Avella, Campopiano (loc.)
p. 12-13
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Index géographique : Avella
Texte intégral
1La località Campopiano è localizzata sulla destra del fiume Clanis, alle falde dei monti d’Avella (fig. 5.5); nel 1988, in un’area non più precisabile nelle vicinanze di sorgenti, sono stati individuati alcuni pozzetti dai quali, senza controllo scientifico, fu raccolto un insieme di materiale votivo1 che si attesta lungo un arco cronologico piuttosto ampio, tra la metà del V e il II-I sec. a.C. I reperti comprendono soprattutto coroplastica e sembrano alludere ad una varietà di culti, tra i quali emerge quello di Ercole: alla sua sfera rimandano le figure di Sileno con l’attributo della clava, una piccola placca a rilievo con la raffigurazione, del mito dell’eroe e gli uccelli dello Stinfalo (fig. 8.4), uno skyphos monoansato con decorazione impressa (fig. 8.6).
Fig. 5

Avella e il circondario (Elaborazione grafica di T. Cinquantaquattro). 1. Seminario. 2. Bosco di castello. 3. Castello di Avella. 4. Forestelle Fieno. 5. Campopiano. 6. Avella: necropoli di S. Paolino. 7. Avella: abitato antico. 8. Avella: necropoli di S. Nazzaro.
© DR
Fig. 8

Avella, Campopiano. Materiale dai pozzetti votivi (da Scatozza Höricht 2001). 1. Testa femminile. 2. Statuetta di kourotrophos. 3. Statuetta maschile. 4. Placchetta fittile con raffigurazione di Eracle (?). 5. Testa. 6. Skyphos a decorazione impressa (con dettaglio della decorazione). (Foto Soprintendenza Salerno).
© DR
2La possibilità che il santuario di Campopiano possa identificarsi con il santuario di Ercole citato nel cippo Abellano, avanzata da L. Scatozza, per quanto suggestiva, non sembra supportata in maniera sufficiente dalla documentazione archeologica finora nota.
Fonti archeologiche
3Manca una quantificazione esatta dei reperti recuperati, che comprendono sculture di medie dimensioni, piccola plastica, ceramica e (forse) armi.
Reperti
Coroplastica
4Teste. Tra la scultura di medie dimensioni sono attestate tre teste, tutte frammentarie (fig. 8.1 e 5): la prima è un busto femminile con polos, realizzato a stampo, che riecheggia modelli sicelioti e neapolitani della seconda metà del IV sec. a.C. Le altre due sono eseguite a mano, con generici rimandi alla plastica di tipo italico.
5Statuette. La piccola plastica annovera tra le figure mitiche un Sileno seduto con clava e una piccola Nike alata, resa disorganicamente ma con richiami a modelli di origine tarantina. Tra le figure maschili stanti, tre sono nude e forse recano attributi che rinviano ad Ercole (clava e leonté?; fig. 8.3). È attestato il tipo della figura pileata (3 esemplari), noto a Capua, e una testina maschile con tutulus. È documentata anche una figura maschile con toga exigua e una figura ammantata riferibile, sulla base di confronti, alla rappresentazione di un servo. Nell’edizione del complesso, le statuette femminili stanti, senza attributi riconoscibili, risultano 23, più 6 testine staccate; quelle di kourotrophos sono quattro, due sedute e due stanti (fig. 8.2).
Rilievi
6Tra i reperti fittili decorati a rilievo si contano due placchette, la prima raffigurante probabilmente Ercole che, assistito da Iolao, lotta con un uccello (scena letta come rappresentazione dell’uccisione degli uccelli stinfalidi da parte dell’eroe; fig. 8.4). La seconda raffigura una sfinge, con testa di profilo, e un secondo animale non identificabile.
Ceramica
7Uno skyphos di argilla depurata, con un’ansa ritorta, reca un’insolita decorazione impressa: ramo di alloro al di sotto dell’orlo e medaglioni impressi sulla vasca; di questi medaglioni uno raffigura la testa di Ercole, l’altro un piccolo erote in volo (fig. 8.6). Sono inoltre attestate tre anse di kylikes attiche.
Armi
8Incerta la pertinenza al complesso votivo di alcuni frammenti di lancia, che potrebbero provenire da un’area di necropoli posta nelle vicinanze.
Bibliographie
Carafa 2008: P. Carafa, Culti e santuari della Campania antica, Roma 2008.
Scatozza Höricht 2001: L.A. Scatozza Höricht, Materiali votivi e luoghi di culto nel territorio di Avella, Napoli 2001.
Notes de bas de page
1 Scatozza Höricht 2001, 3; Carafa 2008, 107.
Auteur
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