Ringraziamenti
p. 16-18
Texte intégral
1Sono molto grata a tutti coloro che hanno incoraggiato il mio lavoro su questo libro.
2Per prima cosa, vorrei fare riferimento all’edizione italiana.
3Alcuni anni fa ho ricevuto per la prima volta una lettera dal Professor Antonio Attisani, il quale mi scriveva del suo profondo interesse per il teatro yiddish del secolo scorso a Mosca e per le sue punte di diamante, Solomon Michoels e Veniamin Zuskin, mio padre. In seguito Attisani mi spedì i suoi straordinari testi sull’argomento e finalmente “incontrò” il mio libro. La più grande dimostrazione dell’apprezzamento di Attisani per il mio lavoro fu la sua decisione di condividerlo con il pubblico italiano, traducendolo.
4Dire che Claudia D’Angelo, collaboratrice del Professor Attisani, ha tradotto il libro dal russo all’italiano è troppo poco, poiché in questo lavoro ha messo tutta la propria conoscenza, le proprie abilità e la propria anima.
5Sono estremamente grata a entrambi non soltanto per il loro atteggiamento nei confronti dell’argomento, ma per il lavoro accurato e originale che hanno svolto e perché mi hanno dato la sensazione di avere fatto qualcosa di davvero importante.
6L’idea di scrivere di mio padre iniziò a emergere in me molto tempo fa. La “primogenitura” spetta però alla storica d’arte Eugenia Shomovich, la prima a spingermi a trasformare una idea vaga in qualcosa di concreto.
7A chi altri devo rivolgere i miei ringraziamenti?
8Al Professor Mordechai Altshuler, la cui percezione unica di Zuskin come uomo e del suo lavoro è riflessa in modo ispirato nel discorso (riproposto in questo libro) che tenne su mio padre in occasione delle celebrazioni per il suo centesimo compleanno, e prima d’ogni altra cosa per la profonda fiducia che ha riposto in me affinché scrivessi un libro come questo.
9Ad Aviva Dor, a Rin Shlayin e all’intera produzione che ha realizzato il film documentario su Zuskin che diede lo slancio alla mia decisione di scrivere il libro.
10Allo storico dell’arte Hillel Kazovsky il quale, dopo avere letto la prima bozza del libro in russo, mi incoraggiò a continuare.
11A Michaïl Greenberg, editore della versione in russo (casa editrice Gesharim, Gerusalemme, Bridges of Culture, Mosca 2002), per il suo lavoro eccellente e per avermi generosamente permesso di pubblicarlo anche in ebraico e in italiano.
12A Israel Carmel, per avere pubblicato il mio libro in ebraico (Carmel Publishing House, Gerusalemme 2006) e avermi permesso di tradurlo in inglese.
13Alla Syracuse University Press (Syracuse, New York 2015), per la traduzione del libro dall’ebraico in inglese.
14Alla Professoressa Olga Gershenson, per essere stata così generosa nel sostenermi e consigliarmi lungo tutte le fasi della stesura del testo e della preparazione per la pubblicazione.
15Al Professor Joshua Rubenstein, per il suo profondo interesse nei confronti del destino di mio padre e del mio libro.
16Vorrei ringraziare molte persone speciali che hanno messo a disposizione il proprio sapere, tempo e buona volontà sostenendomi, tra loro: il Professor Jeffrey Veidlinger, il Professor Abraham Noverstern, Natalia Shurman, Liuba Yuniverg, Sofia Tartakovsky, George Zilberblatt, il Professor Vladislav Ivanov, Genadi Kostyrchenko; e tra coloro che non sono più tra noi, Natalia e Nina Michoels, Levia Hofshteyn, Ethel Kovenskaya, i numerosi revisori delle precedenti edizioni del libro, in particolare Dara Horn, Michael Handelzalts e il Professor Gennady Estraikh.
17Sono anche in debito con lo staff di diverse istituzioni, musei, archivi e biblioteche di Mosca, New York e Gerusalemme, che mi hanno aiutata a scoprire documenti di inestimabile valore ed estremamente utili.
18Un ringraziamento speciale va ai miei cari.
19Alla mia defunta sorella Tamara Zuskin Platt, per avere condiviso con me i suoi ricordi.
20Ai miei figli Alexander e Benjamin, alle mie cognate Tamara e Ana, perché mi hanno sempre aiutata.
21Soprattutto ringrazio mio marito Yuri Perelman, per la pazienza e il coinvolgimento nel mio lavoro ogni singolo giorno, perché ha letto il manoscritto tanto meticolosamente e così tante volte; con lui ho discusso l’idea stessa del libro e tutti i suoi aspetti, sempre così generoso nei suoi commenti e irremovibile nel suo atteggiamento nei confronti della scrittura e nel sottoporlo agli editori, al punto che questo libro è diventato parte della sua vita; il suo aiuto è stato ed è ancora incommensurabile.
22Sono grata a tutti coloro che ho menzionato e a molti altri che si sono sinceramente interessati affinché questo libro fosse un documento degno della memoria di mio padre.
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I viaggi di Veniamin
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