Sepino, ubicazione incerta, Hercules
p. 89-90
Entrées d’index
Index géographique : Sepino
Texte intégral
1La notizia relativa al rinvenimento di ben cinque bronzetti raffiguranti Ercole e di due colonne, verosimilmente pertinenti ad un piccolo luogo di culto localizzato «a pochi passi dall’attuale abitato» nel giardino di proprietà di un privato, tale Mariangelo Merola, è riportata per la prima volta da Luigi Mucci in Notizie degli Scavi di Antichità del 18851. Qualche anno più tardi Amedo Maiuri2 riferisce ancora della scoperta di cinque bronzetti di Ercole, genericamente segnalati come provenienti dal «sobborgo» di Altilia e rinvenuti all’interno di un’unica stipe votiva, della quale non vengono però precisati luogo e circostanze della scoperta. In questa seconda occasione è omessa inoltre la segnalazione del rinvenimento della coppia di colonne. Risulta tuttavia plausibile un’identificazione di fatto tra le due diverse segnalazioni. La localizzazione topografica del piccolo edificio di culto non appare allo stato attuale meglio precisabile ed è da collocarsi nella fascia di terreno compresa tra la città romana e l’odierna Sepino.
Fonti archeologiche
Strutture
2La notizia del rinvenimento di due colonne, ascrivibili con buona sicurezza ad un piccolo luogo di culto extraurbano titolato al dio, rimane essenziale, asciutta ed isolata. Non vengono infatti resi noti ulteriori dati in merito alla fattura, alla tipologia o alle dimensioni delle colonne stesse.
Reperti
3La segnalazione del Maiuri, più scarna ed essenziale in merito a circostanze ed ubicazione dei rinvenimenti, è invece più doviziosa di dettagli in relazione alla fattura dei bronzetti, analizzati singolarmente con corredo di documentazione fotografica (fig. 109). Dei cinque manufatti, tutti raffiguranti il dio in assalto brandendo vigorosamente la clava ed accomunati dalla classica posizione «a svastica», uno soltanto risulta del tutto integro, mentre due si distinguono per una migliore fattura, tecnicamente e stilisticamente più accurata, che si manifesta in un maggiore sforzo nella resa dei particolari anatomici e fisionomici, visibilmente più dettagliati. L’eroe è rappresentato adorno dei suoi tipici attributi, la leontè, riscontrabile in quattro casi su cinque, poggiata sulla testa, con le zampe annodate al collo e ricadente sulle spalle e sul braccio sinistro o semplicemente appoggiata all’avambraccio, la classica clava, conservata in un unico caso, ed infine il probabile arco stretto nella mano sinistra, non pervenuto però per nessuno dei cinque esemplari. Tutti di dimensioni raccorciate (cm 12,4; 11,5; 13,5; 11; 13), questi piccoli bronzi votivi sono genericamente inquadrabili in un ambito produttivo medio- e tardo-ellenistico.
Fig. 109

Sepino, territorio. Bronzetti di Ercole (da Maiuri 1926).
© DR
Bibliographie
Fiorelli 1885: G. Fiorelli, «Sepino», NSA, 1885, 48.
Maiuri 1926: A. Maiuri, «Sepino. Iscrizioni e scoperte varie», NSA, 1926, 244-251.
Auteur
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