La nascita del teatro ebraico
Persone, testi e spettacoli dai primi esperimenti al 1948
Con questo volume dedicato al teatro ebraico dalle origini al 1948 si viene a colmare una grave lacuna della pubblicistica non solo italiana. Secondo un luogo comune assai diffuso, l’antropologia e la cultura ebraiche sarebbero caratterizzate da un interdetto assoluto nei confronti del teatro. Qui si dimostra ampiamente che un’attenzione nei confronti del teatro – o per meglio dire dell’espressione performativa – tanto intensa quanto peculiare abbia caratterizzato tutta la storia dell’ebraismo...
Éditeur : Accademia University Press
Lieu d’édition : Torino
Publication sur OpenEdition Books : 3 octobre 2017
ISBN numérique : 978-88-99200-97-8
DOI : 10.4000/books.aaccademia.2029
Collection : Mimesis Journal Books | 9
Année d’édition : 2016
ISBN (Édition imprimée) : 978-88-99200-95-4
Nombre de pages : 272
Antonio Attisani
PrefazioneI. Teatri d'inchiostro: drammaturgia ebraica prima della rinascita
II. Teatri erranti: spettacoli in ebraico tra Mosca, Berlino e Tel Aviv
III: Teatri nazionali: la scena ebraica in Terra d'Israele e la nascita dello Stato
Appendici e bibliografia
Con questo volume dedicato al teatro ebraico dalle origini al 1948 si viene a colmare una grave lacuna della pubblicistica non solo italiana. Secondo un luogo comune assai diffuso, l’antropologia e la cultura ebraiche sarebbero caratterizzate da un interdetto assoluto nei confronti del teatro. Qui si dimostra ampiamente che un’attenzione nei confronti del teatro – o per meglio dire dell’espressione performativa – tanto intensa quanto peculiare abbia caratterizzato tutta la storia dell’ebraismo. Dall’episodio biblico di Ester alle rappresentazioni carnevalesche del Purim e poi, a partire dalla metà dell’Ottocento, al teatro yiddish, la cultura ebraica è stata costantemente in dialogo con le varie forme della teatralità, sia adattando ai propri scopi modelli delle culture nazionali sia elaborandone di propri.
L’excursus di questo volume si ferma all’altezza del 1948, spartiacque di una storia diversa, quella del nuovo Stato d’Israele, uno dei più importanti “esperimenti di modernità” del XX e XXI secolo. Verso la fine di questa prima parte il teatro ebraico incrocia il proprio destino con quello del teatro yiddish. Qui si dà il caso singolare di una civiltà che si è espressa, al momento dell’ingresso nella modernità, in due sistemi teatrali molto differenti, a partire dalla lingua, e spesso in contrasto tra loro. Ed è proprio in questo momento che – nell’intreccio tra impresa sionista, recupero dell’antica lingua e costruzione identitaria dell’Ebreo Nuovo – prende vita il teatro nazionale di Israele.
Docente di lingua e letteratura ebraica moderna e contemporanea all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. I suoi principali campi di ricerca sono la narrativa e il teatro israeliani e yiddish; oltre a diversi saggi negli ambiti della sociolinguistica e degli studi della traduzione, ha pubblicato un’edizione del testo yiddish del Dibbuk di An-ski.
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