostamento categoriale permette di introdurre il plurale Bourrées (*) per le forme musicali; per gli altri due significati da precisare, essi sono riferibili a termini con significato generico, che hanno cioè molti campi di applicazione, pertanto il compito di precisare il senso del termine è assolto dalle relazioni espresse nella combinazione dei termini descrittori: per il concetto di bourrés eseguite non c’è necessità di disambiguazione, perché il senso è espresso dalla combinazione “Bourrées – Esecuzione musicale”, così come, per le partiture di bourrées, da “Bourrées – Partiture”.
23Il NS è in effetti un vero e proprio linguaggio di indicizzazione: semplificando, i termini del thesaurus sono i vocaboli della lingua documentale, che possono essere combinati tra loro attraverso le regole sintattiche. Quindi gli aspetti danza e forma musicale danno luogo a diversi termini di indicizzazione, mentre l’esecuzione musicale e gli spartiti possono risolversi sul piano sintattico, attraverso la combinazione con altri descrittori. Questo permette peraltro, in fase di ricerca, di recuperare, ad esempio, tutte le esecuzioni musicali, non solo di Bourrées, ma anche di tutte le altre forme musicali contenute nel database PerformArt.
Fattori di criticità
24Al di là dell’impianto terminologico, la difficoltà da sciogliere, per rendere TP davvero utile per una efficace IR, è stata stabilire una politica di uso dei descrittori che fosse condivisa da tutta l’équipe di ricerca che implementa il database. In primis, infatti, l’uso di un thesaurus ha senso se tutte le schede che lo richiedono sono dotate di descrittori: se l’uso fosse incostante, il risultato non potrebbe essere che deludente.
25È poi necessario standardizzare il livello di dettaglio nell’attribuzione dei descrittori: le gerarchie dei termini possono essere perfettamente coerenti, ma se l’uso a livello di dettaglio della descrizione fosse difforme, il risultato sarebbe mediocre. Un esempio: nel caso di conti che parlano dei costi degli abiti di scena, ove sono dettagliati i costi di pizzi, fettucce e stoffe, se non venisse stabilita a monte una politica di uso dei descrittori il risultato sarebbe assolutamente difforme. Un ricercatore potrebbe inserire “Abiti di scena”, un altro, magari più scrupoloso, inserirebbe “Pizzi”, “Fettucce” e “Stoffe”, un terzo, nell’indecisione, sceglierebbe sia “Abiti di scena” che tutti i termini più specifici. Da sottolineare che, se è vero che è fondamentale il costante ed omogeneo livello di dettaglio utilizzato, non esiste un livello corretto aprioristicamente, piuttosto sono le esigenze del nostro progetto a stabilirlo.
26La nostra sfida è quindi di costruire un buon sistema in cui vengano codificati i concetti della performance, auspicandoci che il database abbia il più ampio uso, non limitato agli specialisti del settore, ma di interesse per gli storici, per gli storici della lingua, per gli storici dell’economia. Ciò che ci si auspica è quindi poter parlare una lingua comune senza perdere la specificità del linguaggio di ricerca.
Notes de bas de page
1 L’espressione è genericamente usata per indicare authority files, thesauri, schemi di classificazione, mappe topiche, ontologie etc. Per una prima introduzione alla knowledge organization si veda Gnoli – Marino – Rosati 2006.
2 D’ora in poi IR, è la tecnologia alla base dell’interrogazione dei database. Per un approccio introduttivo, di taglio manualistico, al complesso campo della scienza dell’informazione e dell’IR, si veda Salarelli 2012. Nell’ultimo decennio la centralità dei documenti multimediali e dei nuovi mezzi offerti dalle tecnologie digitali ha favorito la creazione di basi dati multimediali, per cui i princìpi e le metodologie dell’IR si sono evoluti in nuove strategie di ricerca dell’informazione MMIR (MultiMedia Information Retrieval); sull’argomento Raieli − Innocenti 2005.
3 L’impatto che i vocabolari controllati hanno sull’IR viene ampiamente analizzato negli standard BSI e ANSI/NISO (si veda in seguito n. 10). In particolare, lo standard americano rivolge un’attenzione specifica nei confronti degli utenti, con considerazioni sull’usabilità degli strumenti normalizzati e con l’analisi delle varie tipologie di fruitori che potrebbero interagire con le interfacce dei vocabolari (occasionali, esperti, professionisti del settore etc.); per ogni tipologia di utente vengono fornite soluzioni ad hoc che permettano e facilitino un completo ed efficace uso del sistema. Uno studio metodologico per l’analisi delle modalità con cui l’utente interagisce con le informazioni in González-Teruel 2018.
4 La definizione di thesaurus e la codificazione delle relazioni fondamentali sono fornite dalla ISO 2788 (ISO 1986). Sull’argomento, nella pur abbondante letteratura scientifica di matrice anglosassone dedicata ai thesauri, è punto di riferimento Broughton 2006; in lingua italiana si ricorda Cavaleri 2013.
5 I termini di indicizzazione riportati a titolo di esempio, nell’intero contributo, sono sottolineati dalla lettera maiuscola e tratti dal Nuovo Soggettario. Sono contrassegnati da (*) i termini proposti da PerformArt ed accettati dal Nuovo Soggettario in seguito all’istituzione della collaborazione tra i due progetti (vedi paragrafo successivo e n. 8).
6 D’ora in poi la sezione thesaurus del database PerformArt sarà identificata da TP. L’allestimento di un thesaurus per la descrizione semantica dei documenti era stato previsto sin dall’avvio del progetto; il cantiere è divenuto concretamente operativo grazie alle iniziative di Michela Berti, coordinatrice delle attività scientifiche, ricercatrice e amministratrice del database del progetto, e Marco Cavietti, membro dell’équipe di ricerca, ai quali è stata affiancata chi scrive, in veste di esperta di allestimenti tesaurali. Ad oggi il TP è incrementato dal lavoro di Michela Berti e Manuela Grillo.
7 Questa scelta riflette l’orientamento – della ricerca in genere, ma anche delle stesse politiche dell’Unione Europea – all’open data, alla condivisione della conoscenza, al riuso dei dati; si vedano sull’argomento Cassella 2013 e Gruppo di studio AIB CILW 2017. Una esaustiva introduzione al tema linked open data in Guerrini – Possemato 2015.
8 D’ora in poi NS. Nella primavera del 2018 è stato siglato un accordo tra Biblioteca nazionale centrale di Firenze e Progetto PerformArt con l’intento di usufruire del thesaurus NS per l’elaborazione del TP e di implementare il NS nel campo specifico delle arti performative. Notizie della collaborazione in Grillo 2019 e in Goulet 2019a.
9 Al momento il thesaurus NS è costituito da più di 60 mila termini ed è disponibile all’indirizzo <http://thes.bncf.firenze.sbn.it/>. La guida all’uso è disponibile a stampa: BNCF 2006.
10 Come standard di riferimento su thesauri e IR si sono più recentemente aggiunti alla ISO 2788 sopracitata: ANSI/NISO Z39.19-2005 (ANSI – NISO 2005); BS 8723-1:2005 (BSI 2005a); BS 8723-2:2005 (BSI 2005b); BS 8723-3:2007 (BSI 2007a); BS 8723-4:2007 (BSI 2007b); BS 8723-5:2008 (BSI 2008). Una buona analisi delle principali novità introdotte dagli standards BSI e ANSI/NISO rispetto alla ISO 2788 in Calvitti – Viti 2009. Interessante sottolineare l’attenzione riservata da questi standard al displaying dei thesauri: in particolare, nello standard americano un intero capitolo è dedicato all’argomento, soffermando l’attenzione sull’illustrazione delle caratteristiche necessarie per una corretta ed efficace visualizzazione (rappresentazione delle relazioni tra i termini e le scelte tipografiche adottate, specifici tipi di visualizzazioni adottabili etc.).
11 Si intende per interoperabilità la possibilità di realizzare un colloquio, semantico e tecnico, tra vocabolari controllati. Lo standard di riferimento è la ISO 25964 (ISO 2013).
12 Particolarmente significativi sull’interazione tra Nuovo Soggettario e ricerche scientifiche di dominio Lucarelli 2010 e 2017.
13 Sulle etichette di nodo Grillo 2007; sull’uso delle etichette di nodo per raccordare concetti antichi e concetti moderni Grillo 2015.
14 Al momento, per la prima fase di sviluppo del TP è stato necessario inserire una sola etichetta di nodo [… del passato] rispetto a quelle già presenti in Nuovo Soggettario, ovvero [Persone nelle attività economiche varie del passato] (*).
15 Un esempio è il termine Maestri di casa BT [Persone nelle attività economiche varie del passato].
16 Un esempio è il termine Messinscena, ben distinto dal termine contemporaneo Regia con l’uso di una chiara nota d’ambito, o scope note, che ne evidenzi l’ambito d’uso.
17 Il caso non si è ancora presentato nello sviluppo del TP. Un esempio potrebbe essere il termine generico Febbri, che sarebbe scartato a favore del termine che è logicamente il suo termine gerarchicamente sovraordinato, ovvero Malattie contagiose.
18 Sull’argomento BNCF 2006, p. 76-79.
19 L’espressione si riferisce alla comune modalità di visualizzazione dei thesauri, in cui il termine di partenza è al centro di una “nuvola” ed ha attorno gli altri termini con cui ha relazioni di BT, NT, RT, USE, UF. La nuvola thesaurale del lemma Maestri di danza, appena citato come esempio, sarà costituita dai termini Danzatori (BT), Insegnanti (RT), Danza (RT), Maestri di ballo (UF).
20 Sull’argomento BNCF 2006, p. 64-66.
21 La scelta del termine da non disambiguare avviene secondo i seguenti criteri, in ordine di priorità: 1) l’omografo che non risultava disambiguato negli strumenti nazionali di indicizzazione precedenti al NS; 2) l’omografo il cui significato è dato come principale nei dizionari di riferimento; 3) l’omografo che è utilizzato per indicizzare il maggior numero di documenti; 4) il primo in ordine di tempo usato nella Bibliografia Nazionale Italiana o nel catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale. Cf. BNCF 2006, p. 64-65.
22 Diversamente dagli esempi precedenti, i due termini sono collegati da una scope note, che può essere corredata di una nota di orientamento rinviante a termini con significato alternativo, come in questo caso; Litanie ha scope note: «Nella liturgia cattolica, preghiere, in forma di supplica, a Dio, alla Madonna, agli angeli e ai santi, consistente in una formula pronunciata dall’officiante e ripetuta dai fedeli. Per il significato di canti e musiche che accompagnano le omonime preghiere, anche in processioni, etc., usare Litanie <Canti liturgici>».
23 BNCF 2006, p. 63.
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Spectacles et performances artistiques à Rome (1644-1740)
Ce livre est cité par
- Carrió-Invernizzi, Diana . Gómez, Consuelo . Aterido, Ángel . Roe, Jeremy . (2022) Madrid as an urban nexus for seventeenth-century diplomacy. Culture & History Digital Journal, 11. DOI: 10.3989/chdj.2022.001
Spectacles et performances artistiques à Rome (1644-1740)
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