Premessa
p. 1-3
Texte intégral
1Lo studio di Ostia antica è stato al centro degli interessi scientifici di Mireille Cébeillac durante tutta la sua carriera: la storia e soprattutto l’epigrafia del porto di Roma furono infatti tra i primi soggetti che affrontò nelle sue pubblicazioni già dall’inizio degli anni ‘70, quando era membro dell’École française de Rome; la occupavano ancora, forse più di prima, negli ultimi anni che precedettero la sua scomparsa, il 29 marzo 2017, vinta dalla malattia. Ad introduzione del volume, Laurent Lamoine, suo allievo, collaboratore e amico, mostra quanto gli studi su Ostia siano stati seminali e collegati agli altri lavori di questa studiosa che fu prima di tutto una storica delle istituzioni, della società e della vita municipale dell’Italia romana. Ma ci sembra opportuno ricordare qui almeno due aspetti del suo instancabile impegno per la conoscenza della città di Ostia.
2Tutti coloro che l’hanno conosciuta, in Italia, in Francia e altrove, sanno bene con quale volontà ed energia Mireille Cébeillac-Gervasoni fosse capace di suscitare interessi comuni e contatti – diremmo oggi sinergie: si adoperava molto per far lavorare insieme persone diverse per origine, orizzonti, tradizioni e anche per carattere, sia che fossero professori famosi o giovani ricercatori alle prime armi nel mondo accademico e che ella sapeva scegliere con intuito sempre sicuro. Fu questa una costante lungo tutta la sua carriera, evidente per esempio quando fu direttrice del Centre Jean Bérard di Napoli e poi quando fu direttrice di ricerca al CNRS: alcuni contributori di questo volume hanno voluto ricordarla a proposito degli ambiziosi progetti di ricerca collettivi che ella animò tra gli anni ‘80 e 2000 nel quadro dei lavori sulle élites o volti all’analisi del «quotidiano municipale». Era certamente questa una manifestazione della sua personalità, fatta di una totale dedizione ai progetti di cui presagiva il valore e di una volontà costante di favorire gli scambi, tra discipline, tra ambienti, tra generazioni. Parimenti era una radicata convinzione quella che l’aveva condotta, all’inizio degli anni 2010, a rilanciare una serie di incontri denominati «Seminari ostiensi», in collaborazione con l’allora Soprintendenza di Ostia, divenuta in seguito, nel 2017, Parco Archeologico di Ostia antica. Questi incontri, la cui sesta edizione è stata organizzata nel 2019, sono subito divenuti luoghi di condivisione e di dialogo per un gran numero di ricercatori e di équipes, italiane e internazionali, che lavorano su Ostia e Porto, contribuendo in questo modo a rafforzare e ampliare una rete scientifica intorno a questo fondamentale complesso. Mettendo l’accento su tematiche importanti e talora trascurate in relazione alla storia del porto di Roma (in particolare il territorio della colonia o la tarda antichità) questi seminari hanno permesso soprattutto la divulgazione di materiali e di scavi non solo recenti, la cui conoscenza era limitata o inesistente1. La prosecuzione di questi incontri, dal 2017 inseriti nel quadro del programma «Ostie-Portus, hub de l’Empire romain» dell’École française de Rome2, ha inteso soddisfare una tradizione ormai consolidata riaffermando nel contempo l’interesse scientifico di continuare queste occasioni di scambio; grazie all’appoggio costante del Parco Archeologico di Ostia antica, tale prosecuzione è anche un omaggio alla memoria di Mireille e un dovere nei suoi confronti.
3Non ci si sbaglierà dicendo che l’altro aspetto centrale nell’attività di Mireille Cébeillac-Gervasoni ad Ostia sia stato quello relativo all’epigrafia della colonia e anche, forse ancor più, alla pubblicazione o alla revisione dell’ingente patrimonio di iscrizioni inedite. È per questa via che iniziò ad affrontare dai fondamenti la storia delle istituzioni e della società del porto di Roma ed è a questa attività che ha dedicato la maggior parte dei suoi ultimi lavori. Questo lavoro di edizione dei testi, che conobbe un’interruzione nel corso degli anni ‘80 e all’inizio degli anni ‘90 – quanto meno per quanto concerne il suo riflesso nelle pubblicazioni3 – è stato pressoché sistematicamente svolto in collaborazione con colleghi ed amici, archeologi o epigrafisti, entusiasti protagonisti della ricerca ostiense degli ultimi cinquanta anni. Questo lavoro paziente, rigoroso, fatto di una speciale attenzione alla materialià del testo, al contesto archeologico e alla storia l’ha condotta a considerare il tessuto sociale di Ostia in tutto il suo spessore. Se le ricerche condotte dapprima nel quadro della sua tesi di laurea sui magistrati delle città dell’Italia romana poi in seno ai grandi progetti sopra menzionati la spingevano più naturalmente verso i documenti relativi alla élite, centrale o municipale, ella ha sempre saputo trattare con pari preoccupazione quelli relativi agli strati medi o inferiori della società, riconoscendo ad essi uguale importanza. Sono eloquente testimonianza di ciò, a circa quarant’anni di distanza, il suo studio sull’epitaffio di un «esecrabile liberto» e il suo contributo fondamentale – ella ne è stata infatti motore instancabile – al progetto di edizione di circa duemila epitaffi «comuni», spesso frammentari, inediti o bisognosi di una revisione dopo la pubblicazione del Supplementum ostiense del CIL. Questo corpus, realizzato insieme con gli autori di queste pagine e con tre altri più giovani studiosi, rappresenta il suo ultimo impegno di grande respiro, a conclusione di un programma articolato su più anni che ha sviluppato o consolidato – e non è stato il minore dei risultati! – legami di amicizia e di stima profonda all’interno del gruppo dei collaboratori, pur così vari per età ed esperienza4. Esperta di prosopografia e grande conoscitrice della società romana, Mireille sapeva del resto perfettamente che il lavoro su questa documentazione talora ingrata è anche compensato dall’apporto di questa alla ricostruzione di un contesto globale dal quale le élites non possono essere estrapolate artificiosamente. Lo ha ricordato per esempio in uno dei suoi ultimi contributi, quello sui Pinni5 di Ostia. Ma questo interesse totale per l’epigrafia di Ostia è più manifesto probabilmente nel «manuale» di epigrafia – che aveva in realtà l’ambizione di proporre una storia di Ostia attraverso l’epigrafia –, scritto con due degli autori di queste righe e pubblicato prima in Francia nel 2006 e poi in una seconda edizione italiana rivista e ampliata nel 20106.
4Era dunque naturale e inevitabile che gli studi epigrafici o quelli comunque basati sulle iscrizioni occupassero una larga parte di questo volume dedicato alla sua opera e alla sua memoria; esso tuttavia non si limita a questo, poiché include contributi che riflettono ampiamente le tematiche sviluppate da Mireille Cébeillac-Gervasoni o che mostrano i contatti di studio che ella intrecciò con alcuni ricercatori: sono così proposti studi di storia istituzionale e sociale sulla colonia, riflessioni sull’architettura e l’iconografia di complessi monumentali, sintesi archeologiche o comunicazioni preliminari di lavori in corso. Inoltre, sebbene gli studi su Ostia occupino una adeguata parte di questo volume, quest’ultimo avrebbe prodotto un’immagine imperfetta e deformata dell’apporto di Mireille alla storia romana se non avesse lasciato spazio anche a altri ambiti: senza avere l’ambizione di coprire tutti i temi che ella ha affrontato con i suoi lavori o con quelli che ha promosso o sostenuto, abbiamo voluto che nel presente volume ne fossero presenti quanto meno i più significativi: così, sotto forma di finestre sul suo percorso intellettuale e sull’orientamento dei suoi scritti o dei programmi che ha diretto o semplicemente attraverso studi concepiti in continuazione con i suoi, la seconda parte del volume concerne più specificamente il tema delle élites dell’Italia romana o, andando oltre, il tema della storia del Mediterraneo romano.
5Intorno a più linee di forza, la diversità dei contributi riuniti in questo volume offre di conseguenza un riflesso abbastanza fedele e al tempo stesso sfaccettato del contenuto dei Seminari ostiensi così come sono stati pensati da Mireille, dei suoi lavori e soprattutto del suo gruppo di colleghi ed amici, a cui noi abbiamo avuto il privilegio e la fortuna di appartenere. Prima di dare inizio ai lavori ci resta da ringraziare Catherine Virlouvet, direttrice dell’École française de Rome, e Mariarosaria Barbera, direttrice del Parco Archeologico di Ostia antica, le due istituzioni che hanno ospitato il Quinto seminario ostiense il 21 e 22 febbraio 2018, così come le loro collaboratrici e i loro collaboratori, soprattutto Giulia Cirenei, assistente scientifica per l’Antichità dell’EFR. I nostri ringraziamenti vanno anche a tutti coloro che accolsero e appoggiarono questa iniziativa con la loro amichevole benevolenza, anche senza potere, per ragioni diverse, prendervi parte diretta.
6Roma, 29 marzo 2020
Bibliographie
Cébeillac-Gervasoni 1979 = M. Cébeillac-Gervasoni, Un exécrable affranchi dans une inscription inédite d’Ostie, in ΦΙΛΙΑΣ ΧΑΡΙΝ. Miscellanea di studi in onore di Eugenio Manni, Roma, 1979, p. 451-461.
Cébeillac-Gervasoni 2016 = M. Cébeillac-Gervasoni, Le destin d’une famille, les Pinnii, à travers le témoignage d’une inscription inédite d’Ostie, in M. Chelotti, M. Silvestrini (a cura di), Epigrafia e territorio. Politica e società, X. Temi di antichità romane, Bari, 2016 (Documenti e studi, 64), p. 131-140.
Cébeillac-Gervasoni – Zevi – Caldelli 2006 = M. Cébeillac-Gervasoni, F. Zevi, M.L. Caldelli, Épigraphie latine, Parigi, 2006.
Cébeillac Gervasoni – Caldelli – Zevi 2010 = M. Cébeillac Gervasoni, M.-L. Caldelli, F. Zevi, Epigrafia latina. Ostia: cento iscrizioni in contesto, Roma, 2010.
Cébeillac-Gervasoni – Zevi 2014 = M. Cébeillac-Gervasoni, F. Zevi (a cura di), Ostia antica, in MEFRA, 126-1, 2014, p. 5-249.
Cébeillac-Gervasoni – Laubry – Zevi 2018 = M. Cébeillac-Gervasoni, N. Laubry, F. Zevi (a cura di), Ricerche su Ostia e il suo territorio: Atti del Terzo Seminario Ostiense (Roma, École française de Rome, 21-22 ottobre 2015), Rome, 2018 (Collection de l’École française de Rome, 553), http://0-books-openedition-org.catalogue.libraries.london.ac.uk/efr/3637.
Laubry – Zevi 2018 = N. Laubry, F. Zevi (a cura di), Studi Ostiensi. Quarto seminario, in MEFRA, 130-2, 2018, p. 267-425.
Zevi et al. 2018 = F. Zevi, M.L. Caldelli, M. Cébeillac-Gervasoni, N. Laubry, I. Manzini, R. Marchesini, F. Marini Recchia (a cura di), Epigrafia Ostiense dopo il CIL. 2000 iscrizioni funerarie, Venezia, 2018 (Antichistica, 15 ; Storia ed epigrafia, 5).
Notes de bas de page
1 Pubblicati in Cébeillac-Gervasoni – Zevi 2014; Cébeillac-Gervasoni– Laubry – Zevi 2018; Laubry – Zevi 2018.
2 Vd. la presentazione del programma https://www.efrome.it/larecherche/programmes/programmes-scientifiques-2017-2021/ostieportus.html.
3 Vd. infra, annesso all’articolo di L. Lamoine, l'elenco delle pubblicazioni di Mireille Cébeillac-Gervasoni su Ostia.
4 Cébeillac-Gervasoni 1979; Zevi et al. 2018.
5 Cébeillac-Gervasoni 2016.
6 Cébeillac-Gervasoni – Caldelli – Zevi 2006; Cébeillac-Gervasoni – Caldelli – Zevi 2010.
Auteurs
Sapienza Università di Roma - marialetizia.caldelli@uniroma1.it
École française de Rome - dirant@efrome.it
Accademia dei Lincei - fausto.zevi@uniroma1.it
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