Indomita yidishe mame
Ida Kaminska e la sua famiglia teatrale
Interprete acclamata di oltre cento pièce, prima regista donna in Polonia negli anni tra i due conflitti mondiali, traduttrice di Ibsen e Bataille in yiddish, direttrice e amministratrice dell’unico teatro yiddish al mondo retto su finanziamenti statali, Ida Kaminska è stata tra i pochi artisti a fare da ponte tra la prima e la seconda metà del xx secolo, lottando per ricostruire la vita culturale e spirituale del popolo ebraico dopo il suo feroce sradicamento.
Muovendo dall’avventura pionier...
Éditeur : Accademia University Press
Lieu d’édition : Torino
Publication sur OpenEdition Books : 11 février 2020
ISBN numérique : 978-88-99982-73-7
DOI : 10.4000/books.aaccademia.6028
Collection : Tutto era musica | VII
Année d’édition : 2018
ISBN (Édition imprimée) : 978-88-99982-71-3
Nombre de pages : 384
Antonio Attisani
Solitudine e resistenza di un’attriceAbitare Yiddishland
Parte prima. La vita
Parte seconda. Le opere
Interprete acclamata di oltre cento pièce, prima regista donna in Polonia negli anni tra i due conflitti mondiali, traduttrice di Ibsen e Bataille in yiddish, direttrice e amministratrice dell’unico teatro yiddish al mondo retto su finanziamenti statali, Ida Kaminska è stata tra i pochi artisti a fare da ponte tra la prima e la seconda metà del xx secolo, lottando per ricostruire la vita culturale e spirituale del popolo ebraico dopo il suo feroce sradicamento.
Muovendo dall’avventura pionieristica di Avrom Kaminski e Ester Rokhl Halpern alla fine dell’Ottocento il volume traccia un itinerario che incrocia altre leggendarie dinastie artistiche, quali i Turkow e i Rotbaum, ma ha per fulcro il teatro poetico e intimamente narrativo di Ida, culmine di un progetto che ha abbracciato un secolo e tre continenti.
Attraverso queste pagine il lettore potrà accostarsi alla sua biografia d’attrice e in particolare alla genesi di due spettacoli da lei diretti e interpretati: la popolare commedia yiddish Mirele Efros e un’inedita e anti-brechtiana Madre Coraggio. Creazioni in cui Ida incarna la figura fragile e agguerrita della idishe mame: presenza luminosa nel paesaggio dello Yiddishland e archetipo di una natura melodrammatica nutrita di pietà.
Giulia Randone (1987) è dottore di ricerca in Spettacolo e Musica. Studiosa di teatro polacco e yiddish, lavora come traduttrice e come organizzatrice di eventi culturali in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia. Ha ideato e curato mostre e workshop dedicati alla grafica teatrale. Di recente ha tradotto il taccuino Dybbuk del regista Andrzej Wajda (Lucini 2015).
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